Che cos’è la sindrome femoro rotulea?
La sindrome femoro rotulea è una patologia che coinvolge l’articolazione posizionata tra la rotula e la superficie del femore. Si tratta di una sindrome che ha conseguenze sulla qualità di vita e costringe, le persone interessate, a ridurre l’attività lavorativa e la pratica sportiva.
La sindrome femoro rotulea interessa soprattutto le donne e coloro che praticano attività sportive che prevedono un’eccessiva sollecitazione del ginocchio, come il running. Chi, infatti, compie un lavoro intenso sollecita l’attrito tra femore e rotula mentre nella donna il bacino più largo e il ginocchio tendenzialmente più varo facilitano l’attrito tra la rotula e il suo “binario” sul femore.
Quali sono le cause della sindrome femoro rotulea?
Le principali cause della sindrome femoro rotulea sono:
- ginocchio valgo (noto comunemente come ginocchio a X);
- traumi;
- utilizzo eccessivo dell’articolazione (corridori, ciclisti, saltatori ecc.)
- riduzione di tono di un capo del quadricipite (il quadricipite, infatti, ha diverse porzioni muscolari e in presenza di squilibrio tra queste – e, in particolare, di minor tono del muscolo vasto mediale – si creano delle problematiche nel movimento della rotula);
- forma della rotula o displasia;
- piede pronato, cioè inclinato verso l’interno nella parte posteriore.
Quali sono i sintomi della sindrome femoro rotulea?
La sindrome femoro rotulea si riconosce dal dolore localizzato alla zona anteriore del ginocchio.
Possono poi manifestarsi anche altri sintomi, come:
- gonfiore;
- limitazione articolare e rigidità;
- scricchiolio.
Sindrome femoro rotulea: come si esegue la diagnosi?
La diagnosi della sindrome femoro rotulea è clinica e viene effettuata dallo specialista ortopedico che può ricevere supporto dai seguenti esami:
- radiografia delle ginocchia con proiezioni rotulee;
- risonanza magnetica per riconoscere eventuali insufficienze legamentose;
- TC per studiare con precisione i rapporti tra rotula e femore.
Come trattare la sindrome femoro rotulea?
Il trattamento della sindrome femoro rotulea è personalizzato sulla base dello stato dell’articolazione del singolo paziente.
Se la sindrome femoro rotulea è agli stadi iniziali, solitamente il trattamento è farmacologico, a base di antinfiammatori. È importante stare a riposo e utilizzare il tutore per stabilizzare la rotula.
Se il disturbo è in una fase più sviluppata, le terapie possono essere:
- Laser. La terapia con il supporto del laser non è invasiva e riduce l’infiammazione e il dolore;
- Tecar: attraverso l’elettromagnetismo del macchinario, la terapia consente al paziente un recupero più rapido da traumi e patologie infiammatorie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico;
- Ultrasuoni. Si tratta di un trattamento in cui, attraverso delle onde acustiche ad alta frequenza, si stimola il riassorbimento dei liquidi che causano l’infiammazione e si contiene il dolore.
Al termine del trattamento, inizia il percorso di riabilitazione attraverso esercizi mirati ad allungare, rinforzare i muscoli e riallineare, in questo modo, la rotula. Questa riabilitazione viene prescritta quasi sempre, sono in alcuni casi, di solito i più lievi, può essere alternativa al trattamento chirurgico.