{"id":3088,"date":"2013-04-02T09:06:43","date_gmt":"2013-04-02T09:06:43","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/tumori-carcinoidi-gastrointestinali\/"},"modified":"2018-03-06T14:53:52","modified_gmt":"2018-03-06T14:53:52","slug":"tumori-carcinoidi-gastrointestinali","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/tumori-carcinoidi-gastrointestinali\/","title":{"rendered":"Tumori carcinoidi gastrointestinali"},"content":{"rendered":"
Il tratto gastro-intestinale rappresenta una sede in cui frequentemente si localizzano i tumori neuroendocrini gastro-entero-pancreatic<\/strong>i, in particolare il piccolo intestino, seguito dallo stomaco, e dal colon retto.<\/p>\n I tumori neuroendocrini sono tumori a lenta crescita e solitamente poco aggressivi, anche se in alcuni casi possono invece crescere rapidamente e comportarsi in modo pi\u00f9 maligno.<\/p>\n Sono rappresentati da alcune condizioni che impediscono allo stomaco di secernere la giusta quantit\u00e0 di acido e dal fumo di sigaretta.<\/p>\n vengono acquisite immagini durante 3 differenti fasi di passaggio di mezzo di contrasto attraverso il fegato, per avere informazioni pi\u00f9 accurate sulla eventuale diffusione del tumore ai linfonodi o al fegato<\/p>\n PET-TC<\/strong> (Tomografia ad Emissione di Positroni con fusione TC): \u00e8 attualmente una delle indagini pi\u00f9 importanti per la diagnosi e la stadiazione dei tumori neuroendocrini, grazie allo sviluppo di radiofarmaci specifici per questo tipo di neoplasie.<\/p>\n PET-TC con FGD<\/strong> utilizza un radiofarmaco che si accumula nelle lesioni neoplastiche caratterizzate da elevato metabolismo degli -zuccheri e quindi fornisce informazioni circa l\u2019aggressivit\u00e0 delle neoplasie.<\/p>\n PET-TC con Dopamina<\/strong> utilizza un precursore di alcune sostanze secrete dalle neoplasie neuroendocrine e pertanto permette l\u2019identificazione di questi tumori per via del loro peculiare metabolismo.<\/p>\n PET-TC con Gallio-DOTA-<\/strong>peptide utilizza un radiofarmaco in grado di legarsi ai recettori per la somatostatina molto spesso presenti in abbondanza sulla superficie dei tumori neuroendocrini. Lo studio recettoriale di queste neoplasie non soltanto ne permette l\u2019identificazione ma anche la selezione per alcuni tipi di terapie che utilizzano radiofarmaci analoghi della somatostatina.<\/p>\n \u00c9 in grado di individuare i tumori neuroendocrini grazie alla presenza dei recettori per la somatostatina. Attualmente \u00e8 un\u2019indagine obsoleta nei centri ove sia disponibile la PET con Gallio-DOTA.<\/p>\n Gastroscopia, econendoscopia e colonscopia possono essere utili per visualizzare carcinoidi localizzati a livello di stomaco, duodeno, retto o colon.<\/p>\n Si pu\u00f2 arrivare ad una diagnosi definitiva asportando direttamente il tumore o, pi\u00f9 frequentemente, effettuando delle biopsie (prelievi di tessuto da esaminare poi al microscopio) endoscopiche o mediante la tecnica dell\u2019agobiopsia guidata da TC o da ecografia.<\/p>\n L\u2019asportazione chirurgica del tumore rappresenta sempre il trattamento di prima scelta. I tumori localizzati (non estesi ad altri organi) possono essere asportati unitamente ad una porzione di tessuto sano circostante. In base alla localizzazione del tumore ed alla sua estensione, pu\u00f2 essere necessario asportare porzioni pi\u00f9 o meno estese dell\u2019organo coinvolto e dei linfonodi circostanti. Questi interventi possono essere eseguiti talora per via laparoscopica: l\u2019approccio mini-invasivo \u00e8 in grado di ridurre il dolore e la durata della degenza postoperatoria.