Enciclopedia Archive - Materdomini https://www.materdomini.it/enciclopedia/ Fri, 05 Jan 2024 08:27:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.materdomini.it/wp-content/uploads/2018/01/favicon11.png Enciclopedia Archive - Materdomini https://www.materdomini.it/enciclopedia/ 32 32 Abacavir https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/abacavir/ Tue, 21 Jun 2022 14:23:42 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=26535 L’abacavir appartiene alla classe degli “inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa”, cioè molecole che inibiscono la replicazione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Quando si utilizza l’abacavir? Il farmaco si utilizza in combinazione con altri per ridurre il rischio di sviluppare l’AIDS e trattare le infezioni da HIV, ma non rappresenta in nessun caso una cura dall’infezione. […]

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L’abacavir appartiene alla classe degli “inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa”, cioè molecole che inibiscono la replicazione del virus dell’immunodeficienza umana (HIV).

Quando si utilizza l’abacavir?

Il farmaco si utilizza in combinazione con altri per ridurre il rischio di sviluppare l’AIDS e trattare le infezioni da HIV, ma non rappresenta in nessun caso una cura dall’infezione.

In che modo assumere abacavir?

L’assunzione avviene tramite compresse o soluzioni ad uso orale, per una o due volte al giorno sempre alla stessa ora. La posologia e la durata del trattamento dovranno essere stabilite dal medico.

Effetti collaterali di abacavir

L’abacavir può provocare una riduzione delle difese immunitarie e una ridistribuzione del grasso corporeo, che può accumularsi nelle zone posteriori del collo e la parte superiore delle spalle, del seno e dell’addome.

Altri possibili effetti effetti collaterali dell’abacavir possono essere:

  • mal di testa
  • depressione
  • ansia
  • difficoltà ad addormentarsi
  • difficoltà a rimanere svegli
  • reazioni allergiche
  • formazione di bolle
  • esfoliazione della pelle
  • comparsa di orticaria e prurito
  • difficoltà respiratorie
  • difficoltà di deglutizione
  • brividi

L’abacavir, inoltre, può portare l’acidosi lattica, cioè un accumulo di acidi nel sangue. Questa condizione può provocare:

  • fiato corto o respirazione accelerata
  • alterazioni del ritmo cardiaco
  • nausea
  • vomito
  • perdita di appetito o di peso
  • diarrea
  • dolore, gonfiori o sensibilità nella parte alta destra dell’addome
  • emorragie o ematomi inaspettati
  • ittero o cianosi
  • urine scure
  • feci chiare
  • forte stanchezza

In presenza di questi sintomi è consigliato avvisare il medico.

Abacavir: controindicazioni e avvertenze

Se si soffre di particolari allergie, intolleranze o si assumono già altri tipi di medicinali, è bene avvisare il proprio medico curante al momento della diagnosi.

Il medico deve essere informato anche in caso di gravidanza, allattamento al seno, depressione, diabete, pressione alta, colesterolo elevato, malattie cardiovascolari.

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Abbassalingua https://www.materdomini.it/enciclopedia/strumenti-medici/abbassalingua/ Sat, 30 May 2020 10:54:53 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=17328 Che cos’è e a che cosa serve l’abbassalingua? Si tratta di un piccolo bastoncino piatto e dalla forma allungata (molto simile allo stecco di un ghiacciolo), in acciaio o in legno. Questo strumento permette di osservare il cavo orale e la faringe. Come funziona l’abbassalingua? L’abbassalingua si appoggia sulla superficie della lingua, nella parte più […]

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Che cos’è e a che cosa serve l’abbassalingua?

Si tratta di un piccolo bastoncino piatto e dalla forma allungata (molto simile allo stecco di un ghiacciolo), in acciaio o in legno. Questo strumento permette di osservare il cavo orale e la faringe.

Come funziona l’abbassalingua?

L’abbassalingua si appoggia sulla superficie della lingua, nella parte più vicina alla gola, dove esercita una lieve pressione indirizzata verso il basso. Al paziente può essere chiesto di emettere il suono “A”: questo, unitamente alla posizione abbassata della lingua, consente una maggiore apertura della bocca e la vibrazione dell’ugola. In tal modo, lo specialista può meglio osservare sia il cavo orale che la faringe.

L’abbassalingua è pericoloso o doloroso?

Il suo impiego è sicuro, semplice e indolore.
Lo specialista dovrà prestare la dovuta attenzione a non appoggiare il bastoncino troppo in fondo. Questo perché tale pratica potrebbe scatenare i riflessi di tosse e vomito.

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Abbassamento della voce https://www.materdomini.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/abbassamento-della-voce/ Sat, 03 Feb 2018 00:00:00 +0000 https://www.materdomini.it/enciclopedia-medica/abbassamento-della-voce/ L’abbassamento della voce consiste in un disturbo a carico delle corde vocali: si verifica un’alterazione della voce, sia nel tono divenuto più basso, che nel timbro fattosi più aspro. Un banale mal di gola o l’uso anomalo della voce possono determinare un abbassamento della voce. In alcuni casi però, questo disturbo può dipendere da un’infiammazione […]

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L’abbassamento della voce consiste in un disturbo a carico delle corde vocali: si verifica un’alterazione della voce, sia nel tono divenuto più basso, che nel timbro fattosi più aspro. Un banale mal di gola o l’uso anomalo della voce possono determinare un abbassamento della voce. In alcuni casi però, questo disturbo può dipendere da un’infiammazione della laringe.

Quali sono i rimedi contro l’abbassamento della voce?

L’abbassamento della voce si cura in maniera efficace una volta che sia stata individuata la causa scatenante. Solitamente, una cura per l’abbassamento della voce è riposare la voce, limitarsi a sussurrare, almeno fino a quando timbro e tono non saranno tornati alla normalità.

Quali sono le malattie associate all’abbassamento della voce?

Le malattie associabili all’abbassamento della voce sono:

Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste

Abbassamento della voce, quando rivolgersi al proprio medico?

Se l’abbassamento della voce non migliora nel tempo, è bene chiedere un consulto medico, soprattutto se si manifestassero alcune delle patologie associate al disturbo.

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Acatisia https://www.materdomini.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/acatisia/ Sat, 03 Feb 2018 00:00:00 +0000 https://www.materdomini.it/enciclopedia-medica/acatisia/ Si definisce acatisia una forma di irrequietezza motoria che impedisce alla persona affetta di rimanere ferma. l’acatisia induce a camminare senza sosta, seppure in spazi ristretti, o accavallare e dondolare le gambe (parte del corpo colpita in prevalenza dal disturbo). Quali sono i rimedi contro l’acatisia? Una terapia farmacologica con benzodiazepine, beta-bloccanti o anticolinergici, è […]

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Si definisce acatisia una forma di irrequietezza motoria che impedisce alla persona affetta di rimanere ferma. l’acatisia induce a camminare senza sosta, seppure in spazi ristretti, o accavallare e dondolare le gambe (parte del corpo colpita in prevalenza dal disturbo).

