{"id":3013,"date":"2012-12-10T16:49:45","date_gmt":"2012-12-10T16:49:45","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/fibrillazione-atriale\/"},"modified":"2023-02-15T16:20:07","modified_gmt":"2023-02-15T16:20:07","slug":"fibrillazione-atriale","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/fibrillazione-atriale\/","title":{"rendered":"Fibrillazione atriale"},"content":{"rendered":"
La fibrillazione atriale \u00e8 la pi\u00f9 comune aritmia cardiaca<\/a><\/strong> che affligge circa 600.000 individui in Italia. Durante questa aritmia, gli atri (le due camere superiori del cuore) si attivano con un’elevatissima frequenza ed in maniera scoordinata generando un battito cardiaco irregolare e spesso accelerato (tachicardia). Tra le persone di et\u00e0 maggiore di 40 anni,<\/strong> una su quattro potr\u00e0 presentare nel corso della restante vita un episodio di fibrillazione atriale. A volte questo rimane l\u2019unico evento, mentre in altri casi l\u2019aritmia tende a ricorrere.<\/p>\n Soprattutto nelle fasi iniziali, gli episodi tendono ad interrompersi spontaneamente<\/strong>, di solito nel giro di un paio di giorni (fibrillazione atriale parossistica); successivamente, la loro durata aumenta e saranno necessari degli interventi (cardioversione) per determinarne l\u2019arresto (fibrillazione atriale persistente). Quando invece non sono pi\u00f9 opportuni tentativi di interruzione e l\u2019aritmia viene definitivamente accettata dal medico, la forma si definisce permanente<\/strong>. La trasformazione di una forma nell\u2019altra dipende dal tempo<\/strong>, dalle alterazioni delle propriet\u00e0 elettriche del cuore<\/strong> (in parte generate dalla stessa aritmia), nonch\u00e8 dalla presenza e gravit\u00e0 di una concomitante malattica cardiaca<\/strong>.<\/p>\n La contrazione irregolare del cuore, a volte molto rapida (tachicardia) o troppo lenta (bradicardia), pu\u00f2 determinare un inadeguato flusso di sangue nel corpo e quindi produrre dei sintomi avvertiti dal paziente. I principali sono:<\/p>\n In alcuni soggetti i disturbi possono essere molto lievi o addirittura assenti e l\u2019aritmia viene scoperta occasionalmente durante una visita medica eseguita per altri motivi. In presenza di sintomi o segni suggestivi della presenza di una fibrillazione atriale \u00e8 opportuno che il medico di medicina generale prescriva al paziente un consulto verso un elettrofisiologo (un cardiologo che si occupa delle aritmie cardiache). Nei casi di maggiore gravit\u00e0 \u00e8 necessario, invece, un rapido accesso al Pronto Soccorso.<\/p>\n Nella maggior parte dei soggetti la fibrillazione atriale si manifesta in presenza di condizioni o malattie predisponenti:<\/p>\n In un numero ridotto di casi (uno su dieci all\u2019incirca), l\u2019aritmia si manifesta senza una causa apparente e viene pertanto definita come \u201cisolata\u201d.<\/p>\n Nelle persone predisposte o per effetto delle condizioni precedentemente elencate, la fibrillazione atriale viene quindi scatenata da una serie di impulsi elettrici ad elevata frequenza che, nella maggior parte dei casi, originano dalle fibre muscolari che rivestono la parte iniziale delle vene polmonari (condotti che portano il sangue dai polmoni all\u2019atrio sinistro).<\/p>\n Durante la fibrillazione atriale la contrazione degli atri perde enormemente vigore e questo causa un ristagno di sangue<\/strong> che pu\u00f2 essere a sua volta responsabile della formazione di un coagulo<\/strong> all\u2019interno della camera. Successivamente, questo coagulo (embolo) pu\u00f2 spostarsi dal cuore e viaggiare all\u2019interno dei vasi con il sangue fino a raggiungere il cervello (o un altro organo) interrompendone l\u2019irrorazione e causando l\u2019ictus<\/a> <\/strong>(una cicatrice pi\u00f9 o meno estesa del cervello che determina una perdita transitoria o perenne di alcune delle sue funzioni). Il rischio di avere un ictus non \u00e8 uguale in tutti e pu\u00f2 aumentare con l\u2019et\u00e0 avanzata<\/strong>, la presenza di diabete mellito, ipertensione<\/a> arteriosa<\/strong>, riduzione della funzione di pompa del cuore, malattia delle arterie o in coloro che hanno gi\u00e0 presentato una ischemia cerebrale.