<\/p>\n In alcuni casi non \u00e8 possibile ottenere l\u2019asportazione completa del tumore: pu\u00f2 essere comunque indicata una rimozione parziale (debulking), ad esempio allo scopo di migliorare la sintomatologia.<\/p>\n In caso di tumore neuroendocrino ben differenziato di piccole dimensioni che sporge all\u2019interno della cavit\u00e0 dello stomaco o dell\u2019intestino, a volte l\u2019asportazione pu\u00f2 essere effettuata per via endoscopica.<\/p>\n Quando i tumori neuroendocrini gastrointestinali sono diffusi (metastatici) anche al fegato, \u00e8 possibile eseguire (in alternativa o in associazione all\u2019asportazione chirurgica) trattamenti locali quali embolizzazione o radiofrequenza. L\u2019embolizzazione consiste nell\u2019iniettare (utilizzando sottili cateteri) delle particelle all\u2019interno dei vasi sanguigni del fegato, per bloccare il flusso sanguigno alla porzione di fegato dove \u00e8 localizzato il tumore, togliendo cos\u00ec ad esso ossigeno e nutrienti. La radiofrequenza consiste nell\u2019introdurre all\u2019interno del fegato, sotto guida ecografica, sonde che generano calore e distruggono le metastasi.<\/p>\n I pazienti in cui non si pu\u00f2 rimuovere chirurgicamente il tumore possono essere trattati con iniezioni mensili di un ormone sintetico analogo della somatostatina (octreotide o lanreotide). Questa terapia \u00e8 in grado di migliorare i sintomi e di rallentare la crescita del tumore. Un\u2019alternativa \u00e8 rappresentata dall\u2019utilizzo di interferone, una sostanza in grado di aumentare la risposta immunitaria. Pi\u00f9 recentemente hanno inoltre dimostrato la loro utilit\u00e0 due nuovi farmaci, il sunitinib e l\u2019everolimus, in grado di interferire selettivamente sui meccanismi che consentono al tumore di crescere e dare metastasi.<\/p>\n \u00c9 solitamente riservata ai casi in cui tutte le alternative terapeutiche sopra elencate sono state attuate\/valutate e hanno dimostrato la loro inefficacia.<\/p>\n L\u2019elevata densit\u00e0 di recettori per la somatostatina sulla superficie dei tumori neuroendocrini costituisce il presupposto per la terapia radiorecettoriale. Si utilizza un farmaco analogo della somatostatina (dotato quindi di affinit\u00e0 per i recettori presenti in abbondanza sulle cellule tumorali) marcato da una porzione radioattiva (Ittrio o Lutezio). Il radiofarmaco che viene iniettato per via endovenosa \u00e8 dunque in grado di riconoscere il proprio \u201cbersaglio\u201d grazie al legame dell\u2019analogo della somatostatina ai recettori presenti sulle neoplasie. La porzione radioattiva agisce dunque in modo mirato, nei confronti cio\u00e8 di quelle cellule tumorali su cui il radiofarmaco si \u00e9 legato.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":0,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3088","disease","type-disease","status-publish","hentry"],"yoast_head":"\nQuali sono i fattori di rischio dei tumori carcinoidi gastrointestinali?<\/h2>\n
La Diagnosi<\/h2>\n
Tomografia Computerizzata (TC) dell\u2019addome con tecnica trifasica<\/h3>\n
Risonanza magnetica (RM)<\/h3>\n
Scintigrafia recettoriale<\/h3>\n
Metodiche di endoscopia<\/h3>\n
I Trattamenti<\/h2>\n
Trattamento chirurgico dei tumori carcinoidi gastrointestinali<\/h3>\n
Chirurgia per i\u00a0Tumori carcinoidi gastrointestinali<\/h4>\n
Endoscopia<\/h4>\n
Trattamento medico dei tumori carcinoidi gastrointestinali<\/h3>\n
Terapie loco-regionali a livello epatico<\/h4>\n
Bioterapie<\/h4>\n
Chemioterapia<\/h4>\n
Terapia radio metabolica<\/h4>\n