{"id":3025,"date":"2013-04-13T13:36:00","date_gmt":"2013-04-13T13:36:00","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/arteriopatia-periferica\/"},"modified":"2018-03-05T16:17:50","modified_gmt":"2018-03-05T16:17:50","slug":"arteriopatia-periferica","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/arteriopatia-periferica\/","title":{"rendered":"Arteriopatia periferica (AOP)"},"content":{"rendered":"
L\u2019arteriopatia periferica <\/strong>(AOP) \u00e8 un problema circolatorio che consiste nell\u2019ostruzione delle arterie periferiche (iliache, femorali, sottogenicolari, ecc.) causata dalla presenza di restringimenti (stenosi) di varia natura che riducono la cavit\u00e0 (lume) delle arterie stesse.<\/p>\n Le ostruzioni causano una riduzione del flusso sanguigno in un determinato territorio dell\u2019organismo (di solito la muscolatura degli arti inferiori) con conseguente sintomatologia (es. dolore muscolare o claudicatio intermittens quando si cammina).<\/p>\n L\u2019arteriopatia periferica<\/strong> \u00e8 causata prevalentemente dall\u2019aterosclerosi. Tuttavia \u00e8 anche possibile che l\u2019ostruzione delle arterie periferiche sia dovuta a processi infiammatori a carico della parete delle stesse (arteriti), traumi, esposizione alla radiazioni, varianti anatomiche di legamenti e muscoli.<\/p>\n I principali fattori di rischio sono:<\/p>\n La Visita cardiologica<\/a><\/strong> permette di sospettare la presenza di un’arteriopatia periferica quando:<\/p>\n \u00c8 un\u2019indagine non invasiva che, tramite gli ultrasuoni definisce la struttura dell\u2019arteria e grazie al colordoppler, permette di rilevare accelerazioni del flusso sanguigno che, al di sopra di un certo limite, sono indicative di un restringimento arterioso patologico.<\/p>\n \u00c8 un\u2019indagine non invasiva radiografica che consente grazie, allo sfruttamento dei campi magnetici, di definire l\u2019anatomia di un distretto arterioso ed eventuali restringimenti.<\/p>\n \u00c8 un\u2019indagine non invasiva radiografica che consente, grazie all\u2019iniezione di mezzo di contrasto, di definire l\u2019anatomia di un distretto arterioso con eventuali restringimenti.<\/p>\n Si tratta di un esame invasivo eseguito in anestesia locale. L’arteriografia prevede l\u2019accesso arterioso attraverso puntura diretta dell\u2019arteria in sede femorale, radiale, omerale etc., seguita dall\u2019avanzamento di un catetere fino in prossimit\u00e0 delle sede da visualizzare in corrispondenza della quale si inietta il mezzo di contrasto che disegna l\u2019anatomia arteriosa ed eventuali restringimenti che si visualizzeranno sul monitor di fronte l\u2019operatore.<\/p>\n In considerazione delle caratteristiche del restringimento (sede, lunghezza, severit\u00e0), l\u2019operatore potr\u00e0 optare per eseguire l\u2019angioplastica <\/a>percutanea periferica (PTA) o la chirurgia classica<\/p>\n Gli obiettivi terapeutici dell\u2019arteriopatia periferica sono essenzialmente due:<\/p>\n Questi obiettivi possono essere raggiunti in primo luogo con modifiche al proprio stile di vita<\/strong> quali:<\/p>\n I prodotti ottenuti dalla combustione del tabacco possono danneggiare le arterie e favorire lo sviluppo di placche aterosclerotiche a livello delle arterie periferiche e non. Interrompere l\u2019abitudine al fumo \u00e8 fondamentale per ridurre la progressione dell\u2019arteriopatia periferica (AOP). Qualora non si riesca ad interrompere consigliamo di chiedere al medico per supporti farmacologici.<\/p>\n L\u2019attivit\u00e0 fisica (es. camminare) \u00e8 di fondamentale importanza in presenza dell\u2019arteriopatia periferica (AOP) poich\u00e9 consente lo sviluppo di circoli collaterali che \u201cby-passano\u201d i segmenti arteriosi ostruiti ed inoltre allenano il muscolo ad utilizzare l\u2019ossigeno in maniera pi\u00f9 efficiente. Esistono specifici programmi d\u2019esercizio per pazienti con AOP che dovranno essere tuttavia discussi con il proprio medico.