<\/p>\n Un\u2019altra possibile conseguenza negativa della fibrillazione atriale \u00e8 rappresentata dalla riduzione pi\u00f9 o meno grave della funzione di pompa del cuore (insufficienza cardiaca). Questo avviene solitamente in soggetti predisposti e soprattutto quando la frequenza di contrazione del cuore rimane a lungo molto elevata.<\/p>\n La diagnosi di fibrillazione atriale viene generalmente eseguita attraverso una visita medica e la registrazione dell\u2019elettrocardiogramma. A completamento della diagnosi potrebbero essere indicate anche ulteriori indagini:<\/p>\n Il trattamento della fibrillazione atriale ha una duplice finalit\u00e0: ridurre i sintomi (mediante il ripristino del normale ritmo cardiaco o il controllo della frequenza cardiaca durante l\u2019aritmia) e prevenire la formazione di coaguli nel cuore (mediante una terapia con farmaci anticoagulanti).<\/p>\n Il rischio che si formino coaguli all\u2019interno dell\u2019atrio che a loro volta possono staccarsi (emboli) e viaggiare all\u2019interno dei vasi sanguigni \u00e8 legato alle caratteristiche cliniche del paziente. Da queste ultime quindi dipender\u00e0 la necessit\u00e0 che il paziente assuma una terapia anticoagulante orale. I farmaci che vengono preferenzialmente utilizzati sono gli anticoagulanti ad azione diretta (Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban, Edoxaban) che si sono dimostrati estremamente efficaci nella riduzione del rischio di ictus (di circa 80%) a fronte di un contenuto rischio di emorragie e senza necessit\u00e0 di eseguire periodici controlli della loro azione mediante prelievi di sangue.<\/p>\n Per le persone per cui questi farmaci sono controindicati o in coloro che hanno protesi valvolari meccaniche pu\u00f2 essere utilizzato come anticoagulante il Warfarin<\/a><\/strong>, una sostanza anch\u2019essa molto efficace ma che richiede un continuo monitoraggio della sua azione mediante periodici esami del sangue. Chi assume il farmaco dovr\u00e0 anche prestare attenzione alle interazioni con alcuni alimenti o altre sostanze che ne aumentano o riducono l\u2019effetto. Per questo motivo il trattamento deve essere eseguito sotto costante controllo medico (da parte dello specialista nella coagulazione o, in alternativa, dal medico di base o cardiologo di fiducia). Nella maggior parte dei casi, se indicato, l\u2019anticoagulante orale andr\u00e0 assunto per tutta la durata della vita.<\/p>\n La procedura con cui si tenta di interrompere l\u2019aritmia e ripristinare il normale ritmo del cuore (ritmo sinusale) \u00e8 chiamata cardioversione. Questa pu\u00f2 essere eseguita mediante somministrazione di farmaci antiaritmici (generalmente per via endovenosa nel corso di un ricovero o un accesso in Pronto Soccorso) o attraverso una \u201cscarica elettrica\u201d erogata con delle speciali piastre posizionate sul torace (nel corso di un ricovero o un accesso in Pronto Soccorso e dopo aver somministrato dei sedativi al fine di non percepire il dolore legato alla scarica). La scelta del tipo di cardioversione \u00e8 fatta dal medico sulla base di una serie di fattori clinici e soprattutto della durata dell\u2019episodio aritmico. Al primo episodio di fibrillazione atriale la cardioversione \u00e8 sempre indicata; essa pu\u00f2 essere tranquillamente ripetuta anche pi\u00f9 volte nel tempo quando si ritiene indicato il mantenimento del normale ritmo sinusale. Se l\u2019aritmia dura da pi\u00f9 di 48 ore e\/o il paziente non \u00e8 adeguatamente anticoagulato, la cardioversione sar\u00e0 preceduta da una ecocardiografia transesofagea<\/a><\/strong> (un esame in cui una sonda viene introdotta dalla bocca e avanzata all\u2019interno dell\u2019esofago) al fine di escludere la presenza di coaguli nell\u2019atrio.