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]]>Il farmaco si utilizza in combinazione con altri per ridurre il rischio di sviluppare l’AIDS e trattare le infezioni da HIV, ma non rappresenta in nessun caso una cura dall’infezione.
L’assunzione avviene tramite compresse o soluzioni ad uso orale, per una o due volte al giorno sempre alla stessa ora. La posologia e la durata del trattamento dovranno essere stabilite dal medico.
L’abacavir può provocare una riduzione delle difese immunitarie e una ridistribuzione del grasso corporeo, che può accumularsi nelle zone posteriori del collo e la parte superiore delle spalle, del seno e dell’addome.
Altri possibili effetti effetti collaterali dell’abacavir possono essere:
L’abacavir, inoltre, può portare l’acidosi lattica, cioè un accumulo di acidi nel sangue. Questa condizione può provocare:
In presenza di questi sintomi è consigliato avvisare il medico.
Se si soffre di particolari allergie, intolleranze o si assumono già altri tipi di medicinali, è bene avvisare il proprio medico curante al momento della diagnosi.
Il medico deve essere informato anche in caso di gravidanza, allattamento al seno, depressione, diabete, pressione alta, colesterolo elevato, malattie cardiovascolari.
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]]>The post Abbassalingua appeared first on Materdomini.
]]>Si tratta di un piccolo bastoncino piatto e dalla forma allungata (molto simile allo stecco di un ghiacciolo), in acciaio o in legno. Questo strumento permette di osservare il cavo orale e la faringe.
L’abbassalingua si appoggia sulla superficie della lingua, nella parte più vicina alla gola, dove esercita una lieve pressione indirizzata verso il basso. Al paziente può essere chiesto di emettere il suono “A”: questo, unitamente alla posizione abbassata della lingua, consente una maggiore apertura della bocca e la vibrazione dell’ugola. In tal modo, lo specialista può meglio osservare sia il cavo orale che la faringe.
Il suo impiego è sicuro, semplice e indolore.
Lo specialista dovrà prestare la dovuta attenzione a non appoggiare il bastoncino troppo in fondo. Questo perché tale pratica potrebbe scatenare i riflessi di tosse e vomito.
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]]>The post Abbassamento della voce appeared first on Materdomini.
]]>L’abbassamento della voce si cura in maniera efficace una volta che sia stata individuata la causa scatenante. Solitamente, una cura per l’abbassamento della voce è riposare la voce, limitarsi a sussurrare, almeno fino a quando timbro e tono non saranno tornati alla normalità.
Le malattie associabili all’abbassamento della voce sono:
Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste
Se l’abbassamento della voce non migliora nel tempo, è bene chiedere un consulto medico, soprattutto se si manifestassero alcune delle patologie associate al disturbo.
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]]>The post Acatisia appeared first on Materdomini.
]]>Una terapia farmacologica con benzodiazepine, beta-bloccanti o anticolinergici, è in grado di curare l’acatisia. Anche praticare esercizi fisioterapici, sotto la guida di uno specialista, può alleviare il disturbo.
Le malattie associabili all’acatisia sono:
Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste
In presenza di acatisia si consiglia di rivolgersi al proprio medico, sebbene questo disturbo non sia un pericolo per la salute. Il consulto di uno specialista permetterà di individuare la causa e la cura più adatta al sintomo.
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]]>The post Aceclofenac appeared first on Materdomini.
]]>Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Agisce bloccando gli enzimi cicloossigenasi, impedendo così la formazione di molecole (le prostaglandine) incluse nella generazione della sensazione di dolore, del gonfiore e dell’infiammazione.
Somministrato per via orale, sotto forma di compresse, due volte al giorno.
L’assunzione di Aceclofenac può essere associata a un aumento del rischio di trombosi, inibire l’aggregazione delle piastrine e provocare reazioni cutanee. Inoltre, può influenzare la fertilità femminile.
Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:
È fondamentale avvertire immediatamente il medico in presenza di:
L’Aceclofenac non è indicato durante la gravidanza, nello specifico nel terzo trimestre.
