In Humanitas Mater Domini l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia è specializzata nel trattamento delle malattie della spalla, sia degenerative che traumatiche.
Che cos’è la chirurgia protesica della spalla?
Per chirurgia protesica della spalla s’intende un intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione della spalla con una protesi che può essere totale, cioè sostituire sia la testa dell’omero sia la parte glenoidea a livello scapolare, oppure parziale, cioè riguardare solo la testa dell’omero.
L’intervento di chirurgia protesica alla spalla avviene solitamente in presenza di un severo consumo della cartilagine dell’articolazione gleno-omerale, cioè in caso di omartrosi (artrosi della spalla).
L’usura della cartilagine può essere provocata da:
- esiti di fratture dell’estremo prossimale dell’omero e/o della glena;
- lesioni croniche dei tendini della cuffia dei rotatori;
- necrosi cefalica;
- malattie reumatiche;
- condizioni iatrogene.
Attualmente, esistono 3 tipi di sistemi protesici: la protesi anatomica, che viene utilizzata nel caso in cui i tendini della cuffia dei rotatori siano rimasti integri (omartrosi concentrica), la protesi inversa utile invece quando l’integrità dei tendini è compromessa e non più riparabile e, infine, le protesi di rivestimento, che vengono utilizzate in presenza di patologie come la necrosi cefalica e l’artrosi concentrica riguardante prevalentemente la testa dell’omero. È oggi possibile nel nostro Istituto impiantare questi sistemi protesici, sempre meno invasivi e più modulabili, rispettando le condizioni paziente specifiche.
Come funziona la chirurgia protesica della spalla?
Prima di eseguire l’intervento di protesi della spalla, il paziente si sottopone al pre-ricovero, cioè visite ed esami che valutano eventuali patologie associate, la necessità di utilizzo di anticoagulanti, eventuali allergie a metalli e la modalità di anestesia più adatta. Il ricovero dura solitamente 3-4 giorni, volti a garantire il controllo del dolore, la diminuzione del processo infiammatorio post-chirurgico e assicurarsi le buone condizioni clinico-fisiche del paziente.
Dal secondo giorno viene illustrato al paziente l’inizio del percorso kinesiterapico, con i primi esercizi di mobilizzazione passiva del gomito e del polso e gli esercizi pendolari della spalla. La kinesiterapia inizia la sua fase attiva dopo 2 settimane dall’intervento, sotto la guida di un fisioterapista con esercizi di mobilizzazione passiva ed attiva cauta della spalla, per il recupero graduale del movimento.
Dalla 4° settimana in poi inizia l’abbandono graduale del tutore.
La chirurgia protesica della spalla è dolorosa o pericolosa?
La chirurgia protesica della spalla si esegue in anestesia loco-regionale, generale o mista e non è pericolosa e/o dolorosa.
Le complicazioni della chirurgia protesica della spalla sono rare e possono dividersi in: intra-operatorie (ad esempio fratture di segmenti scheletrici, lesioni neuro-vascolari) e post-operatorie (ad esempio ematomi, infezioni e lussazioni). A differenza degli impianti protesici nelle articolazioni sottoposte a carico (es. anca e ginocchio) l’usura della protesi di spalla è molto meno frequente, e, in assenza di complicanze specifiche, non richiede di norma una revisione, a distanza di tempo, dell’impianto stesso.
Quando si ricorre alla chirurgia protesica della spalla?
L’intervento di protesi si esegue nei casi in cui si riscontra un’artrosi severa dell’articolazione gleno-omerale con limitazioni funzionali e dolore persistente alla spalla.
In sede di visita ortopedica alla spalla, una volta constatata la condizione clinica e prima dell’intervento, lo specialista ortopedico può richiedere esami strumentali di approfondimento a fini diagnostici e di una adeguata preparazione pre-operatoria, come radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettroneurografia.
Prima dell’intervento chirurgico di protesi della spalla è consigliato sottoporsi a terapia medica per il controllo del processo infiammatorio e a fisiokinesiterapia per il mantenimento e il recupero eventuale del movimento dell’articolazione.
Norme di preparazione
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata alle norme di preparazione.
Area medica di riferimento
Per maggiori informazioni vedere l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Mater Domini