<\/p>\n Questa strategia \u00e8 generalmente preferita nei soggetti pi\u00f9 giovani e pi\u00f9 disturbati dall\u2019aritmia, quando il controllo della frequenza cardiaca durante la fibrillazione atriale non \u00e8 efficace o non \u00e8 tollerato, in assenza di grave malattia cardiaca o quando l\u2019aritmia causa un peggioramento della funzione di pompa del cuore.<\/p>\n Il mantenimento del ritmo sinusale pu\u00f2 essere tentato mediante farmaci antiaritmici somministrati per bocca o una procedura interventistica chiamata ablazione transcatetere<\/a><\/strong>. In rari casi potrebbe essere indicato un intervento cardiochirurgico.<\/p>\n I farmaci antiaritmici pi\u00f9 comunemente usati sono la Flecainide<\/a><\/strong>, il Propafenone, il Sotalolo<\/a><\/strong>, l\u2019Amiodarone ed il Dronedarone. Il dosaggio potr\u00e0 variare, su scelta del medico, a seconda delle caratteristiche e della risposta del paziente. Talvolta \u00e8 possibile associare tra loro pi\u00f9 farmaci per aumentarne l\u2019efficacia. I principali effetti indesiderati sono rappresentati dalla nausea e dalla debolezza, alcuni farmaci possono anche causare danni alla tiroide, occhi e polmone (amiodarone); il rischio di peggioramento del quadro aritmico \u00e8 presente anche se molto basso. Per questi motivi, il trattamento con farmaci antiaritmici deve essere seguito sotto periodico controllo del cardiologo di fiducia. L\u2019efficacia nella prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale non \u00e8 molto elevata.<\/p>\n L\u2019ablazione transcatetere<\/a><\/strong> per la prevenzione delle recidive di fibrillazione atriale consiste nella creazione di \u201cbarriere elettriche\u201d a livello degli sbocchi delle vene polmonari nell\u2019atrio di sinistra (isolamento elettrico delle vene polmonari) in quanto queste strutture (le vene polmonari) sono le aree da cui pi\u00f9 frequentemente l\u2019aritmia insorge. La procedura di ablazione viene eseguita durante breve ricovero ospedaliero, in anestesia locale e mediante speciali sonde introdotte attraverso le vene (generalmente a livello dell\u2019inguine e del braccio). Delle sonde introdotte, due vengono portate sotto la guida dei raggi X, all\u2019interno dell\u2019atrio sinistro attraverso un passaggio gi\u00e0 presente o creato con una piccola puntura sulla parete che divide i due atri (puntura transettale). Delle due sonde introdotte, una servir\u00e0 a registrare l\u2019attivit\u00e0 elettrica del cuore, l\u2019altra a creare le lesioni (piccole \u201ccicatrici\u201d) che permetteranno di isolare elettricamente le vene polmonari dall\u2019atrio sinistro. Le lesioni vengono ottenute generalmente con una corrente che genera calore (radiofrequenza) trasmessa attraverso la sonda. Pi\u00f9 raramente queste lesioni possono essere create attraverso il freddo (criotermia) prodotto dal passaggio di uno speciale gas all\u2019interno della sonda. Prima o nella fase iniziale della procedura di ablazione, viene spesso eseguito un esame TAC<\/a><\/strong>, una risonanza magnetica<\/a><\/strong> o una iniezione di mezzo di contrasto all\u2019interno dei vasi sanguigni al fine di ricostruire la struttura dell\u2019atrio sinistro ed integrarla all\u2019interno di sofisticati sistemi di mappaggio tridimensionale (apparecchiature assimilabili ai \u201cnavigatori satellitari\u201d utilizzati con le automobili che consentono una pi\u00f9 agevole e accurata manovra delle sonde all\u2019interno del cuore). In alcuni pazienti oltre all\u2019isolamento elettrico delle vene polmonari potrebbe essere necessario eseguire ulteriori lesioni per il trattamento di altre aritmie associate