Prima di somministrarlo è fondamentale avvertire il medico:
Nell’eventualità di un’assunzione a lungo termine, è meglio controllare regolarmente la funzionalità renale, quella epatica e i livelli dei diversi elementi del sangue.
L’Aceclofenac può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.
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]]>The post Acetazolamide appeared first on Materdomini.
]]>Si utilizza come diuretico per trattare la condizione edematosa dovuta a insufficienza cardiaca, con particolari effetti positivi nel miglioramento dell’edema polmonare e relativa dispnea.
Viene inoltre impiegato anche nel trattamento dell’epilessia – soprattutto nei pazienti più giovani e affetti da forme meno aggressive – del mal di montagna e del glaucoma (in questo ultimo caso riduce infatti la pressione intraoculare, che è una della cause scatenanti tale patologia.
Si trova in commercio sotto forma di compresse o capsule, da assumere per via orale.
La sua somministrazione può comportare, in genere, sonnolenza e confusione, alterare le normali doti percettive e/o reattive del paziente, nonché ridurre le capacità di guida e dell’uso di macchinari.
Il trattamento a base di Acetazolamide – soprattutto se prolungato nel tempo o erroneamente dosato – può generare un’alterazione dell’equilibrio elettrolitico e acido-base, comportando iposodiemia, ipokaliemia e acidosi metabolica.
Si raccomanda la massima attenzione nella somministrazione di questo principio attivo a soggetti con diabete, con broncopneumopatia cronica-ostruttiva e con enfisema, poiché una probabile acidosi potrebbe determinare l’insorgenza di tachipnea, sonnolenza e, nei casi più gravi, coma.
I dati sperimentali riguardo l’utilizzo del farmaco in gravidanza, suggeriscono di non utilizzarlo durante il primo trimestre e di assumerlo nei due trimestri successivi solo in casi particolari e urgenti.
Poiché l’Acetazolamide viene in piccola parte secreto nel latte materno, è opportuna la sospensione dell’allattamento se è in corso una terapia a base di questo principio attivo.
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]]>The post Acetil-l-carnitina appeared first on Materdomini.
]]>L’acetil-l-carnitina, o L-acetilcarnitina, è una sostanza contenuta nei tessuti animali e che corrisponde a livello chimico all’estere acetilico della carnitina. Con la sua azione contribuisce al trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, dove avviene la conversione in energia.
All’acetil-l-carnitina vengono attribuite svariate proprietà, per cui è utilizzata come ingrediente in diversi integratori e commercializzata. Le funzioni attribuite all’acetil-l-carnitina sono di natura antiossidante per l’organismo e svolgerebbe un’azione protettiva nei confronti del cervello. Contribuirebbe inoltre a stimolare e liberare vari ormoni, come il testosterone.
Tuttavia, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha negato che l’acetil-l-carnitina abbia un’effettiva funzione di supporto per la funzionalità cerebrale: in base agli studi, infatti, non sarebbero oggi disponibili sufficienti indicazioni scientifiche approvate sui benefici dell’acetil-l-carnitina per il cervello che ne giustifichino l’assunzione. L’Efsa non ha infatti a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acetil-l-carnitina.
Chi avesse una sospetta o accertata ipersensibilità al principio attivo non deve assumere prodotti a base di acetil-l-carnitina. Bisogna consultare il medico e seguire rigorosamente le sue indicazioni in presenza di patologie neurologiche, psichiatriche o cardiovascolari e se si sta seguendo un trattamento farmacologico.
Disclaimer
Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.
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]]>The post Aciclovir appeared first on Materdomini.
]]>Aciclovir è indicato:
A seconda dei casi patologici da curare, l’Aciclovir può essere somministrato per via orale (compresse o sospensione orale), per via endovenosa o per via topica (ad esempio, a mezzo di pomata da applicare sull’Herpes labiale).