<\/p>\n Ridurre l\u2019introduzione alimentare di grassi saturi, di sale e di zuccheri. Questi accorgimenti contribuiscono a ridurre la concentrazione di colesterolo e zuccheri nel sangue e di ridurre la pressione arteriosa, tutti fattori di rischio importantissimi nello sviluppo delle placche aterosclerotiche.<\/p>\n Qualora il cambiamento dello stile di vita non sia sufficiente a controllare l\u2019eventuale sviluppo di restringimenti arteriosi periferici \u00e8 sempre possibile ricorrere a terapie di tipo farmacologico. Sono numerosi i presidi farmacologici che possono essere indicati in pazienti con arteriopatia periferica. I principali sono: i farmaci che riducono la coagulabilit\u00e0 del sangue (antiaggreganti quali aspirina, ticlopidina, clopidogrel, cilostazol), che riducono la pressione arteriosa (calcio antagonisti, ACE- inibitori e sartanici ) e che riducono i livelli di colesterolo e trigliceridi (statine, Omega3, ezetinibe, fibrati).<\/p>\n Esistono inoltre una serie di procedure interventistiche<\/strong>:<\/p>\n Si tratta di una procedura mini-invasiva eseguita in anestesia locale. Il cardiologo interventista (o il chirurgo vascolare o il radiologo interventista) la esegue inserendo un tubicino lungo e sottile (catetere) in un\u2019arteria, generalmente a livello del polso (arteria radiale), dell\u2019inguine (arteria femorale) o del braccio (arteria omerale), che viene avanzato fino in prossimit\u00e0 dell\u2019arteria ristretta.<\/p>\n A tal punto si inietta del mezzo di contrasto per verificare sede ed entit\u00e0 del restringimento (arteriografia). Successivamente se l\u2019arteria \u00e8 passibile di trattamento percutaneo un filo-guida viene avanzato attraverso il catetere e poi all\u2019interno dell\u2019arteria chiusa o ristretta oltre l\u2019ostruzione. In tal modo \u00e8 possibile far scorrere sopra il filo-guida uno speciale pallone che, una volta in posizione, viene gonfiato per breve tempo allo scopo di riaprire l\u2019arteria occlusa. A seguire pu\u00f2 essere impiantato uno stent a maglia metallica per tenere aperto il punto critico a lungo termine.<\/p>\n In alcuni casi l\u2019ostruzione arteriosa \u00e8 cos\u00ec severa in termini di restringimento e lunghezza o localizzazione che la PTA non risulterebbe essere associata ad un buon rapporto rischio\/beneficio. In questi casi l\u2019AOP verr\u00e0 indirizzata al trattamento chirurgico tramite:<\/p>\n \u00c8 un intervento che richiede il taglio chirurgico ed un\u2019anestesia profonda. Consiste nella \u201cpulizia\u201d da parte del chirurgo vascolare del segmento di arteria dove sono localizzate le placche aterosclerotiche che verranno cos\u00ec rimosse.<\/p>\n \u00c8 un intervento che richiede il taglio chirurgico ed un\u2019anestia profonda. Consiste nell\u2019utilizzo di condotti in dacron o in vena che consentono al chirurgo vascolare di creare una connessione ponte tra i segmenti di arteria sani a monte ed a valle di quello occluso o severamente ristretto che viene cos\u00ec \u201cbypassato\u201d.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":0,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3025","disease","type-disease","status-publish","hentry"],"yoast_head":"\nQuali sono le cause dell’arteriopatia periferica?<\/h2>\n
Quali sono i fattori di rischio dell’arteriopatia periferica?<\/h2>\n
\n
La diagnosi<\/h2>\n
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Ecocolordoppler arterioso<\/a><\/h3>\n
Angio RM\u00a0(Angio Risonanza Magnetica)<\/a><\/h3>\n
Angio TAC (Angio Tomografia Computerizzata)<\/a><\/h3>\n
Arteriografia
\n<\/strong><\/h3>\nIl trattamento<\/h2>\n
\n
Stop al fumo
\n<\/strong><\/h3>\nEsercizio fisico
\n<\/strong><\/h3>\nDieta
\n<\/strong><\/h3>\nAngioplastica percutanea periferica (PTA)<\/a>
\n<\/a><\/strong><\/h3>\nTromboendoarterectomia (TEA)
\n<\/strong><\/h3>\nBy-pass
\n<\/strong><\/h3>\n