Quali sono i rimedi contro l’acatisia?

Una terapia farmacologica con benzodiazepine, beta-bloccanti o anticolinergici, è in grado di curare l’acatisia. Anche praticare esercizi fisioterapici, sotto la guida di uno specialista, può alleviare il disturbo.

Quali sono le malattie associate all’acatisia?

Le malattie associabili all’acatisia sono:

  • Demenza
  • Disturbi isterici
  • Morbo Di Parkinson
  • Sindrome Delle Gambe Senza Riposo

Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste

Quando rivolgersi al proprio medico?

In presenza di acatisia si consiglia di rivolgersi al proprio medico, sebbene questo disturbo non sia un pericolo per la salute.  Il consulto di uno specialista permetterà di individuare la causa e la cura più adatta al sintomo.

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Aceclofenac https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/aceclofenac/ Fri, 26 May 2017 17:15:55 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/aceclofenac/ L’Aceclofenac è consigliato per il trattamento del dolore e dell’infiammazione collegati all’artrosi, all‘artrite reumatoide e alla spondilite anchilosante. Che cos’è l’Aceclofenac? Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Agisce bloccando gli enzimi cicloossigenasi, impedendo così la formazione di molecole (le prostaglandine) incluse nella generazione della sensazione di dolore, del gonfiore e dell’infiammazione. Come […]

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L’Aceclofenac è consigliato per il trattamento del dolore e dell’infiammazione collegati all’artrosi, all‘artrite reumatoide e alla spondilite anchilosante.

Che cos’è l’Aceclofenac?

Si tratta di un medicinale antinfiammatorio non steroideo (Fans). Agisce bloccando gli enzimi cicloossigenasi, impedendo così la formazione di molecole (le prostaglandine) incluse nella generazione della sensazione di dolore, del gonfiore e dell’infiammazione.

Come si assume l’Aceclofenac?

Somministrato per via orale, sotto forma di compresse, due volte al giorno.

Effetti collaterali dell’Aceclofenac

L’assunzione di Aceclofenac può essere associata a un aumento del rischio di trombosi, inibire l’aggregazione delle piastrine e provocare reazioni cutanee. Inoltre, può influenzare la fertilità femminile.

Tra gli altri suoi eventuali effetti collaterali troviamo anche:

  • anemia, anemia emolitica
  • depressione del sistema immunitario
  • granulocitopenia
  • neutropenia
  • iperpotassiemia
  • depressione
  • sogni strani
  • insonnia
  • disturbi alla vista
  • parestesie
  • tremori
  • sonnolenza
  • dolore alla testa
  • cambiamenti del gusto
  • scompenso cardiaco
  • palpitazioni
  • vertigini
  • acufeni
  • ipertensione
  • arrossamenti o vampate
  • vasculite
  • dispnea
  • dispepsia
  • dolori addominali
  • nausea
  • diarrea
  • flatulenza
  • gastrite
  • costipazione
  • vomito
  • ulcere orali
  • melena
  • emorragie e ulcere gastrointestinali
  • stomatite
  • incremento dei sintomi della malattia di Crohn e della colite ulcerosa
  • ematemesi
  • pancreatite
  • dermatite o dermatite bollosa
  • angioedema
  • porpora
  • crampi alle gambe
  • incremento dell’urea o della creatinina nel sangue
  • insufficienza renale
  • sindrome nefrosica
  • scompenso renale
  • incremento degli enzimi epatici
  • edema
  • affaticamento
  • incremento di peso

È fondamentale avvertire immediatamente il medico in presenza di:

Controindicazioni e avvertenze

L’Aceclofenac non è indicato durante la gravidanza, nello specifico nel terzo trimestre.

Prima di somministrarlo è fondamentale avvertire il medico:

  • di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad ogni altro medicinale (nello specifico ad altri Fans), a cibi o ad altre farmaci;
  • se si sta assumendo fitoterapici e alcuni integratori, nello specifico altri Fans o analgesici, diuretici, antipertensivi, glicosidi cardiaci, litio, digossina, metotressato, mifepristone, corticosteroidi, anticoagulanti, antibiotici (in particolare chinoloni), anti-piastrinici, SSRI, ciclosporina, tacrolimus, zidovudina e antidiabetici;
  • se vi è storia personale di ulcere peptiche o emorragiche, emorragie, diatesi emorragica, disturbi emorragici o ematologici, scompenso cardiaco congestizio, patologie ischemiche, patologie cerebrovascolari, arteriopatie periferiche, scompenso epatico o renale, emorragie o perforazioni gastrointestinali collegate all’assunzione di Fans, asma bronchiale, ipertensione, colite ulcerosa, malattia di Crohn e lupus eritematoso sistemico;
  • nell’eventualità di gravidanza o allattamento.

Nell’eventualità di un’assunzione a lungo termine, è meglio controllare regolarmente la funzionalità renale, quella epatica e i livelli dei diversi elementi del sangue.
L’Aceclofenac può alterare le capacità di guidare e di manovrare macchinari pericolosi.

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Acetazolamide https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acetazolamide/ Thu, 25 May 2017 14:46:22 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acetazolamide/ L’Acetazolamide è impiegato come diuretico per trattare la condizione edematosa dovuta a insufficienza cardiaca, con particolari effetti positivi nel miglioramento dell’edema polmonare e relativa dispnea. Esplica la sua azione nel tubulo contorto prossimale dei nefroni, inibendo un enzima – espresso proprio da queste cellule – noto come anidrasi carbonica. Tale azione inibitoria impedisce indirettamente il […]

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L’Acetazolamide è impiegato come diuretico per trattare la condizione edematosa dovuta a insufficienza cardiaca, con particolari effetti positivi nel miglioramento dell’edema polmonare e relativa dispnea. Esplica la sua azione nel tubulo contorto prossimale dei nefroni, inibendo un enzima – espresso proprio da queste cellule – noto come anidrasi carbonica. Tale azione inibitoria impedisce indirettamente il riassorbimento di bicarbonato e di sodio, aumentandone l’escrezione urinaria e la diuresi.

A cosa serve l’Acetazolamidide?

Si utilizza come diuretico per trattare la condizione edematosa dovuta a insufficienza cardiaca, con particolari effetti positivi nel miglioramento dell’edema polmonare e relativa dispnea.

Viene inoltre impiegato anche nel trattamento dell’epilessia – soprattutto nei pazienti più giovani e affetti da forme meno aggressive – del mal di montagna e del glaucoma (in questo ultimo caso riduce infatti la pressione intraoculare, che è una della cause scatenanti tale patologia.

Come si assume l’Acetazolamide?

Si trova in commercio sotto forma di compresse o capsule, da assumere per via orale.

Effetti collaterali dell’Acetazolamide

La sua somministrazione può comportare, in genere, sonnolenza e confusione, alterare le normali doti percettive e/o reattive del paziente, nonché ridurre le capacità di guida e dell’uso di macchinari.