Tra gli effetti collaterali “comuni” troviamo numerosi disturbi gastrointestinali come:
Disturbi sistemici come:
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo come:
Patologie del sistema nervoso come:
Tra gli effetti “non comuni” si riscontrano disturbi cutanei come l’orticaria nonché una rapida e diffusa perdita di capelli.
Tra gli effetti collaterali “rari” si possono avere:
Tra gli effetti “molto rari” si trovano patologie epatobiliari:
Tra le patologie renali e urinarie:
Tra le patologie del sistema emolinfopoietico:
Tra i disturbi psichiatrici e/o patologie del sistema nervoso:
L’Aciclovir può determinare complicanze ai reni, soprattutto quando viene somministrato troppo rapidamente o ad alte dosi, oppure quando il soggetto è scarsamente idratato o presenta già un’alterata funzionalità renale. Prima della sua somministrazione, è quindi opportuno controllare i parametri di funzionalità dei reni ed è raccomandato non prescriverne l’assunzione per endovena con infusioni rapide.
Sinora, l’Aciclovir non ha evidenziato embriofetotossicità, ma la sua somministrazione alle donne gravide richiede un’attenta valutazione del rischio-beneficio.
Anche la sua somministrazione durante l’allattamento al seno richiede cautela: l’Aciclovir viene difatti escreto nel latte materno, dove raggiunge concentrazioni sino a 0,6-4,1 maggiori gli ordinari livelli plasmatici materni.
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]]>The post Acidi grassi a media catena appeared first on Materdomini.
]]>Gli acidi grassi a media catena (MCT) sono grassi ricavati da oli come quello di cocco o come quello di semi di palma, lavorati per la produzione di articoli a utilizzo medicinale.
Gli acidi grassi a media catena vengono utilizzati come fonte di grassi all’interno della dieta per quegli individui che non devono assumere altre tipologie di grassi. Si associano abitualmente a terapie farmacologiche per il trattamento di varie patologie gastrointestinali, come le malattie epatiche, la celiachia, la diarrea e la steatorrea, ma anche per problemi digestivi correlati a gastrectomia e sindrome dell’intestino corto. Altri disturbi per i quali può essere utile assumere acidi grassi a media catena sono fibrosi cistica, malattie della cistifellea, galatturia, chilotorace, AIDS e, nei pazienti in età pediatrica, convulsioni.
Chi pratica attività sportiva tende ad assumerli come supporto nutrizionale per contenere il grasso corporeo e aumentare la massa magra. Infine, si ritiene che possano contribuire a combattere la malattia di Alzheimer.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare non approva l’utilizzo di slogan pubblicitari che sostengano che gli acidi grassi a media catena:
Gli acidi grassi a media catena non risultano in contrasto con l’assunzione di farmaci o altre sostanze.
Gli acidi grassi a media catena assunti oralmente sono ritenuti sicuri per la maggior parte della popolazione, tuttavia possono comportare alcuni effetti collaterali, tra cui: problemi di stomaco, meteorismo, nausea, vomito, diarrea, irritabilità e carenze di grassi essenziali. Questi effetti collaterali possono essere contenuti se gli acidi grassi a media catena vengono assunti a stomaco pieno.
Gli acidi grassi a media catena non dovrebbero venire assunti in presenza di diabete, problemi epatici, gravidanza e allattamento.
Per qualsiasi delucidazione è opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale.
Disclaimer
Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.
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]]>The post Acido acetilsalicilico appeared first on Materdomini.
]]>É utilizzato nel trattamento di dolori di minore intensità (mal di denti, emicrania, mialgie, dismenorrea). Viene anche impiegato nella cura delle malattie infiammatorie acute e croniche come l‘artrite reumatoide e nel trattamento sintomatico degli stati febbrili e delle sindromi influenzali o da raffreddamento.
É commercializzato sotto forma di compresse, compresse effervescenti e sospensione per uso orale e sotto forma di preparati iniettabili.
La sua assunzione può comportare diversi effetti collaterali che possono manifestarsi in modo più o meno severo in base all’individuale predisposizione del singolo soggetto ed in base al dosaggio e alla durata della terapia.
