{"id":3040,"date":"2014-05-15T10:45:31","date_gmt":"2014-05-15T10:45:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/ernia-addominale\/"},"modified":"2022-03-31T13:18:10","modified_gmt":"2022-03-31T13:18:10","slug":"ernia-addominale","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/ernia-addominale\/","title":{"rendered":"Ernia addominale"},"content":{"rendered":"
Per ernia<\/strong> si intende la fuoriuscita di un viscere o parte di esso<\/strong> dalla cavit\u00e0 che normalmente lo contiene, attraverso un canale anatomico o comunque un cedimento o un buco di una determinata struttura del corpo (es. ernia inguinale). Il materiale fuoriuscito pu\u00f2 variare in volume e nei casi pi\u00f9 gravi \u00e8 chiaramente visibile come una grossa tumefazione (un rigonfiamento pi\u00f9 o meno doloroso). Inizialmente la tumefazione pu\u00f2 non essere visibile.<\/p>\n Le ernie solitamente si sviluppano in aree che, per il passaggio di vasi o nervi, rappresentano un punto di debolezza della parete addominale<\/strong> stessa. Nell\u2019uomo, ad esempio, nella zona inguinale passa il funicolo spermatico, mentre nella donna un condotto fibroso molto piccolo: il legamento rotondo dell\u2019utero. Il funicolo spermatico \u00e8 un insieme di strutture nervose, vascolari e muscolari che fuoriesce dalla regione inguinale per raggiungere il testicolo. Il funicolo passa attraverso un orifizio interno della parete addominale, che pu\u00f2 fare passare anche, per sfiancamento dei tessuti di sostegno, il contenuto addominale.<\/p>\n Le ernie possono essere:<\/p>\n I sintomi<\/strong> iniziali di un’ernia sono:\u00a0sensazione di peso o tensione<\/strong> che, in determinate posizioni o movimenti, pu\u00f2 accompagnarsi a fitte dolorose.<\/p>\n Successivamente, i disturbi diminuiscono e compare la tumefazione<\/strong> che pu\u00f2 diventare pi\u00f9 o meno voluminosa, ma sempre riducibile (spingendola manualmente, sdraiandosi).<\/p>\n Nel caso di ernia inguinale, pu\u00f2 farsi sempre pi\u00f9 prominente, fino a scendere nel sacco scrotale nell’uomo e nel grande labbro della donna.<\/p>\n L\u2019ernia pu\u00f2 manifestarsi al verificarsi di due condizioni:<\/p>\n Nonostante l\u2019ernia sia una patologia benigna (\u00e8 una tumefazione, non un tumore), con il tempo pu\u00f2 comunque portare a conseguenze<\/strong> a volte anche pericolose:<\/p>\n La diagnosi di un’ernia\u00a0\u00e8 principalmente clinica, attraverso una\u00a0visita specialistica<\/a><\/strong>. La\u00a0visita specialistica<\/strong> si basa essenzialmente sulla palpazione<\/strong> dell’addome e delle regioni inguino-crurali.<\/p>\n Esami strumentali come l\u2019ecografia delle parti molli<\/a><\/strong> della parete addominale e\/o la TAC addome senza mezzo di contrasto (MDC)<\/a><\/strong> possono aiutare a far diagnosi di piccole ed iniziali ernie (magari in soggetti obesi) o di ernie rare e difficilmente visitabili (ernia ischiatica, ernia otturatoria).<\/p>\n Pi\u00f9 spesso, la TAC addome senza mezzo di contrasto<\/strong><\/a> aiuta il chirurgo a misurare i difetti erniari, localizzare l\u2019esatta posizione rispetto ad altre strutture anatomiche e verificare quali visceri sono contenuti nell\u2019ernia.<\/p>\n Questo \u00e8 utile soprattutto per le ernie su incisioni o laparoceli per decidere anche l\u2019eventuale terapia chirurgica (chirurgia tradizionale, sutura diretta o rete, chirurgia laparoscopica).