Il trattamento a base di Acetazolamide – soprattutto se prolungato nel tempo o erroneamente dosato – può generare un’alterazione dell’equilibrio elettrolitico e acido-base, comportando iposodiemia, ipokaliemia e acidosi metabolica.

Si raccomanda la massima attenzione nella somministrazione di questo principio attivo a soggetti con diabete, con broncopneumopatia cronica-ostruttiva e con enfisema, poiché una probabile acidosi potrebbe determinare l’insorgenza di tachipnea, sonnolenza e, nei casi più gravi, coma.

Controindicazioni e avvertenze dell’Acetazolamide

I dati sperimentali riguardo l’utilizzo del farmaco in gravidanza, suggeriscono di non utilizzarlo durante il primo trimestre e di assumerlo nei due trimestri successivi solo in casi particolari e urgenti.

Poiché l’Acetazolamide viene in piccola parte secreto nel latte materno, è opportuna la sospensione dell’allattamento se è in corso una terapia a base di questo principio attivo.

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Acetil-l-carnitina https://www.materdomini.it/enciclopedia/integratori-alimentari/acetil-l-carnitina/ Fri, 12 May 2023 14:08:54 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=31021 Che cos’è l’acetil-l-carnitina? L’acetil-l-carnitina, o L-acetilcarnitina, è una sostanza contenuta nei tessuti animali e che corrisponde a livello chimico all’estere acetilico della carnitina. Con la sua azione contribuisce al trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, dove avviene la conversione in energia. A cosa serve l’acetil-l-carnitina? All’acetil-l-carnitina vengono attribuite svariate proprietà, per cui è utilizzata […]

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Che cos’è l’acetil-l-carnitina?

L’acetil-l-carnitina, o L-acetilcarnitina, è una sostanza contenuta nei tessuti animali e che corrisponde a livello chimico all’estere acetilico della carnitina. Con la sua azione contribuisce al trasporto degli acidi grassi all’interno dei mitocondri, dove avviene la conversione in energia.

A cosa serve l’acetil-l-carnitina?

All’acetil-l-carnitina vengono attribuite svariate proprietà, per cui è utilizzata come ingrediente in diversi integratori e commercializzata. Le funzioni attribuite all’acetil-l-carnitina sono di natura antiossidante per l’organismo e svolgerebbe un’azione protettiva nei confronti del cervello. Contribuirebbe inoltre a stimolare e liberare vari ormoni, come il testosterone.

Tuttavia, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha negato che l’acetil-l-carnitina abbia un’effettiva funzione di supporto per la funzionalità cerebrale: in base agli studi, infatti, non sarebbero oggi disponibili sufficienti indicazioni scientifiche approvate sui benefici dell’acetil-l-carnitina per il cervello che ne giustifichino l’assunzione. L’Efsa non ha infatti a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acetil-l-carnitina.

Avvertenze e possibili controindicazioni

Chi avesse una sospetta o accertata ipersensibilità al principio attivo non deve assumere prodotti a base di acetil-l-carnitina. Bisogna consultare il medico e seguire rigorosamente le sue indicazioni in presenza di patologie neurologiche, psichiatriche o cardiovascolari e se si sta seguendo un trattamento farmacologico.

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.

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Aciclovir https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/aciclovir/ Thu, 25 May 2017 14:47:14 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/aciclovir/ L’Aciclovir agisce bloccando la sintesi del DNA del virus impedendo la replicazione cellulare, ma senza che ciò interferisca con la duplicazione del DNA umano. A cosa serve l’Aciclovir? Aciclovir è indicato: per la soppressione delle recidive da Herpes simplex nei pazienti immunocompetenti; per la profilassi delle infezioni da Herpes simplex nei pazienti immunocompromessi; in caso […]

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L’Aciclovir agisce bloccando la sintesi del DNA del virus impedendo la replicazione cellulare, ma senza che ciò interferisca con la duplicazione del DNA umano.

A cosa serve l’Aciclovir?

Aciclovir è indicato:

  • per la soppressione delle recidive da Herpes simplex nei pazienti immunocompetenti;
  • per la profilassi delle infezioni da Herpes simplex nei pazienti immunocompromessi;
  • in caso di trattamento delle infezioni da Herpes simplex (HSV) di tipo 1 (non genitale) e di tipo 2 (genitale), inclusa l’encefalite da HSV;
  • per il trattamento della varicella e dell’Herpes zoster (agente eziologico della varicella, la cui riattivazione provoca il cosiddetto “fuoco di sant’Antonio”)

Come si assume l’Aciclovir?

A seconda dei casi patologici da curare, l’Aciclovir può essere somministrato per via orale (compresse o sospensione orale), per via endovenosa o per via topica (ad esempio, a mezzo di pomata da applicare sull’Herpes labiale).

Effetti collaterali dell’Aciclovir

Tra gli effetti collaterali “comuni” troviamo numerosi disturbi gastrointestinali come:

  • senso di nausea
  • conati di vomito
  • scariche di diarrea
  • dolori addominali

Disturbi sistemici come:

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo come:

Patologie del sistema nervoso come:

Tra gli effetti “non comuni” si riscontrano disturbi cutanei come l’orticaria nonché una rapida e diffusa perdita di capelli.

Tra gli effetti collaterali “rari” si possono avere:

  • anafilassi
  • dispnea (patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche)
  • complicanze a carico del sistema immunitario
  • angioedema e – in ambito di patologie epatobiliari – aumenti reversibili della bilirubina e degli enzimi epatici correlati.

Tra gli effetti “molto rari” si trovano patologie epatobiliari:

Tra le patologie renali e urinarie:

  • insufficienza renale acuta
  • dolori ai reni

Tra le patologie del sistema emolinfopoietico:

Tra i disturbi psichiatrici e/o patologie del sistema nervoso:

  • stato di agitazione
  • confusione
  • sintomi psicotici
  • sintomi convulsivi
  • sonnolenza
  • tremori
  • atassia
  • disartria
  • stati di allucinazione
  • encefalopatia
  • coma

Controindicazioni e avvertenze di Aciclovir

L’Aciclovir può determinare complicanze ai reni, soprattutto quando viene somministrato troppo rapidamente o ad alte dosi, oppure quando il soggetto è scarsamente idratato o presenta già un’alterata funzionalità renale. Prima della sua somministrazione, è quindi opportuno controllare i parametri di funzionalità dei reni ed è raccomandato non prescriverne l’assunzione per endovena con infusioni rapide.

Sinora, l’Aciclovir non ha evidenziato embriofetotossicità, ma la sua somministrazione alle donne gravide richiede un’attenta valutazione del rischio-beneficio.

Anche la sua somministrazione durante l’allattamento al seno richiede cautela: l’Aciclovir viene difatti escreto nel latte materno, dove raggiunge concentrazioni sino a 0,6-4,1 maggiori gli ordinari livelli plasmatici materni.