In generale, comunque, l’utilizzo di questo principio attivo può causare disturbi intestinali, quali:
É severamente controindicato sia durante la fase di gravidanza che durante l’allattamento al seno. L’utilizzo di questo farmaco è inoltre sconsigliato in soggetti con ulcera peptica, sanguinamenti intestinali, colite ulcerosa, angioedema, morbo di Crohn o storia pregressa per le stesse patologie, concomitante terapia anticoagulante, insufficienza epatica e renale e asma.
Il medicinale è altresì sconsigliato nei bambini al di sotto dei 12 anni.
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]]>The post Acido alfa lipoico appeared first on Materdomini.
]]>L’acido alfa lipoico (ALA) è un acido organico la cui azione potrebbe avere un effetto antiossidante.
L’acido alfa lipoico ha proprietà antiossidanti che potrebbero rendere la sua assunzione idonea in un quadro di patologie epatiche o danni/traumi cerebrali. L’assunzione di ALA è raccomandata per accrescere l’utilizzo dei carboidrati come fonte energetica, per proteggere le cellule da eventuali danni, per equilibrare i livelli di vitamine E e C e potenziare la funzionalità dei neuroni in presenza di diabete.
Non abbiamo tuttavia a disposizione prove scientifiche che confermino l’utilità dell’assunzione di ALA. Dagli studi sostenuti finora sembra che un’effettiva utilità dell’acido alfa lipoico sia riscontrabile in presenza di diabete e prediabete, bypass, coronarico, vitiligine, e in supporto alle diete volte alla perdita di peso e alla guarigione delle ferite. Risulterebbe invece inefficace in caso di steatosi alcolica, neuropatia autonomica, alzheimer, mal di montagna, problemi cerebrali correlati all’HIV, artrite reumatoide e retinopatia diabetica. Sono poi insufficienti i dati a oggi a disposizione per dimostrare l’efficacia di questo acido inorganico in presenza di sindrome del tunnel carpale, invecchiamento cutaneo, sindrome della bocca che brucia, scompenso cardiaco, glaucoma, demenza, emicrania, pressione alta, esposizione a radiazioni, steatoepatite, arteriopatie periferiche, malattia di Lyme, sindrome da fatica cronica, sciatica, tumori, malattie cardiovascolari o altri disturbi.
L’azione dell’acido alfa lipoico potrebbe ostacolare quella di determinati farmaci antitumorali e per l’iper e l’ipotiroidismo. La funzione ipoglicemizzante dell’acido alfa lipoico potrebbe poi aggiungersi a quella dei farmaci per il controllo del diabete.
Assumere oralmente integratori a base di acido alfa lipoico non è pericoloso, sono tuttavia stati riscontrati degli effetti collaterali, soprattutto rash cutanei.
L’assunzione di acido alfa lipoico presenta dei rischi se il paziente è interessato da carenza di vitamina B1, per esempio in caso di importante consumo di alcolici, questo aspetto va dunque affrontato con il medico curante.
Disclaimer
Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.
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]]>The post Acido clavulanico appeared first on Materdomini.
]]>É capace di disattivare sia gli enzimi extra-cellulari che quelli di membrana poichè penetra attraverso la parete batterica: evita in tal modo la distruzione degli antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine) e ne ingrandisce sia l’attività che lo spettro d’azione nei confronti di molti ceppi resistenti.
Di per sé ha una bassa potenza antibatterica e se utilizzato da solo non esercita alcun utile effetto antibatterico; per tale motivo non viene somministrato singolarmente, ma unitamente ad altri antibiotici (come l’amoxicillina, la carbenicillina e la ticarcillina).
L’Acido Clavulanico agisce impedendo la distruzione degli antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine) e amplia l’attività e lo spettro d’azione di questi stessi antibiotici nei confronti di molti ceppi resistenti. Non viene assunto da solo, ma solitamente associato ad amoxicillina, carbenicillina e ticarcillina.
