{"id":15927,"date":"2020-02-27T09:09:05","date_gmt":"2020-02-27T09:09:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.materdomini.it\/?post_type=news&p=15927"},"modified":"2022-05-26T13:53:18","modified_gmt":"2022-05-26T13:53:18","slug":"cisti-al-fegato-quando-sono-pericolose","status":"publish","type":"news","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/news\/cisti-al-fegato-quando-sono-pericolose\/","title":{"rendered":"Cisti al fegato: quando preoccuparsi?"},"content":{"rendered":"
Nel corso di un ecografia, pu\u00f2 accadere di riscontrare piccole cisti epatiche<\/strong> (del fegato), in genere semplici e del tutto asintomatiche. Normalmente, queste piccole sacche piene di liquido sono legate a una condizione benigna, che difficilmente mette a rischio la funzionalit\u00e0 del fegato.<\/p>\n Quante tipologie di cisti esistono? Come bisogna trattarle? Ne parliamo con la dottoressa Valeria Malacrida<\/a>, epatologa di Humanitas Mater Domini<\/a> e Humanitas Medical Care Busto Arsizio<\/a>.<\/p>\n Nella maggioranza dei casi, le cisti sono semplici, ovvero piccole raccolte di liquido, uniche o multiple, senza sepimenti (setti che separano due cavit\u00e0), racchiuse da una parete nel fegato. In genere, sono di natura benigna<\/strong> e di origine congenita, legate cio\u00e8 ad anomalie di sviluppo del dotto biliare. \u201cIn questo caso, pu\u00f2 essere utile un controllo ecografico dopo circa 3 mesi dal primo riscontro ed un altro dopo un anno. Date le piccole dimensioni, raramente queste cisti possono diventare sintomatiche. Non sono necessari, dunque, dei trattamenti particolari\u201d, spiega la dottoressa.<\/p>\n Esistono anche cisti pi\u00f9 complesse, definite parassitarie (come le cisti da echinococco). In questo caso, il quadro dell\u2019ecografia \u00e8 pi\u00f9 complesso e presenta sepimentazioni (divisione di una cavit\u00e0 tramite setti\/sepimenti). Possono riscontrarsi sintomi come dolore e colore giallastro della pelle<\/strong>. Solitamente, questo parassita proviene da ambienti a rischio, con contatti con animali bovini e ovini. In caso di sospetto, sar\u00e0 consigliato avviare una serie di accertamenti radiologici (come TAC<\/a> e RNM) e sierologici, che potranno confermare la diagnosi. Il trattamento \u00e8 farmacologico e pu\u00f2 essere necessario un intervento chirurgico resettivo<\/strong>, che rimuova la cisti.<\/p>\n Pi\u00f9 severa \u00e8 poi, la malattia epatica policistica<\/strong>, spesso associata alla malattia policistica renale<\/strong>. In questo caso il fegato presenta molte cisti, anche di grandi dimensioni e spesso sintomatiche.<\/p>\n I possibili sintomi<\/strong> sono:<\/p>\n \u201cL\u2019origine della policistosi \u00e8 legata a mutazioni genetiche identificate nei geni PKD1 e PKD2. In questo caso il fegato pu\u00f2 andare incontro a organomegalia (importante ingrossamento), pur mantenendo integra la sua funzionalit\u00e0. In alcuni casi, dopo gli accertamenti radiologici appropriati (studio RNM) e quando i sintomi diventano invalidanti, pu\u00f2 essere considerata la soluzione chirurgica con intervento in laparoscopia<\/strong> di fenestrazione delle cisti, che prevede l\u2019asportazione della porzione della parete della ciste sulla superficie del fegato, ottenendo il suo svuotamento. Nei casi pi\u00f9 gravi, si pu\u00f2 arrivare al trapianto di fegato\u201d<\/em>, chiarisce la dottoressa Malacrida. <\/em><\/p>\n Altre cisti rare sono i cistoadenomi<\/strong>, formazioni benigne che interessano in particolare le donne e che possono anche evolvere in adenocarcinomi maligni. In base alle caratteristiche radiologiche emerse, la diagnosi indirizzer\u00e0 verso l\u2019esame specifico.<\/p>\n Solo un cenno alla malattia di Caroli, malattia epatica rara congenita<\/strong>, caratterizzata da piccole dilatazioni cistiche delle vie biliari intraepatiche, a volte associate a fibrosi del parenchima epatico (tessuto del fegato) ed a calcolosi intra-epatica. Solitamente si sviluppano sintomi di colangite acuta, con febbre, dolore e colore giallastro della pelle. La complicanza che nel tempo potrebbe insorgere \u00e8 il colangiocarcinoma, cio\u00e8 un tumore maligno delle vie biliari. La terapia si avvale di antibiotici e pu\u00f2 arrivare alla chirurgia con resezione epatica<\/strong> o al trapianto<\/strong>.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":26427,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"newscats":[10,11],"newstags":[441,319,318],"class_list":["post-15927","news","type-news","status-publish","has-post-thumbnail","hentry","newscats-l-ospedale","newscats-patologie-e-disturbi","newstags-cisti-al-fegato","newstags-dr-ssa-malacrida","newstags-epatologia"],"yoast_head":"\nCisti al fegato: impariamo a conoscerle<\/h2>\n
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