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Acidi grassi a media catena https://www.materdomini.it/enciclopedia/integratori-alimentari/acidi-grassi-a-media-catena/ Fri, 12 May 2023 14:03:57 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=31019 Che cosa sono gli acidi grassi a media catena? Gli acidi grassi a media catena (MCT) sono grassi ricavati da oli come quello di cocco o come quello di semi di palma, lavorati per la produzione di articoli a utilizzo medicinale.  A cosa servono gli acidi grassi a media catena? Gli acidi grassi a media […]

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Che cosa sono gli acidi grassi a media catena?

Gli acidi grassi a media catena (MCT) sono grassi ricavati da oli come quello di cocco o come quello di semi di palma, lavorati per la produzione di articoli a utilizzo medicinale. 

A cosa servono gli acidi grassi a media catena?

Gli acidi grassi a media catena vengono utilizzati come fonte di grassi all’interno della dieta per quegli individui che non devono assumere altre tipologie di grassi. Si associano abitualmente a terapie farmacologiche per il trattamento di varie patologie gastrointestinali, come le malattie epatiche, la celiachia, la diarrea e la steatorrea, ma anche per problemi digestivi correlati a gastrectomia e sindrome dell’intestino corto. Altri disturbi per i quali può essere utile assumere acidi grassi a media catena sono fibrosi cistica, malattie della cistifellea, galatturia, chilotorace, AIDS e, nei pazienti in età pediatrica, convulsioni.
Chi pratica attività sportiva tende ad assumerli come supporto nutrizionale per contenere il grasso corporeo e aumentare la massa magra. Infine, si ritiene che possano contribuire a combattere la malattia di Alzheimer.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare non approva l’utilizzo di slogan pubblicitari che sostengano che gli acidi grassi a media catena:

  • siano utili a perdere peso aumentando il metabolismo, aumentino il senso di sazietà e il consumo energetico e contribuiscano alla riduzione del grasso corporeo nelle persone sovrappeso;
  • se inclusi nel corretto apporto di grassi giornaliero siano utili a mantenere un adeguato peso corporeo e evitare l’aumento di grasso, in particolar modo addominale.
  • aiutino nel controllo del peso e a limitare l’aumento di grasso corporeo.

Avvertenze e possibili controindicazioni

Gli acidi grassi a media catena non risultano in contrasto con l’assunzione di farmaci o altre sostanze.

Gli acidi grassi a media catena assunti oralmente sono ritenuti sicuri per la maggior parte della popolazione, tuttavia possono comportare alcuni effetti collaterali, tra cui: problemi di stomaco, meteorismo, nausea, vomito, diarrea, irritabilità e carenze di grassi essenziali. Questi effetti collaterali possono essere contenuti se gli acidi grassi a media catena vengono assunti a stomaco pieno.
Gli acidi grassi a media catena non dovrebbero venire assunti in presenza di diabete, problemi epatici, gravidanza e allattamento.
Per qualsiasi delucidazione è opportuno rivolgersi al proprio medico di medicina generale.

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.

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Acido acetilsalicilico https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acido-acetilsalicilico/ Thu, 25 May 2017 14:48:03 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acido-acetilsalicilico/ L’Acido Acetilsalicilico è un derivato dell’acetilato dell’acido salicilico con proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche. La sua azione antinfiammatoria è da ricondurre al meccanismo di inibizione della sintesi delle prostaglandine, mediatori del processo infiammatorio. Dal punto di vista strettamente biochimico esso esplica la sua azione acetilando il gruppo aminico terminale della subunità ad attività cicloossigenasica dell’enzima […]

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L’Acido Acetilsalicilico è un derivato dell’acetilato dell’acido salicilico con proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche. La sua azione antinfiammatoria è da ricondurre al meccanismo di inibizione della sintesi delle prostaglandine, mediatori del processo infiammatorio. Dal punto di vista strettamente biochimico esso esplica la sua azione acetilando il gruppo aminico terminale della subunità ad attività cicloossigenasica dell’enzima prostaglandina sintetasi e inibendo, in questo modo, l’attività dell’enzima e quindi la biosintesi delle prostaglandine.

A cosa serve l’Acido Acetilsalicilico?

É utilizzato nel trattamento di dolori di minore intensità (mal di denti, emicrania, mialgie, dismenorrea). Viene anche impiegato nella cura delle malattie infiammatorie acute e croniche come l‘artrite reumatoide e nel trattamento sintomatico degli stati febbrili e delle sindromi influenzali o da raffreddamento.

Come si assume l’Acido Acetilsalicilico?

É commercializzato sotto forma di compresse, compresse effervescenti e sospensione per uso orale e sotto forma di preparati iniettabili.

Effetti collaterali dell’Acido Acetilsalicilico

La sua assunzione può comportare diversi effetti collaterali che possono manifestarsi in modo più o meno severo in base all’individuale predisposizione del singolo soggetto ed in base al dosaggio e alla durata della terapia.

In generale, comunque, l’utilizzo di questo principio attivo può causare disturbi intestinali, quali:

Disturbi ematologici

  • pancitopenia (diminuzione numerica di tutti gli elementi figurati del sangue)
  • perdita della capacità coagulativa del sangue

Disturbi dell’apparto genitale e urinario

  • deterioramento della funzionalità a livello renale

Disturbi metabolici

  • alterazioni soprattutto a carico del metabolismo glucidico

Disturbi centrali

  • cefalea
  • stato d’insonnia
  • sensazione di sonnolenza
  • confusione e tremori

Disturbi cardiovascolari

  • maggior rischio di eventi cerebro e cardiovascolari

Disturbi dermatologici

  • dermatiti
  • reazioni bollose nei casi più gravi
  • eritema nodoso
  • rash cutaneo

Disturbi sensoriali

  • calo dell’udito
  • oftalmopatie

Controindicazioni e avvertenze associati all’uso di Acido Acetilsalicilico

É severamente controindicato sia durante la fase di gravidanza che durante l’allattamento al seno. L’utilizzo di questo farmaco è inoltre sconsigliato in soggetti con ulcera peptica, sanguinamenti intestinali, colite ulcerosa, angioedema, morbo di Crohn o storia pregressa per le stesse patologie, concomitante terapia anticoagulante, insufficienza epatica e renale e asma.

Il medicinale è altresì sconsigliato nei bambini al di sotto dei 12 anni.

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Acido alfa lipoico https://www.materdomini.it/enciclopedia/integratori-alimentari/acido-alfa-lipoico/ Fri, 12 May 2023 13:53:43 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=31016 Che cos’è l’acido alfa lipoico? L’acido alfa lipoico (ALA) è un acido organico la cui azione potrebbe avere un effetto antiossidante. A cosa serve l’acido alfa lipoico? L’acido alfa lipoico ha proprietà antiossidanti che potrebbero rendere la sua assunzione idonea in un quadro di patologie epatiche o danni/traumi cerebrali. L’assunzione di ALA è raccomandata per […]

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Che cos’è l’acido alfa lipoico?

L’acido alfa lipoico (ALA) è un acido organico la cui azione potrebbe avere un effetto antiossidante.

A cosa serve l’acido alfa lipoico?