Viene somministrato per via orale o parenterale (solitamente associato ad amoxicillina, carbenicillina e ticarcillina).
Poichè il farmaco non viene somministrato da solo, si possono evidenziare gli effetti collaterali derivanti dall’assunzione di una delle formulazioni più note contenenti Acido Clavulanico, ovvero amoxicillina + Acido Clavulanico. In presenza di questa associazione, il principale effetto collaterale del farmaco consiste nell’aumento di ittero colecostatico ed epatite acuta.
Porpora e sindrome di Stevens Johnson sembrano avere invece una maggiore riscontrabilità quando all’amoxicillina si associa l’Acido Clavulanico.
Per quanto riguarda l’utilizzo dell’Acido Clavulanico nelle donne in fase di gravidanza, i limitati dati scientifici disponibili sull’uso di amoxicillina/Acido Clavulanico durante questo particolare periodo non indicano un particolare aumento nel rischio di malformazioni congenite. L’utilizzo del farmaco in gravidanza dovrebbe comunque essere evitato, salvo sia considerato essenziale da parte del medico per il benessere materno.
Per quanto riguarda invece l’allattamento, si precisa che entrambe le sostanze vengono escrete nel latte materno. Poiché non sono ancora noti gli effetti dell’Acido Clavulanico sul bambino allattato, è opportuno non assumere il farmaco durante tale periodo a meno che non sia considerato essenziale da parte del curante.
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]]>The post Acido clorogenico appeared first on Materdomini.
]]>L’acido clorogenico, o acido 3-caffeilchinico, è un polifenolo. È contenuto in particolar modo nei vegetali, nel caffè verde soprattutto sembra rivestire una rilevante funzione biologica nella catena dei processi ossidoriduttivi. Tra le fonti maggiori di acido clorogenico figura anche una bevanda tipica del Sudamerica, il mate, e vari vegetali che si usano abitualmente nella dieta mediterranea, come pomodori, melanzane, patate, mele, pere, prugne e pesche.
L’acido clorogenico viene utilizzato in vari integratori per alcune proprietà benefiche che gli sono attribuite. Tra queste si ritene che l’acido clorogenico contribuirebbe alla diminuzione della pressione sanguigna e alla modulazione del rilascio di glucosio nel sangue dopo i pasti, aiutando così a ridurre l’assorbimento dello zucchero a livello intestinale (riduzione della glicemia post-prandiale). Questi effetti possono risultare benefici in un contesto di perdita di peso corporeo e nel trattamento della sindrome metabolica. Altre capacità attribuite all’acido clorogenico sono quelle antibatteriche, antinfiammatorie e antibatteriche.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acido clorogenico. Nello specifico, sono state respinte per mancanza di adeguate prove scientifiche i suggerimenti di indicazioni che vorrebbero l’acido clorogenico utile a mantenere nella norma i livelli di glucosio nel sangue e a mantenere un peso-forma fisiologico.
Dagli studi condotti attualmente, l’acido clorogenico sembra essere tollerato adeguatamente dall’organismo. In termini di interazioni farmacologiche, l’acido clorogenico potrebbe diminuire l’assorbimento dello zinco e aumentare gli effetti dei farmaci ipoglicemizzanti.
Disclaimer
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]]>The post Acido folico appeared first on Materdomini.
]]>L’Acido Folico si utilizza per curare o prevenire mancanze dello stesso Acido Folico, che possono essere rischiose sia durante la gravidanza che in altri momenti della vita.
Durante la gravidanza la mancanza di Acido Folico può infatti alterare il buono sviluppo del sistema nervoso del feto. Inoltre, può anche provocare anemia.
L’Acido Folico opera integrando la mancanza di questa stessa molecola.
L’Acido Folico si prende per bocca, in forma di pastiglia da prendere di solito una volta al dì.
È fondamentale avvertire immediatamente un medico nel caso in cui l’assunzione di Acido Folico provochi:
Prima di prendere l’Acido Folico è fondamentale avvertire il medico:
Durante la terapia il medico potrebbe indicare certe precauzioni alimentari, per esempio incrementare il consumo di fegato, frutta e verdura a foglie verdi fresca.
