I crampi addominali sono dolori che possono apparire nella zona inclusa tra il torace e l’inguine. Quando frequenti, durano per molto tempo o sono collegati a febbre.
In altre situazioni sono invece il sintomo di problemi meno gravi, tipo l’accumulo di gas nell’apparato digerente.
Quali patologie si possono collegare ai crampi addominali?
Le malattie che si possono collegare ai crampi addominali sono le seguenti:
- Allergia alimentare
- Angina addominale
- Appendicite
- Botulismo
- Cancro al colon
- Celiachia
- Colite
- Colite ulcerosa
- Diverticolite
- Endometriosi
- Fibrosi Cistica
- Gastroenterite
- Intolleranza al lattosio
- Intolleranze alimentari
- Intossicazione da monossido di carbonio
- Occlusione intestinale
- Peritonite
- Polipi intestinali
- Salmonella
- Sindrome dell’intestino irritabile
Si rammenta che questo non è un elenco completo e che è sempre meglio andare dal proprio dottore di fiducia in presenza di continuità dei sintomi.
Quali sono le soluzioni per i crampi addominali?
Se i crampi addominali appaiono dopo i pasti e si trovano nella zona alta dell’addome può risultare utile prendere degli antiacidi. Bisognerebbe evitare i cibi molto grassi, i fritti, i prodotti a base di pomodoro, la caffeina, gli alcolici e le bevande gassate.
Se, invece, il male è collegato a nausea o vomito è meglio evitare cibi solidi per qualche ora, bere a piccoli sorsi e reintrodurre gli alimenti cominciando con cibi come il riso bollito ed i cracker. Meglio, invece, evitare i latticini.
Di solito, può risultare utile bere molto, incrementare la frequenza dei pasti riducendo la quantità, limitare il consumo di cibi e bevande che facilitano la produzione di gas, fare una dieta equilibrata e ricca di fibre e svolgere un’attività fisica regolare.
Con crampi addominali quando andare dal proprio dottore?
È meglio andare dal dottore:
se i crampi addominali continuano per più di una settimana
se il dolore non migliora nell’arco di 24-48 ore
se il dolore peggiora o è collegato a nausea o vomito
se i crampi sono collegati a bruciore durante la minzione, febbre, diarrea per più di 5 giorni, perdita di appetito prolungato, sanguinamento vaginale, inspiegabile calo di peso, gonfiore che dura per più di due giorni
È invece meglio andare al Pronto Soccorso se:
- in trattamento antitumorale
- non si riesce a svuotare l’intestino, principalmente se allo stesso tempo è presente vomito
- si ha male al petto, al collo o alle spalle
- il dolore addominale è repentino e tagliente
- il dolore è concentrato tra le scapole ed è collegato a nausea
- si hanno problemi respiratori
- la pancia è sensibile al tatto o tesa e dura e
- si sono subiti traumi addominali
- si è incinta.
Questo testo è stato redatto dagli specialisti di Humanitas Mater Domini.
Nessuna parte di esso può essere in alcun modo riprodotta per terze parti o da queste utilizzata.
Data di pubblicazione: 23/06/2017