cataratta<\/a> <\/strong>non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste chirurgia senza rischi. Non \u00e8 possibile garantire in modo formale il successo dell\u2019intervento o l\u2019assenza di complicanze.
Le complicanze si distinguono in preoperatorie, intraoperatorie, postoperatorie e queste, a loro volta, possono essere pi\u00f9 o meno gravi.<\/p>\n\n\n\nFollow up<\/h2>\n\n\n\n
Prima di lasciare il centro chirurgico il paziente riceve un foglio nel quale sono indicate sia le istruzioni postoperatorie <\/strong>che i farmaci da impiegare. Dopo l\u2019intervento si potr\u00e0 avere sensazione di corpo estraneo, bruciore, fastidio, lacrimazione, fotofobia, annebbiamento della vista e talvolta cefalea<\/strong>. La visione potr\u00e0 essere poco nitida con macchie rossastre dovute all’abbagliamento della luce utilizzata durante l’intervento. La vista migliorer\u00e0 in funzione della situazione clinica preoperatoria.<\/strong> <\/p>\n\n\n\nL\u2019attivit\u00e0 professionale, l\u2019uso di macchine o di strumenti pericolosi, la guida dell\u2019auto sono sconsigliati <\/strong>per un periodo di tempo che sar\u00e0 definito dall’oculista. <\/p>\n\n\n\nMesi o anni dopo l\u2019intervento di\u00a0facoemulsificazione\u00a0potr\u00e0 verificarsi l’opacizzazione della capsula posteriore <\/strong>su cui poggia il cristallino artificiale. Questa patologia viene chiamata \u201ccataratta secondaria<\/strong>\u201d e causa un nuovo peggioramento della vista. In questo caso il trattamento <\/strong>consiste nel realizzare un\u2019apertura della capsula tramite un apposito laser.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":0,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-1850","cure","type-cure","status-publish","hentry"],"yoast_head":"\nFacoemulsificazione - Trattamenti e Interventi - Mater Domini<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n