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]]>The post Acido lipoico appeared first on Materdomini.
]]>L’acido lipoico, o acido ditiottanoico o acido tiottico, è una sostanza fondamentale per le cellule del nostro organismo, nonché fattore di crescita per svariati microrganismi.
L’acido lipoico è stato inserito dal Ministero della Salute all’interno dell’elenco Altri nutrienti e altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico e dell’elenco Altre sostanze senza apporto massimo giornaliero definito.
L’acido lipoico viene utilizzato per vari integratori a causa delle proprietà che gli sono attribuite, tra le quali quella antiossidante diretta. L’acido lipoico, infatti, sarebbe considerato utile nella protezione delle cellule dai danni causati, a livello intracellulare e delle membrane cellulari, dai radicali liberi. L’acido lipoico ha anche funzione antiossidante indiretta, poiché è in grado di favorire l’azione di altre sostanze antiossidanti, come le vitamine C ed E e il coenzima Q10.
L’acido lipoico risulta secondo alcuni studi coinvolto nel meccanismo di controllo degli zuccheri nel sangue, dunque avrebbe anche una funzione utile contro il diabete. Infine, secondo ulteriori studi risulterebbe avere una funzione protettiva sulla funzionalità cardiovascolare.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acido lipoico.
L’acido lipoico, se usato in modo corretto, viene abitualmente tollerato adeguatamente. Bisogna evitare il consumo di prodotti a base di acido lipoico se si ha un’ipersensibilità sospetta o certa al principio attivo, se si è in gravidanza o se si sta allattando. È anche sconsigliata l’assunzione di acido lipoico a chi sta seguendo una terapia a base di farmaci ipoglicemizzanti, poiché può contribuire a una riduzione della concentrazione di zuccheri nel sangue. In ogni caso è sempre opportuno confrontarsi con il medico.
Disclaimer
Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.
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]]>The post Acido Ursodesossicolico appeared first on Materdomini.
]]>Sono stati recentemente scoperti altri aspetti della sua fisiologia e numerosi meccanismi molecolari con cui tale acido agisce all’interno dell’organismo umano.
É un acido biliare di sintesi che agisce nel trattamento della calcolosi biliare per le sue capacità di favorire la dissoluzione dei calcoli biliari ricchi di colesterolo. Si trova anche nella bile umana.
È indicato nel trattamento nelle dispepsie biliari e nelle alterazioni quali-quantitative della secrezione biliare, con produzione di bile sovrasatura di colesterolo nonché per la cura della calcolosi biliare colesterolica.
Viene somministrato per via orale, sotto forma di compresse o capsule.
L’assunzione di tale acido può causare effetti indesiderati, sebbene non a carico di tutti i soggetti che lo utilizzano. Tra questi è importante ricordare:
É assolutamente sconsigliata l’assunzione a carico di pazienti con:
Da utilizzare con particolare attenzione nei pazienti affetti da insufficienza epatica.
Circa l’uso del farmaco in gravidanza, ad oggi non si hanno dati scientifici sufficienti. Poiché, però, è sospetta la sua tossicità durante il primo trimestre di gravidanza, è opportuno astenersi dal suo uso in tale fase, se non in specifici casi di assoluta necessità.
Per quanto riguarda l’allattamento, non è ad oggi noto se l’Acido Ursodesossicolico venga escreto nel latte umano materno e per tale motivo se ne sconsiglia la somministrazione durante tale fase.
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]]>The post Acido Valproico appeared first on Materdomini.
]]>Associato al suo sale sodico, riduce l’eccitabilità e le scariche neuronali ad alta frequenza. Ne risulta, pertanto, un’aumentata sedazione e una minore eccitazione a livello neuronale.
