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Visita ematologica: quando eseguirla?

La visita ematologica è un consulto medico specialistico per indagare le origini e le cause di possibili alterazioni ematochimiche, al fine di suggerire il percorso terapeutico più adeguato in relazione al problema diagnosticato.

Visita ematologica: a cosa serve e quando è opportuno eseguirla?

La visita ematologica viene effettuata solitamente a fronte di una richiesta del medico curante per approfondire le cause di alterazioni riscontrate negli esami del sangue, ad esempio dei livelli di emoglobina, globuli bianchi o globuli rossi. È utile anche per approfondire sintomi riconducibili ad un problema ematologico, come emorragie senza una causa apparente.

Un’adeguata visita ematologica è dunque fondamentale per una corretta diagnosi sulle principali malattie del sangue o disfunzioni del midollo osseo, tra cui:

  • Anemie e altre anomalie dei globuli rossi
  • Difetti di coagulazione del sangue e malattie tromboemboliche
  • Malattie immunoematologiche
  • Malattie onco-ematologiche come per esempio leucemie, linfomi e mielomi
  • Malattie mieloproliferative croniche come trombocitemia essenziale, policitemia vera e mielofibrosi
  • Malattie ematologiche tipiche dell’anziano, come le sindromi mielodisplastiche e malattie linfoproliferative a bassa malignità.

Sulla base delle problematiche riscontrate, la visita ematologica consente dunque di impostare il percorso terapeutico più adeguato, per esempio prescrivendo delle terapie farmacologiche di varia natura.

Visita ematologica: come si svolge?

La visita ematologica si svolge principalmente in due fasi: l’anamnesi approfondita sulla vita del paziente e la visita clinica.

Durante l’anamnesi, lo specialista raccoglie il maggior numero di informazioni sulla storia e sullo stile di vita del paziente, tra cui alimentazione, attività fisica o livello di sedentarietà, vizio del fumo, assunzione di farmaci, casi in famiglia di patologie analoghe, interventi effettuati in precedenza ed eventuali patologie in corso.

Durante la visita clinica, invece, l’ematologo procede con palpazione dell’addome, auscultazione del cuore e polmoni e ricerca di linfonodi ingrossati. Nel caso specifico della visita ematologica per trombosi, lo specialista può effettuare, se necessario, un controllo ecocolordoppler venoso agli arti sede di trombosi e predisporre ulteriori esami mirati in relazione alla sede della trombosi.

A completamento della visita, la lettura degli esami ematochimici restituisce ulteriori informazioni utili alla diagnosi. Sulla base dei risultati della visita, l’ematologo può prescrivere eventuali esami specifici, per ottenere un quadro più completo del problema, assicurarne il monitoraggio nel tempo e impostare la terapia più adeguata oppure rinviare a cure specializzate.

Visita ematologica: quali sono le norme di preparazione?

Per questo tipo di consulto non sono previste norme di preparazione particolari. Tuttavia, al fine di effettuare una approfondita valutazione ematologica, il paziente è invitato a portare con sé tutta la documentazione in suo possesso circa la sua storia clinica: referti di esami su richiesta del proprio medico curante, esiti di esami del sangue e di visite mediche specialistiche eseguite precedentemente.

Visite ed esami