L’acido alfa lipoico ha proprietà antiossidanti che potrebbero rendere la sua assunzione idonea in un quadro di patologie epatiche o danni/traumi cerebrali. L’assunzione di ALA è raccomandata per accrescere l’utilizzo dei carboidrati come fonte energetica, per proteggere le cellule da eventuali danni, per equilibrare i livelli di vitamine E e C e potenziare la funzionalità dei neuroni in presenza di diabete.

Non abbiamo tuttavia a disposizione prove scientifiche che confermino l’utilità dell’assunzione di ALA. Dagli studi sostenuti finora sembra che un’effettiva utilità dell’acido alfa lipoico sia riscontrabile in presenza di diabete e prediabete, bypass, coronarico, vitiligine, e in supporto alle diete volte alla perdita di peso e alla guarigione delle ferite. Risulterebbe invece inefficace in caso di steatosi alcolica, neuropatia autonomica, alzheimer, mal di montagna, problemi cerebrali correlati all’HIV, artrite reumatoide e retinopatia diabetica. Sono poi insufficienti i dati a oggi a disposizione per dimostrare l’efficacia di questo acido inorganico in presenza di sindrome del tunnel carpale, invecchiamento cutaneo, sindrome della bocca che brucia, scompenso cardiaco, glaucoma, demenza, emicrania, pressione alta, esposizione a radiazioni, steatoepatite, arteriopatie periferiche, malattia di Lyme, sindrome da fatica cronica, sciatica, tumori, malattie cardiovascolari o altri disturbi. 

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’azione dell’acido alfa lipoico potrebbe ostacolare quella di determinati farmaci antitumorali e per l’iper e l’ipotiroidismo. La funzione ipoglicemizzante dell’acido alfa lipoico potrebbe poi aggiungersi a quella dei farmaci per il controllo del diabete.
Assumere oralmente integratori a base di acido alfa lipoico non è pericoloso, sono tuttavia stati riscontrati degli effetti collaterali, soprattutto rash cutanei.
L’assunzione di acido alfa lipoico presenta dei rischi se il paziente è interessato da carenza di vitamina B1, per esempio in caso di importante consumo di alcolici, questo aspetto va dunque affrontato con il medico curante. 

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso.

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Acido clavulanico https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acido-clavulanico/ Thu, 25 May 2017 14:48:33 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acido-clavulanico/ L’Acido Clavulanico è un antibiotico amino-glicosidico naturale prodotto dal batterio Streptomyces clavuligerus. Utilizzato singolarmente, ha un basso potere antibatterico, ma è un forte inibitore progressivo delle beta-lattamasi di molti batteri Gram-negativi e dello Staphylococcus Aureus. É capace di disattivare sia gli enzimi extra-cellulari che quelli di membrana poichè penetra attraverso la parete batterica: evita in […]

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L’Acido Clavulanico è un antibiotico amino-glicosidico naturale prodotto dal batterio Streptomyces clavuligerus. Utilizzato singolarmente, ha un basso potere antibatterico, ma è un forte inibitore progressivo delle beta-lattamasi di molti batteri Gram-negativi e dello Staphylococcus Aureus.

É capace di disattivare sia gli enzimi extra-cellulari che quelli di membrana poichè penetra attraverso la parete batterica: evita in tal modo la distruzione degli antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine) e ne ingrandisce sia l’attività che lo spettro d’azione nei confronti di molti ceppi resistenti.

Di per sé ha una bassa potenza antibatterica e se utilizzato da solo non esercita alcun utile effetto antibatterico; per tale motivo non viene somministrato singolarmente, ma unitamente ad altri antibiotici (come l’amoxicillina, la carbenicillina e la ticarcillina).

A cosa serve l’Acido Clavulanico?

L’Acido Clavulanico agisce impedendo la distruzione degli antibiotici beta-lattamici (penicilline, cefalosporine) e amplia l’attività e lo spettro d’azione di questi stessi antibiotici nei confronti di molti ceppi resistenti. Non viene assunto da solo, ma solitamente associato ad amoxicillina, carbenicillina e ticarcillina.

Come si assume l’Acido Clavulanico?

Viene somministrato per via orale o parenterale (solitamente associato ad amoxicillina, carbenicillina e ticarcillina).

Effetti collaterali dell’Acido Clavulanico

Poichè il farmaco non viene somministrato da solo, si possono evidenziare gli effetti collaterali derivanti dall’assunzione di una delle formulazioni più note contenenti Acido Clavulanico, ovvero amoxicillina + Acido Clavulanico. In presenza di questa associazione, il principale effetto collaterale del farmaco consiste nell’aumento di ittero colecostatico ed epatite acuta.

Porpora e sindrome di Stevens Johnson sembrano avere invece una maggiore riscontrabilità quando all’amoxicillina si associa l’Acido Clavulanico.

Controindicazioni e avvertenze associati all’uso di Acido Clavulanico

Per quanto riguarda l’utilizzo dell’Acido Clavulanico nelle donne in fase di gravidanza, i limitati dati scientifici disponibili sull’uso di amoxicillina/Acido Clavulanico durante questo particolare periodo non indicano un particolare aumento nel rischio di malformazioni congenite. L’utilizzo del farmaco in gravidanza dovrebbe comunque essere evitato, salvo sia considerato essenziale da parte del medico per il benessere materno.

Per quanto riguarda invece l’allattamento, si precisa che entrambe le sostanze vengono escrete nel latte materno. Poiché non sono ancora noti gli effetti dell’Acido Clavulanico sul bambino allattato, è opportuno non assumere il farmaco durante tale periodo a meno che non sia considerato essenziale da parte del curante.

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Acido clorogenico https://www.materdomini.it/enciclopedia/integratori-alimentari/acido-clorogenico/ Fri, 12 May 2023 14:11:30 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=31022 Che cos’è l’acido clorogenico? L’acido clorogenico, o acido 3-caffeilchinico, è un polifenolo. È contenuto in particolar modo nei vegetali, nel caffè verde soprattutto sembra rivestire una rilevante funzione biologica nella catena dei processi ossidoriduttivi. Tra le fonti maggiori di acido clorogenico figura anche una bevanda tipica del Sudamerica, il mate, e vari vegetali che si […]

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Che cos’è l’acido clorogenico?

L’acido clorogenico, o acido 3-caffeilchinico, è un polifenolo. È contenuto in particolar modo nei vegetali, nel caffè verde soprattutto sembra rivestire una rilevante funzione biologica nella catena dei processi ossidoriduttivi. Tra le fonti maggiori di acido clorogenico figura anche una bevanda tipica del Sudamerica, il mate, e vari vegetali che si usano abitualmente nella dieta mediterranea, come pomodori, melanzane, patate, mele, pere, prugne e pesche. 

A cosa serve l’acido clorogenico?

