{"id":3079,"date":"2012-12-10T16:33:26","date_gmt":"2012-12-10T16:33:26","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/disfunzione-erettile\/"},"modified":"2018-03-05T17:44:04","modified_gmt":"2018-03-05T17:44:04","slug":"disfunzione-erettile","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/disfunzione-erettile\/","title":{"rendered":"Disfunzione erettile"},"content":{"rendered":"
La disfunzione erettile<\/strong> \u00e9 un sintomo che viene generalmente definito come la persistente incapacit\u00e0 a raggiungere e\/o mantenere un erezione tale da permettere un\u2019attivit\u00e0 sessuale soddisfacente. L\u2019erezione \u00e8 un evento neuro-vascolare sotto controllo ormonale: attraverso mediatori chimici, indotti da impulsi nervosi, la muscolatura liscia dei corpi cavernosi permette l\u2019afflusso di sangue arterioso che realizza la distensione dei corpi stessi fino ad una rigidit\u00e0 tale da occludere il deflusso venoso, realizzando cos\u00ec la completezza dell\u2019erezione.<\/p>\n Bench\u00e8 sia di per s\u00e9 un disturbo benigno, la disfunzione erettile comporta conseguenze fisiche, psicologiche e comportamentali tali da alterare talvolta pesantemente la qualit\u00e0 della vita di chi ne \u00e8 affetto, della coppia e della famiglia, nonch\u00e9 dell\u2019efficienza sociale e lavorativa del soggetto.<\/p>\n La disfunzione erettile condivide molti fattori di rischio con le malattie cardiovascolari, quali il fumo, l\u2019ipercolesterolemia, l\u2019obesit\u00e0, lo scarso esercizio fisico, il diabete ed altre malattie metaboliche. La disfunzione erettile pu\u00f2 essere secondaria a trattamenti farmacologici e chirurgici per altre malattie, soprattutto su organi pelvici, quali la prostata.<\/p>\n Di fatto la disfunzione erettile \u00e9 un sintomo di malattie ben pi\u00f9 gravi che devono essere individuate e curate.<\/p>\n Il primo approccio diagnostico prevede un\u2019accurata indagine sulla storia clinica del paziente, fisica e psicologica, e se possibile, dei suoi partners.L\u2019etiopatogenesi della disfunzione erettile pu\u00f2 essere di origine neurologica, vascolare, ormonale, anatomica, conseguente a farmaci o ad altri interventi, o psicogena. Questi disturbi concomitanti o proto-genici possono essere singoli o associati, e alcuni i disturbi psicocomportamentali possono essere conseguenze al deficit erettile.<\/p>\n L\u2019elenco seguente mette in evidenza la vastit\u00e0 delle cause, e conseguentemente la necessit\u00e0 di un\u2019indagine conoscitiva completa di tutte le evenienze sottoelencate.<\/p>\n In ogni caso un approccio minimo al problema, oltre la citata indagine conoscitiva della storia clinica e delle abitudini di vita della persona con Deficit Erettile, comprende anche l\u2019esecuzione di esami ematochimici generali e specifici ormonali.<\/p>\n L\u2019obiettivo primario del trattamento della disfunzione erettile \u00e8 di identificarne e trattarne la causa (quando identificabile) e non solo trattare il sintomo. Molte disfunzioni sono infatti legate ad abitudini di vita o all\u2019uso di farmaci o altre sostanze. La correzione di queste cause prima o durante il trattamento del sintomo \u00e8 importantissima.<\/p>\n Soprattutto in caso di alterazioni metaboliche (diabete) o cardiovascolari (ipertensione e cardiopatie), ma anche di stili di vita critici (fumo, farmaci), la correzione di queste cause \u00e8 essenziale per il successo dei trattamenti specifici atti a correggere il sintomo deficit erettile.<\/p>\n In caso di disturbi ormonali, deficit vascolari postraumatici nel giovane e in molti casi di disturbi comportamentali, la cura della causa porta alla risoluzione della disfunzione erettile in un\u2019alta percentuale dei casi.<\/p>\n Un discorso particolare merita la disfunzione erettile dopo chirurgia maggiore pelvica, soprattutto dopo prostatectomia radicale. L\u2019uso sistematico e controllato di una terapia continuativa iniziata precocemente pu\u00f2 aiutare in modo significativo la ripresa funzionale se la chirurgia \u00e8 stata eseguita ad hoc, cio\u00e8 con la conservazione dei nervi erigenti.<\/p>\n Il trattamento sintomatico di prima linea della disfunzione erettile \u00e8 l\u2019uso d\u2019inibitori<\/strong> dell\u2019enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5). Inibendo questo enzima, la muscolatura liscia dei corpi cavernosi permette l\u2019afflusso di sangue negli stessi, migliorando e mantenendo l\u2019erezione, semprech\u00e9 esistano il desiderio e l\u2019eccitazione sessuale.<\/p>\n Esistono tre farmaci inibitori della PDE5: sildenafil, vardenafil e tadalafil. Bench\u00e8 l\u2019unica vera controindicazione all\u2019uso di questi farmaci siano le terapie con nitroderivati per l\u2019insufficienza cardiaca, tuttavia i trattamenti con questi farmaci devono essere eseguiti sotto stretto controllo medico sia per gli effetti collaterali possibili, sia per le gravi interazioni con altri farmaci, sia per l\u2019adeguata programmazione della terapia stessa (dosi, trattamento continuativo verso al bisogno, tipo di farmaco, associazioni) soprattutto se concomitante ad altri trattamenti causali della disfunzione erettile, quali farmaci antiipertensivi o cardiologici.<\/p>\n Il trattamento sintomatico di seconda linea, cio\u00e8 dopo provato fallimento dei farmaci di prima linea, consiste nell\u2019iniezione intracavernosa di farmaci vasoattivi<\/strong>, il pi\u00f9 usato dei quali \u00e8 l\u2019alprostadil, una prostaglandina. Poich\u00e9 uno degli eventi pi\u00f9 critici conseguenti a queste iniezioni \u00e8 il priapismo (un\u2019erezione prolungata e molto dolorosa), si sconsiglia l\u2019uso di altri farmaci, bench\u00e9 esistano, diversi dall\u2019alprostadil in quanto il rischio di priapismo con questi farmaci \u00e8 molto alto.<\/p>\n I farmaci vasoattivi portano direttamente nei corpi cavernosi i mediatori chimici che favoriscono l\u2019erezione: a differenza degli inibitori della PDE5, non \u00e8 necessario il desiderio sessuale per ottenere l\u2019erezione.<\/p>\n Da ultimo come trattamento di terza linea nei casi pi\u00f9 gravi e refrattari ai trattamenti sintomatici, sono possibili gli impianti di protesi peniene. Occorre sottolineare che l\u2019impianto di protesi, che se ben funzionante garantisce l\u2019erezione al bisogno, non pu\u00f2 in alcun modo supplire alle sensazioni di un\u2019erezione spontanea o indotta farmacologicamente.<\/p>\n Per maggiori informazioni, consulta l’attivit\u00e0 clinica e i medici<\/strong> dell’Unit\u00e0 Operativa di Urologia <\/strong><\/a>di Humanitas Mater Domini.<\/span><\/p>\n","protected":false},"featured_media":0,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3079","disease","type-disease","status-publish","hentry"],"yoast_head":"\nLa Diagnosi<\/h2>\n
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I Trattamenti<\/h2>\n