La cataratta è la causa più comune della riduzione della quantità e qualità della visione. È dovuta alla progressiva opacizzazione del cristallino, ossia la lente naturale contenuta nel bulbo oculare che ha la funzione di mettere a fuoco gli oggetti vicini sulla retina. Il processo di opacizzazione ostacola il naturale passaggio della luce, influendo negativamente sulla vista che, pur con l’uso degli occhiali, non riesce più a essere limpida e nitida.
L’unico trattamento efficace è la sostituzione del cristallino opacizzato con una nuova lente intraoculare (I.O.L). L’ intervento di cataratta, che tradizionalmente prevede incisioni manuali e la frammentazione del cristallino con ultrasuoni, in Humanitas Mater Domini si esegue anche con il Laser a Femtosecondi o Femtolaser.
Laser a femtosecondi: per la cura della cataratta, un’innovativa tecnologia
Il Laser a Femtosecondi rappresenta la più recente evoluzione delle tecniche chirurgiche per il trattamento della cataratta e, proprio come indicato dal nome, questo strumento lavora alla velocità del femtosecondo, ossia il sottomultiplo del secondo (pari al suo miliardesimo). Sfruttando la luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (fra 290 e 550 Femtosecondi), il laser permette allo specialista di eseguire i tagli e la frammentazione del cristallino con estrema precisione, riducendo le manovre chirurgiche e garantendo maggior sicurezza nella rimozione della lente ormai opacizzata. Il fascio di luce Laser, inoltre, per le sue proprietà rende inutile l’utilizzo sia del bisturi sia degli ultrasuoni.
Come si esegue l’intervento di cataratta?
1-PREPARAZIONE O DOCKING:
Al paziente, sdraiato sull’apposito lettino, viene applicato sulla superficie dell’occhio un anello con il bordo a suzione, che permette di tenere aperte le palpebre durante l’intero operazione. L’anello, una volta aderito saldamente all’occhio, accoglie al suo interno il cono di emissione del laser.
Il tutto si esegue con la guida della Tomografia Ottica a Radiazione Coerente (O.C.T.), che fornisce l’immagine in “live” dell’occhio. Lo scopo di questa fase (“docking”) è creare un tutt’uno tra macchina e occhio per garantire la più completa assenza di interferenze lungo il passaggio del laser, consentendo un’azione più precisa sui tessuti oculari e garantendo la massima efficacia.
2- PIANIFICAZIONE OPERATORIA
Una volta eseguito il docking, il chirurgo, con il supporto dell’O.C.T. del Laser a Femtosecondi, riconosce, rileva e misura tutte le strutture oculari, pianificando con maggior accuratezza i piani e la profondità di taglio dei tessuti.
3- INTERVENTO
Eseguiti i controlli di rito, lo specialista inizia l’intervento. In pochi secondi (56’’), seguendo gli schemi dei taglipianificati accuratamente nella fase preoperatoria, il chirurgo, con il supporto dell’immagine in real time dell’occhio acquisita tramite l’O.C. T, frammenta il cristallino con il Laser a Femtosecondi, per poi rimuoverlo. In questo modo il sacco oculare, svuotato e pulito, è pronto ad accogliere la nuova lente. Dopo questa fase, in caso fosse ritenuto necessario e sfruttando la tecnologia del laser, lo specialista può effettuare particolari incisioni arcuate sulla cornea per la correzione dell’astigmatismo.
I principali vantaggi
- Ridotte manovre chirurgiche
- Nessun uso di bisturi o punti di sutura
- Maggior precisione e accuratezza
- Minor trauma per l’occhio