Cos’è l’acido vanilmandelico e perché si esegue il test per misurare i suoi livelli nelle urine?
L’acido vanilmandelico (VMA) è presente, con altri metaboliti della catecolamina (per esempio l’acido omovanillico o HVA), in quantità maggiori rispetto alla norma nelle persone interessate da tumori che emettono catecolamina. Tra questi tumori si indicano il neuroblastoma, il feocromocitoma e altre forme dipendenti dalla cresta neurale.
L’esame può essere eseguito per monitorare l’andamento delle terapie dei pazienti con questi tumori.
Cosa significa il risultato del test?
Un alto livello di acido vanilmandelico può associarsi a neuroblastoma. È sempre necessario che i risultati siano interpretati tenendo conto delle condizioni cliniche complessive dell’individuo.
Come si esegue l’esame?
Il test si esegue su un campione di urine raccolte nel corso di 24 ore e acidificate. Dunque è importante che il paziente segua con attenzione la procedura che gli sarà indicata.
Sono previste norme di preparazione?
Non sono previste norme di preparazione, ma sono necessarie alcune norme per la conservazione del campione che, nel corso delle 24 ore della raccolta, andrà conservato in un luogo fresco e buio o in frigorifero.
Per maggiori informazioni è possibile consultare le norme di preparazione nella pagina dedicata del sito.