{"id":3077,"date":"2013-04-13T17:56:22","date_gmt":"2013-04-13T17:56:22","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/cheratocono\/"},"modified":"2018-03-05T16:55:16","modified_gmt":"2018-03-05T16:55:16","slug":"cheratocono","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/cheratocono\/","title":{"rendered":"Cheratocono"},"content":{"rendered":"
Il cheratocono<\/strong> \u00e9 una malattia progressiva non infiammatoria della cornea che insorge solitamente fra i 14 e i 20 anni, caratterizzata da uno sfiancamento del tessuto della cornea; la cornea tende ad assottigliarsi e ad assumere una forma irregolarmente appuntita, a \u201ccono\u201d.<\/p>\n La cornea \u00e9 la prima lente che i raggi luminosi incontrano nel loro percorso verso la retina ed \u00e9 responsabile per circa l\u201980% della messa a fuoco delle immagini. Il cristallino e la lente interna dell\u2019occhio, ne completano la funzione. Per ottenere delle immagini perfettamente focalizzate, \u00e9 necessario che la cornea abbia una forma regolare, pi\u00f9 curva al centro e lievemente pi\u00f9 piatta in periferia. Nel cheratocono<\/strong> sia l\u2019entit\u00e0, che la distribuzione della curvatura, risultano modificate (astigmatismo irregolare) e l\u2019immagine risulta sfuocata.<\/p>\n Le cause del cheratocono<\/strong> non sono ancora completamente chiarite. \u00c8\u00a0presente una componente genetica, mentre altri fattori di rischio sono alcune malattie oculari, come la retinopatia del prematuro, la retinite pigmentosa e le cheratocongiuntiviti primaverili, patologie sistemiche come la sindrome di Down o alcune malattie del collagene, l\u2019atopia e lo strofinamento continuo degli occhi.<\/p>\n Nel cheratocono<\/strong> si verificano anomalie di crescita e metabolismo delle cellule corneali, i cheratociti, che non sono pi\u00f9 in grado di garantire una adeguata architettura della cornea.<\/p>\n Il cheratocono<\/strong> determina annebbiamento visivo, in alcuni casi associato a sensazione di fastidio alla luce.<\/p>\n Se affetti da cheratocono<\/strong>, ill disturbo visivo tende a peggiorare con il passare del tempo. L\u2019entit\u00e0 del difetto visivo dipende dalla localizzazione, dall\u2019estensione e dal grado di ectasia (sfiancamento del tessuto) della cornea.<\/p>\n La deformazione corneale causa un astigmatismo irregolare che impedisce una messa a fuoco ottimale degli oggetti, indipendentemente dalla distanza di osservazione.<\/p>\n Il cheratocono<\/strong> negli stadi iniziali \u00e9 correggibile con occhiali, negli stadi intermedi con lenti corneali a contatto. Negli stadi pi\u00f9 evoluti le lenti a contatto possono risultare mal tollerate, o insufficienti a correggere il difetto visivo.<\/p>\n Durante una visita oculistica, nel dubbio di cheratocono<\/strong>, verranno prescritti degli esami di approfondimento:<\/p>\n Gli occhiali possono garantire una buona qualit\u00e0 di visione quando l\u2019astigmatismo \u00e9 ancora contenuto o il cheratocono<\/strong> non \u00e9 centrale, mentre le lenti a contatto permettono una buona visione anche in molti casi nei quali la correzione con gli occhiali non \u00e9 sufficiente. Non esistono, per\u00f2, dati che dimostrino che le lenti a contatto prevengono la progressione del cheratocono<\/strong>.<\/p>\n Le terapie chirurgiche sono invece successive, con tecniche conservative o meno: queste ultime opzioni vengono a realizzarsi solitamente quando compare una intolleranza alla soluzione contattologica o nei casi di cheratocono<\/strong> avanzato, con eventuali segni di scompenso corneale.<\/p>\n L\u2019intervento conservativo \u00e9 il Cross Linking Corneale<\/strong>, una tecnica parachirurgica utile prevalentemente nelle fasi iniziali, in caso di comprovata evolutivit\u00e0 del cheratocono<\/strong>. \u00c8\u00a0un metodo di \u201crinforzo\u201d dell\u2019impalcatura proteica della cornea, con l\u2019obiettivo di aumentare la connessione fra le fibre e pertanto la loro resistenza, permettendo di contrastare e, in buona parte dei casi, arrestare l’evoluzione del cheratocono<\/strong>.<\/p>\n Nel caso in cui le porzioni centrali della cornea siano trasparenti, \u00e9\u00a0 possibile ricorrere all\u2019impianto di segmenti intrastromali. L\u2019intervento consiste nell\u2019impiantare manualmente o mediante l\u2019uso di un laser uno o due segmenti semianulari in materiale plastico trasparente altamente biocompatibile nel tessuto corneale. Lo scopo principale dell\u2019intervento \u00e8 quello di ripristinare una forma pi\u00f9 fisiologica, riducendo al massimo la deformazione e l\u2019irregolarit\u00e0 della porzione centrale della cornea, corrispondente alla pupilla e all\u2019asse visivo, cercando di stabilizzare il pi\u00f9 possibile il quadro evolutivo tramite un\u2019azione meccanica di sostegno.<\/p>\n Nel caso di danno marcato della parte centrale della cornea, le opzioni sono:<\/p>\n Non \u00e9 possibile attuare una prevenzione primaria, in quanto non ci sono fattori di rischio modificabili al fine di evitare l’insorgenza del cheratocono<\/strong>.<\/p>\n \u00c8\u00a0possibile individuare precocemente la malattia, grazie alle moderne metodiche diagnostiche, con il vantaggio di rallentarne, in casi selezionati, la progressione.<\/p>\nQuali sono le cause del cheratocono?<\/h2>\n
Quali sono i sintomi del cheratocono?<\/h2>\n
Quali sono le conseguenze del cheratocono?<\/h2>\n
La Diagnosi<\/h2>\n
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I Trattamenti<\/h2>\n
Trattamento chirurgico del Cheratocono
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La Prevenzione<\/h2>\n