L’acido clorogenico viene utilizzato in vari integratori per alcune proprietà benefiche che gli sono attribuite. Tra queste si ritene che l’acido clorogenico contribuirebbe alla diminuzione della pressione sanguigna e alla modulazione del rilascio di glucosio nel sangue dopo i pasti, aiutando così a ridurre l’assorbimento dello zucchero a livello intestinale (riduzione della glicemia post-prandiale). Questi effetti possono risultare benefici in un contesto di perdita di peso corporeo e nel trattamento della sindrome metabolica. Altre capacità attribuite all’acido clorogenico sono quelle antibatteriche, antinfiammatorie e antibatteriche.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acido clorogenico. Nello specifico, sono state respinte per mancanza di adeguate prove scientifiche i suggerimenti di indicazioni che vorrebbero l’acido clorogenico utile a mantenere nella norma i livelli di glucosio nel sangue e a mantenere un peso-forma fisiologico. 

Avvertenze e possibili controindicazioni

Dagli studi condotti attualmente, l’acido clorogenico sembra essere tollerato adeguatamente dall’organismo. In termini di interazioni farmacologiche, l’acido clorogenico potrebbe diminuire l’assorbimento dello zinco e aumentare gli effetti dei farmaci ipoglicemizzanti.

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso. 

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Acido folico https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acido-folico/ Fri, 26 May 2017 17:16:48 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acido-folico/ L’Acido Folico è una vitamina idrosolubile introdotta nell’organismo mediante l’alimentazione, assorbita a livello intestinale e immagazzinata nel fegato. Svolge un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dei globuli rossi e bianchi e per il metabolismo degli aminoacidi e dei nucleotidi. L’Acido Folico si utilizza per curare o prevenire mancanze dello stesso Acido Folico, che possono […]

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L’Acido Folico è una vitamina idrosolubile introdotta nell’organismo mediante l’alimentazione, assorbita a livello intestinale e immagazzinata nel fegato. Svolge un ruolo fondamentale per il buon funzionamento dei globuli rossi e bianchi e per il metabolismo degli aminoacidi e dei nucleotidi.

L’Acido Folico si utilizza per curare o prevenire mancanze dello stesso Acido Folico, che possono essere rischiose sia durante la gravidanza che in altri momenti della vita.

Durante la gravidanza la mancanza di Acido Folico può infatti alterare il buono sviluppo del sistema nervoso del feto. Inoltre, può anche provocare anemia.

Che cos’è l’Acido Folico?

L’Acido Folico opera integrando la mancanza di questa stessa molecola.

Come si prende l’Acido Folico?

L’Acido Folico si prende per bocca, in forma di pastiglia da prendere di solito una volta al dì.

Effetti collaterali dell’Acido Folico

È fondamentale avvertire immediatamente un medico nel caso in cui l’assunzione di Acido Folico provochi:

Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo di Acido Folico

Prima di prendere l’Acido Folico è fondamentale avvertire il medico:

  • di possibili allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad ogni altro medicinale, a cibi o ad altre sostanze dei farmaci, dei fitoterapici e degli integratori presi, nello specifico fenitoina e vitamine;
  • delle patologie e dei disturbi di salute di cui si soffre (o si ha sofferto);
  • in presenza di gravidanza o allattamento.

Durante la terapia il medico potrebbe indicare certe precauzioni alimentari, per esempio incrementare il consumo di fegato, frutta e verdura a foglie verdi fresca.

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Acido lipoico https://www.materdomini.it/enciclopedia/integratori-alimentari/acido-lipoico/ Fri, 12 May 2023 14:00:09 +0000 https://www.materdomini.it/?post_type=enciclopedia&p=31018 Che cos’è l’acido lipoico? L’acido lipoico, o acido ditiottanoico o acido tiottico, è una sostanza fondamentale per le cellule del nostro organismo, nonché fattore di crescita per svariati microrganismi. A cosa serve l’acido lipoico? L’acido lipoico è stato inserito dal Ministero della Salute all’interno dell’elenco Altri nutrienti e altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico […]

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Che cos’è l’acido lipoico?

L’acido lipoico, o acido ditiottanoico o acido tiottico, è una sostanza fondamentale per le cellule del nostro organismo, nonché fattore di crescita per svariati microrganismi.

A cosa serve l’acido lipoico?

L’acido lipoico è stato inserito dal Ministero della Salute all’interno dell’elenco Altri nutrienti e altre sostanze a effetto nutritivo o fisiologico e dell’elenco Altre sostanze senza apporto massimo giornaliero definito.
L’acido lipoico viene utilizzato per vari integratori a causa delle proprietà che gli sono attribuite, tra le quali quella antiossidante diretta. L’acido lipoico, infatti, sarebbe considerato utile nella protezione delle cellule dai danni causati, a livello intracellulare e delle membrane cellulari, dai radicali liberi. L’acido lipoico ha anche funzione antiossidante indiretta, poiché è in grado di favorire l’azione di altre sostanze antiossidanti, come le vitamine C ed E e il coenzima Q10.
L’acido lipoico risulta secondo alcuni studi coinvolto nel meccanismo di controllo degli zuccheri nel sangue, dunque avrebbe anche una funzione utile contro il diabete. Infine, secondo ulteriori studi risulterebbe avere una funzione protettiva sulla funzionalità cardiovascolare.

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) non ha a oggi autorizzato messaggi o spot specifici per preparati a base di acido lipoico.

Avvertenze e possibili controindicazioni

L’acido lipoico, se usato in modo corretto, viene abitualmente tollerato adeguatamente. Bisogna evitare il consumo di prodotti a base di acido lipoico se si ha un’ipersensibilità sospetta o certa al principio attivo, se si è in gravidanza o se si sta allattando. È anche sconsigliata l’assunzione di acido lipoico a chi sta seguendo una terapia a base di farmaci ipoglicemizzanti, poiché può contribuire a una riduzione della concentrazione di zuccheri nel sangue. In ogni caso è sempre opportuno confrontarsi con il medico.

Disclaimer

Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano solo delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In caso di malessere è consigliabile rivolgersi al proprio medico o recarsi al più vicino presidio di Pronto Soccorso. 

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Acido Ursodesossicolico https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acido-ursodesossicolico/ Thu, 25 May 2017 14:49:07 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acido-ursodesossicolico/ L’Acido Ursodesossicolico è impiegato contro la calcolosi biliare, sia regolando l’assorbimento intestinale del colesterolo, influenzando la quota di assorbimento dalle micelle (aggregato di particelle di dimensioni submicroscopiche costituito da numerosi atomi o molecole disposti regolarmente) lipidiche digestive. Sono stati recentemente scoperti altri aspetti della sua fisiologia e numerosi meccanismi molecolari con cui tale acido agisce […]

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L’Acido Ursodesossicolico è impiegato contro la calcolosi biliare, sia regolando l’assorbimento intestinale del colesterolo, influenzando la quota di assorbimento dalle micelle (aggregato di particelle di dimensioni submicroscopiche costituito da numerosi atomi o molecole disposti regolarmente) lipidiche digestive.

Sono stati recentemente scoperti altri aspetti della sua fisiologia e numerosi meccanismi molecolari con cui tale acido agisce all’interno dell’organismo umano.

A cosa serve l’Acido Ursodesossicolico?

