{"id":768,"date":"2017-05-04T16:14:52","date_gmt":"2017-05-04T16:14:52","guid":{"rendered":"http:\/\/materdomini.local\/news\/fusion-biopsy-nuove-diagnosi-in-3d-per-la-prostata\/"},"modified":"2018-03-12T15:17:29","modified_gmt":"2018-03-12T15:17:29","slug":"fusion-biopsy-nuove-diagnosi-in-3d-per-la-prostata","status":"publish","type":"news","link":"https:\/\/www.materdomini.it\/news\/fusion-biopsy-nuove-diagnosi-in-3d-per-la-prostata\/","title":{"rendered":"Fusion Biopsy. Nuova diagnosi in 3D per la prostata"},"content":{"rendered":"
In Humanitas Mater Domini, un\u2019importante novit\u00e0 nella diagnosi<\/strong> del tumore della prostata<\/strong>.<\/p>\n Si chiama Fusion Biopsy<\/strong>,<\/a> la nuova tecnica che agendo in combinazione con un ecografo in 3D, \u00e8 in grado di unire le immagini della Risonanza Magnetica (RM) con quelle ecografiche. Viene cos\u00ec registrata una mappa tridimensionale della biopsia, che permette di ricostruire con precisione la localizzazione ed il volume del tumore.<\/strong><\/p>\n \u201cQuesta tecnologia permette di simulare il tragitto della biopsia, di modificarlo all\u2019occorrenza, registrando ogni singola fase diagnostica. La zona segnalata dalla Risonanza Magnetica come la pi\u00f9 sospetta, dopo la fusione di immagine con l\u2019ecografia, compare come un bersaglio nell\u2019immagine ricostruita in 3D. L\u2019operatore pu\u00f2 cos\u00ec indirizzarsi verso il punto preciso da esaminare, senza colpire altre zone\u201d, spiega il dottor Gianluigi Taverna<\/strong>,<\/a> responsabile dell\u2019Unit\u00e0 Operativa di Urologia<\/a> di Humanitas Mater Domini.<\/p>\n Questi dati, assieme al grado di malignit\u00e0 del tumore, contribuiscono in maniera decisiva a stabilire la categoria di rischio di quel particolare tumore. Una volta definito correttamente il rischio, il trattamento pu\u00f2 essere pianificato con una maggiore sicurezza.<\/p>\n Nella biopsia tradizionale l\u2019ago viene guidato dall\u2019immagine ecografica. Il tumore, infatti, ha ecograficamente lo stesso aspetto del tessuto normale e, per migliorare l\u2019attendibilit\u00e0 della biopsia e per realizzare un mappaggio della prostata, occorre aumentare il numero di prelievi sino agli attuali 18 o 24.<\/p>\n L\u2019ecografia tradizionale essendo in 2 dimensioni, non consente la registrazione del tragitto dell\u2019ago.<\/p>\n Quest\u2019indagine aumenta la precisione evitando di pungere pi\u00f9 volte la stessa zona<\/strong>, consente di mirare le zone risultate sospette alla Risonanza Magnetica<\/strong> e registra una mappa tridimensionale delle biopsie eseguite<\/strong>. Abbinando i risultati dell\u2019esame istologico, si pu\u00f2 cos\u00ec definire con in modo efficace la localizzazione ed il volume del tumore.<\/p>\n","protected":false},"featured_media":5704,"template":"","meta":{"ngg_post_thumbnail":0},"newscats":[9,10],"newstags":[73,37],"class_list":["post-768","news","type-news","status-publish","has-post-thumbnail","hentry","newscats-diagnostica-ed-analisi","newscats-l-ospedale","newstags-diagnosi-urologica","newstags-urologia"],"yoast_head":"\nFusion Biopsy, le differenze rispetto alla biopsia tradizionale<\/h2>\n