<\/p>\n Per guarire da un\u2019ernia non ci sono medicine e la strada privilegiata \u00e8 l\u2019intervento chirurgico<\/strong>. Se questo non fosse possibile, esistono dei mezzi contenitivi<\/strong> (slip elastici) che possono ovviare alla pressione dell\u2019ernie e dare conforto e sicurezza nei movimenti quotidiani.<\/p>\n Il trattamento chirurgico<\/strong> dell\u2019ernia complicata (intasata e strozzata) deve essere eseguito d\u2019urgenza. Il trattamento chirurgico dell\u2019ernia non complicata pu\u00f2 essere programmato e pianificato.<\/p>\n L\u2019intervento chirurgico \u00e8 uguale per il trattamento di tutte le ernie: \u00e8 necessario ridurre ci\u00f2 che \u00e8 erniato e chiudere il buco attraverso il quale l\u2019ernia \u00e8 uscita, possibilmente in maniera definitiva.<\/p>\n La scelta del tipo di anestesia (modulata in funzione delle dimensioni dell\u2019ernia, dell\u2019et\u00e0, delle patologie associate, dell\u2019abitus psicologico del paziente<\/span>), tecnica chirurgica e via di accesso, mezzi e presidi dipende dal tipo di ernia, dalla sua localizzazione e dalla sua dimensione.<\/p>\n Non \u00e8 possibile prevenire<\/strong> i difetti congeniti della parete addominale che possono causare un\u2019ernia.<\/p>\n Tuttavia \u00e8 possibile seguire alcuni consigli<\/strong> che possono aiutare a ridurre le sollecitazioni<\/strong> sulla parete addominale<\/strong> della regione inguinale:<\/p>\n Si tratta di una patologia piuttosto diffusa nel maschio adulto. Meno frequente nel sesso femminile, dove si rileva maggiormente l\u2019ernia crurale (o ernia femorale). Si stima che l\u2019ernia inguinale venga diagnosticata al 4% degli adulti e di questi, il 90% sono uomini. Non \u00e8 riconosciuta un\u2019ereditariet\u00e0 per questo tipo di patologia, ma i figli di persone affette da ernia inguinale possono avere una certa predisposizione alla malattia. Sempre secondo la statistica, l\u2019ernia inguinale nella maggior parte dei casi \u00e8 monolaterale (solo su un lato), anche se risulta frequente anche la patologia bilaterale.<\/p>\n Dopo la visita specialistica chirurgica<\/a>, che confermer\u00e0 la presenza della patologia, e qualora il paziente accossentisse al trattamento chirurgico dell\u2019ernia, si dar\u00e0 il via allo studio preparatorio costituito da: elettrocardiogramma<\/a> e visita cardiologica<\/a>, radiografia del torace<\/a> in due proiezioni (in relazione all\u2019anamnesi ed all\u2019et\u00e0 questo esame potrebbe non essere eseguito), esami di laboratorio<\/a> (esami del sangue<\/a>) di base e della coagulazione, visita specialistica anestesiologica. Una volta eseguiti tutti gli esami, questi verranno valutati dall\u2019anestesista e, se ritenuti sufficienti, alla persona verr\u00e0 dato un appuntamento per l\u2019intervento. Qualora viceversa dovessero essere ravvisati problemi, verranno richiesti esami diagnostici di approfondimento prima di trattare la patologia. Anche questi ultimi esami verranno valutati dall\u2019anestesista.<\/p>\n Negli ultimi anni questo tipo di trattamento ha avuto un progresso importante, permettendo una riduzione importante dei tempi legati al ricovero. Il miglioramento \u00e8 legato sia alla tecnica chirurgica utilizzata, sia al tipo di anestesia, sia a motivi culturali.