É un acido biliare di sintesi che agisce nel trattamento della calcolosi biliare per le sue capacità di favorire la dissoluzione dei calcoli biliari ricchi di colesterolo. Si trova anche nella bile umana.

È indicato nel trattamento nelle dispepsie biliari e nelle alterazioni quali-quantitative della secrezione biliare, con produzione di bile sovrasatura di colesterolo nonché per la cura della calcolosi biliare colesterolica.

Come si assume l’Acido Ursodesossicolico?

Viene somministrato per via orale, sotto forma di compresse o capsule.

Effetti collaterali dell’Acido Ursodesossicolico

L’assunzione di tale acido può causare effetti indesiderati, sebbene non a carico di tutti i soggetti che lo utilizzano. Tra questi è importante ricordare:

  • disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: orticaria (in casi molto rari)
  • disturbi gastrointestinali: feci pastose, diarrea, irregolarità dell’alvo
  • disturbi epatobiliari: calcificazione dei calcoli biliari (verificatasi in casi molto rari)

Controindicazioni e avvertenze dell’Acido Ursodesossicolico

É assolutamente sconsigliata l’assunzione a carico di pazienti con:

  • infiammazione acuta della colecisti o delle vie biliari;
  • coliche biliari frequenti;
  • calcoli calcificati radio-opachi;
  • occlusione delle vie biliari;
  • ridotta motilità della colecisti.

Da utilizzare con particolare attenzione nei pazienti affetti da insufficienza epatica.

Circa l’uso del farmaco in gravidanza, ad oggi non si hanno dati scientifici sufficienti. Poiché, però, è sospetta la sua tossicità durante il primo trimestre di gravidanza, è opportuno astenersi dal suo uso in tale fase, se non in specifici casi di assoluta necessità.

Per quanto riguarda l’allattamento, non è ad oggi noto se l’Acido Ursodesossicolico venga escreto nel latte umano materno e per tale motivo se ne sconsiglia la somministrazione durante tale fase.

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Acido Valproico https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/acido-valproico/ Thu, 25 May 2017 14:50:09 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/acido-valproico/ Non è ancora completamente conosciuto il meccanismo con cui agisce l’Acido Valproico, anche se sembra parzialmente dipendere dall’aumento della sintesi e dalla diminuzione, a livello cerebrale, della degradazione dell’Acido GABA (gammaamminobutirrico), aumentando il livello di tale neurotrasmettitore inibitorio. Associato al suo sale sodico, riduce l’eccitabilità e le scariche neuronali ad alta frequenza. Ne risulta, pertanto, […]

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Non è ancora completamente conosciuto il meccanismo con cui agisce l’Acido Valproico, anche se sembra parzialmente dipendere dall’aumento della sintesi e dalla diminuzione, a livello cerebrale, della degradazione dell’Acido GABA (gammaamminobutirrico), aumentando il livello di tale neurotrasmettitore inibitorio.

Associato al suo sale sodico, riduce l’eccitabilità e le scariche neuronali ad alta frequenza. Ne risulta, pertanto, un’aumentata sedazione e una minore eccitazione a livello neuronale.

A cosa serve l’Acido Valproico?

É un farmaco anticonvulsivante, il cui sale sodico e i suoi derivati ammidici vengono impiegati per curare sia le diverse forme di epilessia generalizzata, sia le epilessie parziali. Viene, altresì, utilizzato in alcuni disturbi dell’umore (disturbi maniacali, disturbo bipolare).

Come si assume l’Acido Valproico?

La somministrazione avviene sotto forma di compresse o di granulato per soluzione, o per via endovenosa.

Effetti collaterali dell’Acido Valproico

É considerato uno dei più forti anti-epilettici in quanto agisce, oltre a livello nervoso, anche a livello cerebrale. Diversi, e molto spesso importanti, sono gli effetti collaterali che l’assunzione di questo farmaco può generare:

  • disturbi muscolo scheletrici: debolezza muscolare, disturbi motori;
  • disturbi del sistema immunitario: Lupus eritematoso sistemico, rabdomiolisi.
  • disturbi dell’apparato riproduttivo e della mammella: elevati livelli di testosterone, dismenorrea, amenorrea, infertilità maschile;
  • disturbi del sistema nervoso: tremore, parestesie, disturbi extrapiramidali (incapacità di stare fermi, rigidità, tremori, movimenti lenti, movimenti involontari, contrazioni muscolari), senso di sonnolenza, sintomi convulsivi, memoria insufficiente, mal di testa, nistagmo, spasticità, atassia, coma, encefalopatia, letargia, parkinsonismo reversibile, disturbi cognitivi;
  • disturbi gastrointestinali: senso di nausea, conati di vomito, disturbi gengivali, stomatite, dolori addominali, diarrea (soprattutto all’inizio del trattamento), ipersalivazione, pancreatite;
  • disturbi epatobiliari: disfunzione epatica grave;
  • disturbi del metabolismo e della nutrizione: iponatriemia, aumento dose-dipendente o perdita di peso, aumento dell’appetito, perdita di appetito;
  • disturbi psichiatrici: stato confusionale, allucinazioni, aggressività, disturbi dell’attenzione, irritabilità, iperattività e confusione;
  • disturbi del sistema emolinfopoietico: anemia, trombocitopenia, neutropenia, leucopenia o pancitopenia, ipoplasia dei globuli rossi, edema periferico, sanguinamento;
  • disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: ipersensibilità, alopecia transitoria, angioedema, eruzione cutanea, alterazioni dei capelli, eritema, reazioni allergiche;
  • disturbi vascolari: emorragia, vasculiti, disturbi della coagulazione;
  • disturbi a carico dell’orecchio: sordità, tinnito;
  • disturbi renali e urinari: insufficienza renale, enuresi, nefrite tubulointerstiziale.

Controindicazioni e avvertenze dell’Acido Valproico

Diversi farmaci possono modificare, in un senso o nell’altro,  la biodisponibilità dell’Acido Valproico. Tra questi, si rammentano soprattutto gli altri farmaci anti-convulsivanti che possono essere utilizzati in associazione nella terapia dell’epilessia.

Prima della sua assunzione è opportuno un controllo accurato della funzionalità epatica, dell’emocromo e della coagulazione. La concentrazione terapeutica più indicata è soggettiva e dipende anche dalle funzionalità epatiche e renali. Per quanto riguarda la somministrazione in fase gravidanza, deve essere valutato il bilanciamento tra i benefici per la salute materna e i rischi per il feto.

L’Acido Valproico può provocare effetti indesiderati nel lattante; è, quindi, necessario stabilire se interrompere l’allattamento o il trattamento con il medicinale.

