Il gozzo semplice è una malattia benigna della tiroide, caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola.
Quali sono le cause del gozzo?
Il gozzo è in genere causato dalla mancanza cronica di iodio. Più raramente può essere causato da sostanze gozzigene naturali, ossia quegli alimenti in grado di bloccare l’assorbimento di iodio (rape, crescione, rucola, ravanello, rafano, verze, cavoli, colza), farmacologiche (sali di litio, fenilbutazone, acido paraminosalicilico) o da processi intrinseci della tiroide (es. tiroidite).
Lo iodio è necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3). Bassi livelli di questi ormoni spingono l’ipofisi a rilasciare un particolare ormone (thyroid stimulating hormone o TSH) che causa, in condizioni di carenza di iodio, la crescita smodata delle cellule tiroidee.
Di conseguenza, nelle fasi iniziali della malattia, la tiroide è diffusamente aumentata di volume. Successivamente, alcune aree smettono di crescere anzi, regrediscono, fino a tessuto cicatriziale, mentre altre continuano a ingrandirsi. L’alternanza di queste aree, nel contesto della ghiandola, porta alla formazione del gozzo multinodulare.
Quali sono i sintomi del gozzo?
Nelle fasi iniziali non sono presenti sintomi.
I sintomi del gozzo compaiono tardivamente, quando oramai la ghiandola si è molto ingrandita. Sono sintomi di tipo “compressivo”, ossia legati allo schiacciamento delle strutture anatomiche circostanti, come l’esofago (difficoltà alla progressione del bolo alimentare) e la trachea (deviazione tracheale all’RX, difficoltà respiratoria particolarmente evidente da sdraiati, con necessità di dormire con più cuscini).
La Diagnosi
Visita Specialistica per il Gozzo
Inizialmente si può apprezzare un aumento diffuso della ghiandola (una tiroide di dimensioni normali non è visibile né palpabile, ad eccezione della parte centrale, davanti alla trachea, detta istmo). In seguito compariranno i noduli, palpabili quando raggiungono un diametro di circa 1 cm o se particolarmente superficiali.
Esami di Laboratorio per individuare il Gozzo
Dal punto di vista funzionale, il gozzo può essere normofunzionante (T3 e T4 normali, TSH normale o ai limiti superiori di norma), ipofunzionante (TSH elevato, T3 e T4 bassi o ai limiti inferiori di norma) o iperfunzionante, quando alcuni noduli acquisiscono la capacità di produrre ormoni in modo non regolato (TSH basso, T3 e T4 alti).
L’ecografia collo è l’esame strumentale fondamentale per descrivere la ghiandola e i noduli.
I Trattamenti
Per evitare che la tiroide aumenti di dimensioni è necessario “metterla a riposo”, somministrando l’ormone tiroideo (levo-tiroxina). Questa terapia va controllata periodicamente dosando gli ormoni tiroidei, in modo da correggere la posologia qualora fosse necessario.
Nei gozzi di grandi dimensioni o con sintomi compressivi importanti, la terapia è chirurgica.
Nelle forme iperfunzionanti, la terapia prevede la riduzione farmacologica dei livelli di ormoni circolanti mediante un farmaco specifico. A lungo termine andranno comunque considerate la terapia radio metabolica con la chirurgia.
La Prevenzione
Il numero di persone affette da gozzo può variare considerevolmente in virtù di molti fattori. Il più importante è la quantità di iodio assunto attraverso l’alimentazione.
Il gozzo è considerato endemico se più del 5% della popolazione adulta o più del 10% della popolazione scolare di una determinata area geografica presentano questa patologia. Spesso, queste aree sono regioni montagnose (Himalaya, Ande, Alpi) o le regioni continentali, lontane dal mare.
Tutte le regioni Italiane sono caratterizzate da una carenza lieve o moderata di iodio. È stato stimato che in Italia, circa 6 milioni di persone, soffrono di gozzo. Quindi più del 10% della popolazione.
L’uso di sale iodato (addizionato in iodio) ha consentito a larga parte della popolazione di assumere la dose quotidiana consigliata di questo elemento (circa 150 µg al giorno) e, quindi, di ridurre la frequenza e la gravità di questa patologia e delle sue complicanze, come il cretinismo endemico (ritardo dello sviluppo del sistema nervoso centrale, ritardo di crescita, disturbi neuromuscolari legati alla carenza di iodio in età fetale o neonatale), debellato anche grazie allo screening neonatale e durante la gravidanza.
Per maggiori informazioni è possibile consultare anche le linee guida del Ministero della Salute: clicca qui.
Area medica di riferimento
Per maggiori informazioni, consulta l’attività clinica e l’elenco medici presenti all’interno la scheda dell’Ambulatorio di Endocrinologia e dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale di Humanitas Mater Domini.