o in presenza di una fibrillazione atriale particolarmente \u201cresistente\u201d. Durante la procedura di ablazione vengono somministrati farmaci anticoagulanti per via endovenosa ad alta dose per evitare la formazione di coaguli sulle sonde; se necessario o a seconda delle abitudini del Centro, potranno essere utilizzati anche sedativi di vario tipo ed azione. Le principali, anche se rare, complicanze della procedura di isolamento elettrico delle vene polmonari consistono nella perforazione accidentale del cuore (che viene generalmente risolta mediante l\u2019aspirazione del sangue stravasato con una puntura eseguita al di sotto dello sterno e diretta verso il \u201csacco\u201d che avvolge il cuore \u2013 pericardiocentesi) e nel distacco di coaguli che si formano sulla superfice delle sonde nonostante l\u2019utilizzo dei farmaci anticoagulanti. L\u2019efficacia della procedura di ablazione per la fibrillazione atriale \u00e8 relativamente elevata e superiore di gran lunga al trattamento con farmaci antiaritmici. Tuttavia, un secondo intervento potrebbe rendersi necessario per consolidare le lesioni in una elevata percentuale di casi. Questa procedura \u00e8 indicata nei soggetti relativamente giovani, senza una grave malattia cardiaca, in cui l\u2019aritmia, ricorrente e non prevenuta dai farmaci antiaritmici, determina una scadente qualit\u00e0 della vita e\/o peggiora la funzione di pompa del cuore.<\/p>\n Questa strategia \u00e8 generalmente preferita nei soggetti pi\u00f9 anziani, con una pi\u00f9 grave malattia cardiaca e\/o con patologie di pi\u00f9 organi, in presenza di una aritmia di lunghissima durata, e quando i trattamenti per il mantenimento del normale ritmo sinusale siano risultati completamente inefficaci o non tollerati.<\/p>\n La frequenza ottimale del cuore durante la fibrillazione atriale dovrebbe oscillare tra 60 e 90 battiti al minuto a riposo e 110 e 130 battiti al minuto durante l\u2019attivit\u00e0 fisica. Questo obiettivo pu\u00f2 essere raggiunto mediante la somministrazione di farmaci o una ablazione transcatetere<\/a><\/strong> (piccola \u201cbruciatura\u201d prodotta da una speciale sonda introdotta nel cuore attraverso una vena) del nodo atrio-ventricolare (il \u201cfilo elettrico\u201d che permette il passaggio dell\u2019impulso elettrico dalla camera superiore del cuore \u2013 l\u2019atrio \u2013 a quella inferiore \u2013 il ventricolo) seguita dall\u2019impianto di un pace-maker<\/a><\/strong> (apparecchio che genera degli impulsi elettrici in gradi di far battere il cuore).<\/p>\n I farmaci utilizzati per il controllo della frequenza cardiaca sono la Digitale, il Verapamil o i beta-bloccanti (Atenololo<\/a><\/strong>, Metoprololo<\/a><\/strong>, Bisoprololo, Carvedilolo, ecc). Talvolta per ottenere una buona risposta \u00e8 necessaria l\u2019associazione di pi\u00f9 farmaci.<\/p>\n L\u2019ablazione del nodo atrio-ventricolare ed il successivo impianto di un pace-maker \u00e8 eseguita nei pazienti in cui i farmaci si rivelano inefficaci, sono controindicati o non tollerati.<\/p>\n \n","protected":false},"featured_media":0,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3013","disease","type-disease","status-publish","hentry"],"yoast_head":"\nQuali sono i sintomi della fibrillazione atriale?
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Quali sono le cause della fibrillazione atriale?<\/h2>\n
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Quali sono le conseguenze della fibrillazione atriale?<\/h2>\n
Diagnosi<\/h2>\n
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Trattamenti<\/h2>\n
Prevenzione della formazione di coaguli<\/strong><\/h3>\n
Ripristino del normale ritmo del cuore (cardioversione)<\/strong><\/h3>\n
Mantenimento del ritmo sinusale nel tempo<\/strong><\/h3>\n
Controllo della frequenza cardiaca durante fibrillazione atriale<\/strong><\/h3>\n