Il tumore del colon-retto è un nemico pericoloso e subdolo: nascosto nell’ultimo tratto dell’intestino fa di tutto per non farsi notare, tanto che a volte il paziente lo scopre quando ormai è troppo tardi per curarlo. «E pensare – afferma il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile Gastroenterologia ed Endoscopia di Humanitas Mater Domini – che potrebbe bastare una colonscopia fatta a scopo di prevenzione per mettersi al riparo da brutte sorprese». Una colonscopia che all’ospedale di Castellanza viene eseguita nel rispetto di protocolli altamente evoluti, in condizione di sedazione profonda e con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale.
Humanitas Materdomini centro d’eccellenza
L’ospedale Humanitas Mater Domini è un centro di eccellenza in materia di gastroscopia ed endoscopia digestiva.
A rivelarcelo è il dottor Mangiavillano: «L’esecuzione delle colonscopie in abbinamento con l’Intelligenza Artificiale, oltre che con la presenza del medico anestesista che effettua la sedazione profonda, ci permette di offrire ai pazienti un servizio di altissima qualità». Basti pensare che questa tecnologia, che prende il nome di Gi Genius, è il primo dispositivo medico approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) che usa un algoritmo dell’intelligenza artificiale per aiutare i medici a rilevare lesioni sospette per il cancro al colon, in tempo reale durante l’esame. Lo studio, disegnato e coordinato dal professor Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas e docente di Humanitas University è atterrato poi anche all’ospedale di Castellanza, che oggi usa questa tecnologia per l’esecuzione dell’esame.
Colonscopia e intelligenza artificiale (AI)
Ma perché l’integrazione della normale colonscopia con l’Intelligenza Artificiale e l’esecuzione dell’esame in condizioni di sedazione profonda è così importante? «Perché grazie a queste modalità operative il medico può verificare al meglio le reali condizioni di salute dell’intestino. In particolare, l’intelligenza artificiale supporta lo specialista individuando ed evidenziando con segni grafici e sonori le aree del colon dove potrebbero annidarsi polipi e altre lesioni a volte meno riconoscibili a occhio nudo. Il medico, dunque, durante l’esecuzione dell’esame grazie alla tecnologia oltre che sulla propria esperienza e sui propri occhi, può fare affidamento anche su quelli della tecnologia. L’ultima parola su come
procedere, per esempio di fronte a un polipo, spetta comunque al professionista. L’utilità dell’AI in ambito di colonscopia è notevole: le statistiche dicono che le diagnosi da parte dello specialista, infatti, diventano del 13% più accurate».
La sedazione profonda
Anche la sedazione profonda è determinante per il successo dell’esame. «Sicuramente sì – commenta il dottor Mangiavillano – Addormentare il paziente, naturalmente in presenza del medico anestesista, oltre ad i avere la sicurezza
che si senta a suo agio e sia tranquillo, significa anche poter effettuare la colonscopia con maggior attenzione, prendendo tutto il tempo necessario per esaminare accuratamente le immagini riportate sui vari display. La sedazione profonda e l’AI insieme concorrono a rendere la colonscopia veramente efficace. Oltretutto, nel caso lo specialista reputi necessario rimuovere eventuali polipi adenomatosi, potrà farlo al momento introducendo gli strumenti medici nel colon durante lo stesso esame».
L’importanza della prevenzione
«E’ bello vedere come un numero crescente di persone si avvicini alla colonscopia a scopo preventivo – commenta
il responsabile – Finalmente sembra che la cultura della prevenzione stia facendo breccia nell’opinione pubblica.
La colonscopia, infatti, è l’esame fondamentale per la prevenzione del tumore del colon- retto. La prevenzione è fondamentale per la cura del tumore del colon-retto, uno dei più diffusi in Italia». Nel solo 2020 le nuove diagnosi della malattia sono state 43.700, mentre nel 2021, le vittime a causa di questa forma di cancro nel nostro paese sono state
(stima) circa 21.700 di cui 11.500 uomini e 10.200 donne.
Basta questo esame per individuare lesioni anche di minime dimensioni e impostare accertamenti e terapie. Chi ha familiarità di primo grado con la malattia (con genitori o fratelli che ne hanno avuto diagnosi) dovrebbe iniziare a sottoporsi all’esame intorno ai 40 anni, chi invece non ha familiarità dovrebbe pensare a essa intorno ai 50
anni. Individuare il tumore precocemente è fondamentale per la cura ottimale e il decorso positivo della malattia.
Naturalmente ci sono poi gli accorgimenti di sempre per fare prevenzione: adottare uno stile di vita sano riducendo
l’assunzione di carni salate e carni rosse in generale, ridurre fumo e alcol, mantenere sotto controllo il proprio peso evitando l’obesità è determinante per mantenere in buona salute non solo l’intestino, ma l’organismo in generale».
Come si prepara l’esame
«Se una volta la colonscopia era un esame abbastanza impegnativo, che prevedeva persino una dieta di tre giorni senza frutta e verdura, oggi non è più così. Anche la preparazione preliminare dell’intestino, che in passato si effettuava ingerendo una soluzione disciolta in 4 litri d’acqua il giorno prima dell’esame, oggi avviene in tempi ridotti e assumendo un solo litro di liquidi».
Testo tratto dall’articolo pubblicato sulla testata “La Settimana di Saronno” il 24 giugno 2022.