É un farmaco anticonvulsivante, il cui sale sodico e i suoi derivati ammidici vengono impiegati per curare sia le diverse forme di epilessia generalizzata, sia le epilessie parziali. Viene, altresì, utilizzato in alcuni disturbi dell’umore (disturbi maniacali, disturbo bipolare).
La somministrazione avviene sotto forma di compresse o di granulato per soluzione, o per via endovenosa.
É considerato uno dei più forti anti-epilettici in quanto agisce, oltre a livello nervoso, anche a livello cerebrale. Diversi, e molto spesso importanti, sono gli effetti collaterali che l’assunzione di questo farmaco può generare:
Diversi farmaci possono modificare, in un senso o nell’altro, la biodisponibilità dell’Acido Valproico. Tra questi, si rammentano soprattutto gli altri farmaci anti-convulsivanti che possono essere utilizzati in associazione nella terapia dell’epilessia.
Prima della sua assunzione è opportuno un controllo accurato della funzionalità epatica, dell’emocromo e della coagulazione. La concentrazione terapeutica più indicata è soggettiva e dipende anche dalle funzionalità epatiche e renali. Per quanto riguarda la somministrazione in fase gravidanza, deve essere valutato il bilanciamento tra i benefici per la salute materna e i rischi per il feto.
L’Acido Valproico può provocare effetti indesiderati nel lattante; è, quindi, necessario stabilire se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale.
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]]>The post Acinesia appeared first on Materdomini.
]]>Il termine proviene dal greco ed è composto dal prefisso greco “a”, che segnala la carenza di qualcosa, e “cinesi” che significa “movimento”, segnalando così una situazione in cui il soggetto colpito è “privo di movimento”, ovvero non riesce a muoversi o manifesta seri problemi nel farlo.
Le malattie che si possono collegare alla presenza dell’acinesia sono le seguenti:
Si rammenta che questo non è un elenco completo e che è sempre meglio consigliarsi con il proprio dottore di fiducia in presenza di continuazione del sintomo.
Solitamente l’acinesia non viene curata direttamente, cioè tramite trattamento mirato, ma si affronta indirettamente, cioè mediante la soluzione della malattia medica che si trova all’origine. Le soluzioni del sintomo dipendono dall’efficacia della cura consigliata per la patologia da cui proviene l’acinesia.
Nell’eventualità di insorgenza di acinesia è sempre meglio andare dal proprio curante per avere un consiglio sul da farsi.
Questo testo è stato redatto dagli specialisti di Humanitas Mater Domini.
Nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata.
Data di pubblicazione: 19/07/2017
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]]>The post Acufene appeared first on Materdomini.
]]>Non esiste una cura specifica per l’acufene, ma si agisce sulla causa scatenante. Talvolta però scoprire l’origine del disturbo non è immediato. È possibile alleviare l’acufene tramite l’assunzione, dietro prescrizione medica, di farmaci (ad esempio antidepressivi) o sottoponendosi a sessioni di cura con macchinari che emettono “rumori bianchi”, con una riconosciuta funzione distensiva.
Le malattie associabili all’acufene sono:
Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste
È bene rivolgersi al medico quando l’acufene si manifesta a seguito di una delle patologie ad esso correlate. È altrettanto importante chiedere un consulto con lo specialista se il disturbo compare dopo un grave trauma.
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]]>The post Adalimumab appeared first on Materdomini.
]]>É un inibitore del fattore di necrosi tumorale (tumor necrosis factor, Tnf), sostanza che prende parte ai processi infiammatori.
Si somministra tramite iniezioni sottocutanee.
Può ridurre la capacità dell’organismo di combattere le infezioni ed aumentarne il rischio. Può altresì aumentare il rischio di sviluppare alcuni tumori.
Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:
È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:
Prima della somministrazione è opportuno rendere edotto il medico:
Durante il trattamento bisogna sempre rendere edotto il medico della sua assunzione, nel caso in cui ci si debba sottoporre a vaccinazioni.
É altresì sempre importante informare medici, chirurghi e dentisti che è in corso una cura con questo medicinale.
The post Adalimumab appeared first on Materdomini.
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