“Non ce la farò mai”, “Sarà un disastro”, “Farò una pessima figura”, sono le tipiche frasi di chi soffre di ansia da prestazione. Pensando al colloquio di lavoro, l’ansia è accompagnata da pensieri ossessivi orientati all’insuccesso. Il connubio tra ansia e colloquio, infatti, è un arma a doppio taglio per chi vuole lasciare una buona immagine di sé e conquistare, così il tanto atteso incarico.
Quali sono le cause dell’ansia da colloquio?
Bassa autostima, ipercontrollo, rigidità di pensiero e scarso senso di autoefficacia, sono caratteristiche personali che predispongono maggiormente a questo tipo di ansia.
“È un disturbo piuttosto diffuso nelle persone che legano la propria autostima a riconoscimenti esterni e all’approvazione sociale” spiega la dottoressa Federica Lollo, psicologa, psicoterapeuta ed esperta in neuropsicologia di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care Arese.
I sintomi più comuni
Possono essere sia di natura fisica che cognitiva:
- Fisici: battito accelerato, respirazione faticosa, sudorazione eccessiva, bocca secca, giramento di testa, sensazione di annebbiamento, irritabilità, insonnia, sudorazione fredda, brividi, vampate di calore improvvise, nausea, difficoltà a parlare
- Cognitivi: pensieri negativi che possono portare al fenomeno della profezia che si autoavvera, cioè una previsione negativa che si realizza solo per il fatto di essere stata espressa
Se non gestita, l’ansia da colloquio e, più in generale quella da prestazione, può portare ad attacchi di panico e fobia sociale.
4 consigli per un colloquio perfetto
A partire dai giorni precedenti al colloquio, possono essere eseguiti degli esercizi pratici per trasformare il terrore in determinazione ed energia.
Respira lentamente
“È utile contare mentalmente 1001, 1002, 1003 mentre si inspira e 1004, 1005, 1006 mentre si espira con il naso. Questo permette di fare 10 respiri in 1 minuto, ripristinando così, l’equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica” spiega la dottoressa. Questa tecnica equilibra il ritmo della respirazione.
Rilassati
Siediti e respira con il diaframma: quando ispiri la pancia si gonfia, quando espiri la pancia si sgonfia. Si riduce così la tensione fisica.
Pensa positivo
Individua i pensieri che causano l’ansia e.. fermali! Sostituiscili con pensieri positivi: “Sono capace di farlo”, “Posso farcela”, “Farò del mio meglio”. Questo aiuta a migliorare l’umore ed aumentare la motivazione.
Immagina, puoi!
Il metodo della visualizzazione (Mental Imagery) consiste nell’immaginare una situazione prima che accada, concentrandosi sulla realizzazione di un brillante risultato. L’umore e l’approccio saranno, dunque, positivi.
Informazioni Utili
Le visite con la specialista sono erogate in regime privato. Sono orientate a sviluppare consapevolezza dello stato emozionale più profondo che genera i pensieri disfuzionali (causa dell’ansia), cercando di trasformarli in funzionali (positivi), utili al benessere psicofisico.
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