<\/p>\n La tecnica chirurgica con l\u2019uso di materiale protesico ha permesso di ridurre i tempi dell\u2019intervento chirurgico, di ridurre lo stimolo doloroso dopo l\u2019intervento (tension free) e di ridurre la percentuale di recidive erniarie a distanza di tempo dopo l\u2019intervento.<\/p>\n L\u2019utilizzo del materiale protesico, infatti, permette di chiudere il percorso di uscita dell\u2019ernia senza stirare i tessuti del paziente: questo accorgimento consente di avere solo un fastidio in relazione all\u2019incisione chirurgica e non allo stiramento dei tessuti muscolo tendinei coinvolti nella riparazione dell\u2019ernia, che invece \u00e8 molto pi\u00f9 duraturo e continuo.<\/p>\n In particolare, il regime di ricovero pi\u00f9 frequentemente utilizzato per la riparazione dell\u2019ernia inguinale \u00e8 il day-surgery, un ricovero che si protrae per alcune ore, in genere dalla mattina dell\u2019intervento al primo pomeriggio. Talvolta, nei casi pi\u00f9 avanzati e tecnicamente difficili, pu\u00f2 essere necessario un pernottamento fino al giorno successivo all\u2019intervento. Le ernie complicate verranno viceversa ricoverate e trattate in urgenza con un ricovero ordinario. La tecnica laparoscopica pu\u00f2 richiedere un ricovero con pernottamento prevalentemente in relazione al tipo di anestesia utilizzato.<\/p>\n Dopo un intervento per chirurgia erniaria la ripresa \u00e8 piuttosto rapida. Il fastidio, pi\u00f9 che vero e proprio dolore, in corrispondenza della ferita chirurgica (nel caso della chirurgia aperta), pu\u00f2 permanere per qualche giorno, ma pu\u00f2 essere ridotto con antidolorifici ed antinfiammatori. Il fastidio postoperatorio sembra notevolmente ridotto se l\u2019intervento viene eseguito per via laparoscopica.<\/p>\n Inizialmente \u00e8 consigliato solamente passeggiare e poi gradualmente aumentare l\u2019attivit\u00e0 motoria, affinch\u00e9 la protesi si possa meglio adattare ai tessuti.<\/p>\n Il tempo che dovrebbe passare dall\u2019intervento all\u2019inizio della attivit\u00e0 fisica \u00e8 di circa 15 giorni, mentre per un\u2019attivit\u00e0 sportiva<\/strong> o lavorativa<\/strong> pi\u00f9 pesante circa 30 giorni.<\/p>\n Non ci sono controindicazioni particolari per quanto concerne la dieta alimentare. Si consiglia, per\u00f2, di limitare la quantit\u00e0 di cibo nei primi giorni dall\u2019intervento, di assumere una congrua quantit\u00e0 di liquidi, assieme a frutta e verdura.<\/p>\n In alcuni casi possono essere utili dei blandi lassativi per facilitare l\u2019evacuazione e ridurre lo sforzo del torchio addominale.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":26160,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3040","disease","type-disease","status-publish","has-post-thumbnail","hentry"],"yoast_head":"\n\n
Quali sono le cause di un\u2019ernia?<\/h2>\n
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Quali possono essere le conseguenze di un\u2019ernia?<\/h2>\n
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Diagnosi<\/h2>\n
Trattamento<\/h2>\n
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Prevenzione<\/h2>\n
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Domande Frequenti (F.A.Q.)<\/h2>\n
L’ernia inguinale \u00e8 una malattia frequente?<\/h3>\n
Come avviene la preparazione all’intervento chirurgico?<\/h3>\n
Che tipo di ricovero pu\u00f2 essere indicato per l\u2019intervento di ernia inguinale?<\/h3>\n
Dopo quanto tempo si pu\u00f2 riprendere l\u2019attivit\u00e0 lavorativa e sportiva?<\/h3>\n
\u00c8 possibile mangiare fin da subito?<\/h3>\n