{"id":3183,"date":"2014-09-08T13:18:30","date_gmt":"2014-09-08T13:18:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/gozzo\/"},"modified":"2023-04-19T08:16:15","modified_gmt":"2023-04-19T08:16:15","slug":"gozzo","status":"publish","type":"disease","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/malattie\/gozzo\/","title":{"rendered":"Gozzo"},"content":{"rendered":"\n
Il gozzo<\/strong> semplice<\/strong> \u00e8 una malattia benigna della tiroide, caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola.<\/p>\n\n\n\n Il gozzo<\/strong> \u00e8 in genere causato dalla mancanza cronica di iodio. Pi\u00f9 raramente pu\u00f2 essere causato da sostanze gozzigene naturali, ossia quegli alimenti in grado di bloccare l’assorbimento di iodio (rape, crescione, rucola, ravanello, rafano, verze, cavoli, colza), farmacologiche (sali di litio, fenilbutazone, acido paraminosalicilico) o da processi intrinseci della tiroide (es. tiroidite<\/a>).<\/p>\n\n\n\n Lo iodio \u00e8 necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3). Bassi livelli di questi ormoni spingono l’ipofisi a rilasciare un particolare ormone (thyroid stimulating hormone o TSH<\/a>) che causa, in condizioni di carenza di iodio, la crescita smodata delle cellule tiroidee.<\/p>\n\n\n\n Di conseguenza, nelle fasi iniziali della malattia, la tiroide \u00e8 diffusamente aumentata di volume. Successivamente, alcune aree smettono di crescere anzi, regrediscono, fino a tessuto cicatriziale, mentre altre continuano a ingrandirsi. L\u2019alternanza di queste aree, nel contesto della ghiandola, porta alla formazione del gozzo multinodulare<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n Nelle fasi iniziali non sono presenti sintomi.<\/p>\n\n\n\n I sintomi del gozzo<\/strong> compaiono tardivamente, quando oramai la ghiandola si \u00e8 molto ingrandita. Sono sintomi di tipo \u201ccompressivo\u201d, ossia legati allo schiacciamento delle strutture anatomiche circostanti, come l\u2019esofago<\/a> (difficolt\u00e0 alla progressione del bolo alimentare) e la trachea (deviazione tracheale all\u2019RX, difficolt\u00e0 respiratoria particolarmente evidente da sdraiati, con necessit\u00e0 di dormire con pi\u00f9 cuscini).<\/p>\n\n\n\n Inizialmente si pu\u00f2 apprezzare un aumento diffuso della ghiandola<\/a> (una tiroide di dimensioni normali non \u00e8 visibile n\u00e9 palpabile, ad eccezione della parte centrale, davanti alla trachea, detta istmo). In seguito compariranno i noduli<\/a>, palpabili quando raggiungono un diametro di circa 1 cm o se particolarmente superficiali.<\/p>\n\n\n\n Dal punto di vista funzionale, il gozzo pu\u00f2 essere normofunzionante (T3 e T4 normali, TSH normale o ai limiti superiori di norma), ipofunzionante (TSH elevato, T3 e T4 bassi o ai limiti inferiori di norma) o iperfunzionante, quando alcuni noduli acquisiscono la capacit\u00e0 di produrre ormoni in modo non regolato (TSH basso, T3 e T4 alti).<\/p>\n\n\n\n L\u2019ecografia collo<\/a> \u00e8 l\u2019esame strumentale fondamentale per descrivere la ghiandola e i noduli.<\/p>\n\n\n\n Per evitare che la tiroide aumenti di dimensioni \u00e8 necessario \u201cmetterla a riposo\u201d, somministrando l\u2019ormone tiroideo (levo-tiroxina). Questa terapia va controllata periodicamente dosando gli ormoni tiroidei, in modo da correggere la posologia qualora fosse necessario.<\/p>\n\n\n\n Nei gozzi<\/strong> di grandi dimensioni o con sintomi compressivi importanti, la terapia \u00e8 chirurgica.<\/p>\n\n\n\n Nelle forme iperfunzionanti, la terapia prevede la riduzione farmacologica dei livelli di ormoni circolanti mediante un farmaco specifico. A lungo termine andranno comunque considerate la terapia radio metabolica con la chirurgia.<\/p>\n\n\n\n Il numero di persone affette da gozzo<\/strong> pu\u00f2 variare considerevolmente in virt\u00f9 di molti fattori. Il pi\u00f9 importante \u00e8 la quantit\u00e0 di iodio assunto attraverso l\u2019alimentazione.<\/p>\n\n\n\n Il gozzo<\/strong> \u00e8 considerato endemico se pi\u00f9 del 5% della popolazione adulta o pi\u00f9 del 10% della popolazione scolare di una determinata area geografica presentano questa patologia. Spesso, queste aree sono regioni montagnose (Himalaya, Ande, Alpi) o le regioni continentali, lontane dal mare.<\/p>\n\n\n\n Tutte le regioni Italiane sono caratterizzate da una carenza lieve o moderata di iodio. \u00c8 stato stimato che in Italia, circa 6 milioni di persone, soffrono di gozzo. Quindi pi\u00f9 del 10% della popolazione.<\/p>\n\n\n\n L\u2019uso di sale iodato (addizionato in iodio) ha consentito a larga parte della popolazione di assumere la dose quotidiana consigliata di questo elemento (circa 150 \u00b5g al giorno) e, quindi, di ridurre la frequenza e la gravit\u00e0 di questa patologia e delle sue complicanze, come il cretinismo endemico (ritardo dello sviluppo del sistema nervoso centrale, ritardo di crescita, disturbi neuromuscolari legati alla carenza di iodio in et\u00e0 fetale o neonatale), debellato anche grazie allo screening neonatale e durante la gravidanza.<\/p>\n\n\n\n Per maggiori informazioni \u00e8 possibile consultare anche le linee guida del Ministero della Salute<\/strong>: clicca qui<\/a>. <\/p>\n\n\n\n Per maggiori informazioni, consulta l’attivit\u00e0 clinica e l’elenco medici presenti all’interno la scheda dell’Ambulatorio di Endocrinologia<\/a>\u00a0e dell’Unit\u00e0 Operativa di Chirurgia Generale<\/a> di Humanitas Mater Domini.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":26383,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"class_list":["post-3183","disease","type-disease","status-publish","has-post-thumbnail","hentry"],"yoast_head":"\nQuali sono le cause del gozzo?<\/h2>\n\n\n\n
Quali sono i sintomi del gozzo?<\/h2>\n\n\n\n
La Diagnosi<\/h2>\n\n\n\n
Visita Specialistica per il Gozzo<\/h3>\n\n\n\n
Esami di Laboratorio per individuare il Gozzo<\/h3>\n\n\n\n
I Trattamenti<\/h2>\n\n\n\n
La Prevenzione<\/h2>\n\n\n\n
Area medica di riferimento<\/h2>\n\n\n\n