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Acinesia https://www.materdomini.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/acinesia/ Sat, 03 Feb 2018 00:00:00 +0000 https://www.materdomini.it/enciclopedia-medica/acinesia/ L’acinesia (o acinesi) è un problema che si presenta con la diminuzione o perdita della capacità di fare i movimenti automatici, che contraddistinguono l’attività motoria spontanea. Il disturbo interessa l’attività gesticolatoria che accompagna il linguaggio, i cambiamenti dell’espressione del volto e le oscillazioni degli arti superiori mentre si cammina. Il termine proviene dal greco ed […]

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L’acinesia (o acinesi) è un problema che si presenta con la diminuzione o perdita della capacità di fare i movimenti automatici, che contraddistinguono l’attività motoria spontanea. Il disturbo interessa l’attività gesticolatoria che accompagna il linguaggio, i cambiamenti dell’espressione del volto e le oscillazioni degli arti superiori mentre si cammina.

Il termine proviene dal greco ed è composto dal prefisso greco “a”, che segnala la carenza di qualcosa, e “cinesi” che significa “movimento”, segnalando così una situazione in cui il soggetto colpito è “privo di movimento”, ovvero non riesce a muoversi o manifesta seri problemi nel farlo.

Quali patologie si possono collegare all’acinesia?

Le malattie che si possono collegare alla presenza dell’acinesia sono le seguenti:

  • Morbo di Parkinson
  • Schizofrenia catatonica

Si rammenta che questo non è un elenco completo e che è sempre meglio consigliarsi con il proprio dottore di fiducia in presenza di continuazione del sintomo.

Quali sono le soluzioni contro l’acinesia?

Solitamente l’acinesia non viene curata direttamente, cioè tramite trattamento mirato, ma si affronta indirettamente, cioè mediante la soluzione della malattia medica che si trova all’origine. Le soluzioni del sintomo dipendono dall’efficacia della cura consigliata per la patologia da cui proviene l’acinesia.

Con l’acinesia quando andare dal proprio dottore o al Pronto Soccorso?

Nell’eventualità di insorgenza di acinesia è sempre meglio andare dal proprio curante per avere un consiglio sul da farsi.

 

Questo testo è stato redatto dagli specialisti di Humanitas Mater Domini.

Nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata.

Data di pubblicazione: 19/07/2017

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Acufene https://www.materdomini.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/acufene/ Sat, 03 Feb 2018 00:00:00 +0000 https://www.materdomini.it/enciclopedia-medica/acufene/ Si parla di acufene, o tinnito, quando si ha la sensazione di avvertire un suono acuto e continuo, (simile a un fischio o a un ronzio) all’interno dell’orecchio, pur in assenza di rumori esterni. Le cause dell’acufene possono essere interne (quali tappi di cerume e infiammazioni a carico dell’orecchio medio e interno), o esterne. Quali […]

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Si parla di acufene, o tinnito, quando si ha la sensazione di avvertire un suono acuto e continuo, (simile a un fischio o a un ronzio) all’interno dell’orecchio, pur in assenza di rumori esterni. Le cause dell’acufene possono essere interne (quali tappi di cerume e infiammazioni a carico dell’orecchio medio e interno), o esterne.

Quali sono i rimedi contro l’acufene?

Non esiste una cura specifica per l’acufene, ma si agisce sulla causa scatenante. Talvolta però scoprire l’origine del disturbo non è immediato. È possibile alleviare l’acufene tramite l’assunzione, dietro prescrizione medica, di farmaci (ad esempio antidepressivi) o sottoponendosi a sessioni di cura con macchinari che emettono “rumori bianchi”, con una riconosciuta funzione distensiva.

Quali sono le malattie associate all’acufene?

Le malattie associabili all’acufene sono:

  • Aterosclerosi
  • Cataratta
  • Ictus
  • Infiammazione Del Nervo Trigemino
  • Labirintite
  • Meningite
  • Otite
  • Sclerosi Multipla
  • Sifilide

Va precisato che questo elenco non è esauriente, è quindi opportuno rivolgersi al proprio medico se il sintomo persiste

Acufene, quando rivolgersi al proprio medico?

È bene rivolgersi al medico quando l’acufene si manifesta a seguito di una delle patologie ad esso correlate. È altrettanto importante chiedere un consulto con lo specialista se il disturbo compare dopo un grave trauma.

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Adalimumab https://www.materdomini.it/enciclopedia/principi-attivi/adalimumab/ Thu, 25 May 2017 14:51:26 +0000 http://materdomini.local/enciclopedia-medica/adalimumab/ S’impiega – (da solo o in combinazione con altri farmaci) – per alleviare i sintomi di alcune malattie autoimmuni; ad esempio: la colite ulcerosa, la spondilite anchilosante, l’artrite reumatoide, l’artrite idiopatica giovanile, la malattia di Crohn, l‘artrite psoriasica e la psoriasi a placche cronica. Che cos’è l’Adalimumab? É un inibitore del fattore di necrosi tumorale […]

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S’impiega – (da solo o in combinazione con altri farmaci) – per alleviare i sintomi di alcune malattie autoimmuni; ad esempio: la colite ulcerosa, la spondilite anchilosante, l’artrite reumatoide, l’artrite idiopatica giovanile, la malattia di Crohn, lartrite psoriasica e la psoriasi a placche cronica.

Che cos’è l’Adalimumab?

É un inibitore del fattore di necrosi tumorale (tumor necrosis factor, Tnf), sostanza che prende parte ai processi infiammatori.

Come si assume l’Adalimumab?

Si somministra tramite iniezioni sottocutanee.

Effetti collaterali dell’Adalimumab

Può ridurre la capacità dell’organismo di combattere le infezioni ed aumentarne il rischio. Può altresì aumentare il rischio di sviluppare alcuni tumori.

Fra gli altri suoi possibili effetti indesiderati si possono includere:

  • arrossamenti, prurito, lividi, dolore o gonfiore alla zona di iniezione;
  • senso di nausea;
  • mal di testa;
  • dolore alla schiena.

È importante ricorrere subito alle cure di un medico in caso di:

  • nuovi dolori a livello articolare;
  • febbre, mal di gola, brividi o altri segni o sintomi di un’infezione in corso;
  • pallore;
  • capogiri;
  • brufoli contenenti pus o croste rosse sulla pelle;
  • gonfiori a volto, gola, lingua o labbra, piedi, caviglie o polpacci;
  • rash cutaneo;
  • prurito;
  • orticaria;
  • senso di oppressione, pesantezza o dolore al petto;
  • difficoltà a respirare o deglutire;
  • pizzicori o intorpidimenti;
  • gambe deboli;
  • problemi visivi;
  • fiato corto.

Controindicazioni e avvertenze sull’utilizzo dell’Adalimumab

Prima della somministrazione è opportuno rendere edotto il medico:

  • circa la presenza di allergie al principio attivo, ad altri farmaci, ad altre sostanze (in particolare al lattice) o ad alimenti;
  • dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori già assunti per il passato;
  • se si soffre (o si è sofferto nel pregresso) di intorpidimenti o pizzicori, disturbi del sistema nervoso, tumori o malattie cardiache;
  • in caso di donne gravide o in fase di allattamento.

Durante il trattamento bisogna sempre rendere edotto il medico della sua assunzione, nel caso in cui ci si debba sottoporre a vaccinazioni.

É altresì sempre importante informare medici, chirurghi e dentisti che è in corso una cura con questo medicinale.

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