Starnuti, occhi arrossati e prurito: la primavera è la stagione più temibile dell’anno per chi soffre di allergia al polline. Quali sono i verità e falsi miti su questo disturbo? Ne parliamo con la dottoressa Laura Colli, Dermatologa e Venereologa di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care Arese.
1. Il prurito è un sintomo legato esclusivamente alle allergie.
FALSO. Il prurito non è sempre un campanello d’allarme legato ad un’allergia. Spesso, infatti, questo può essere causato da malattie infiammatorie, infettive, ecc.
2. In età adulta, non è possibile contrarre l’allergia al polline.
FALSO. “Se da bambini non si è sofferto di questo tipo di disturbo, non è detto che con il passare degli anni non si possa contrarre l’allergia al polline”, spiega la specialista. Se il nostro corredo genetico è predisposto, infatti, esposizione dopo esposizione all’allergene, può portare a sviluppare l’allergia, anche in età adulta.
3. Chi soffre di allergia al polline dovrebbe evitare di esporsi per molte ore all’aria aperta.
VERO. Nelle tipiche giornate di primavera, calde e soleggiate, la produzione di polline aumenta.
Molto spesso, invece, chi soffre di questa particolare allergia, in primavera trova conforto in una giornata di pioggia: l’acqua, cadendo, abbatte il polline presente nell’aria e favorisce la chiusura dei fiori.
“Attenti però ai temporali! Nella loro prima fase, l’acqua favorisce la messa in circolo delle polveri sottili, facilitando le crisi allergiche”, spiega la specialista.
4. Le allergie sono difficili da tenere sotto controllo.
FALSO. “Grazie alla diagnosi precoce ed i trattamenti consigliati dallo specialista, le allergie possono essere tenute sotto controllo, alcune addirittura curate”, spiega la dottoressa Colli.
Per identificare la causa dell’allergia e definire un trattamento adeguato, spesso il dermatologo può consigliare l’esecuzione del prick test, un esame non invasivo che nell’arco di mezz’ora accerta o meno il disturbo.