Tra decidere di seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e farlo realmente, spesso si insediano diversi ostacoli. Trasgredire senza rendersene conto è molto facile, soprattutto se è lo stress a prendere il sopravvento.
Per chi vuole avere le idee più chiare sulla propria alimentazione, la maggior parte dei dietologi e nutrizionisti consigliano di compilare un diario alimentare. È una buona abitudine, non solo per chi segue una dieta e vuole perdere peso, ma anche per colore che soffrono di alcune patologie, come l’ipertensione, la carenza di ferro, calcio, vitamina C e, più in generale, per chi vuole stare in salute e in buona forma fisica.
Tenere un resoconto di colazioni, pranzi e cene aiuta ad avere una visione realistica della qualità e della quantità di alimenti che assumiamo in una giornata e potrebbe anche far scoprire che si introducono molte più calorie di quelle necessarie.
“Uno dei segreti che il diario alimentare può svelarci, è che spesso le calorie sono concentrate fuori pasto, consumate di sera, spesso dopo cena, attraverso snack calorici e confort food di cui il corpo non avrebbe alcuna necessità e che, oltretutto, non potranno essere smaltiti. Il diario, dunque, diventa uno strumento di consapevolezza degli errori alimentari più comuni che portano a sovrappeso e obesità”, spiega la dottoressa Laura Carabelli, dietologa di Humanitas Mater Domini.
Diario alimentare: perché tenerlo?
E’ uno strumento molto utile per avere una reale coscienza del proprio stile alimentare, delle scelte che si fanno il più delle volte in modo automatico e inconsapevole. Nel diario alimentare non devono mancare: qualità, quantità e orari dei pasti. Importante, è prendere l’abitudine di annotare le informazioni subito dopo aver pranzato, cenato e fatto colazione. Aspettare troppo tempo, potrebbe significare scordarsi qualche alimento o minimizzare le quantità assunte.
“Prima di una visita, è possibile redigere il diario alimentare per almeno 2 settimane consecutive per capire il proprio stile di vita. All’inizio di una dieta consiglio di tenere il diario per la prima settimana e successivamente dopo 3 settimane, per valutare gli eventuali errori commessi.”, chiarisce la dottoressa.
5 mosse per scrivere il diario alimentare
- Segnare tutti gli alimenti consumati con le relative quantità
- Seguire l’ordine con il quale sono stati assunti
- Indicare il modo in cui sono stati preparati. È importante annotare anche la cottura e i condimenti usati
- Annotare l’ora e il luogo in cui è avvenuto il pasto. Il contesto e la sua durata, specificano se si è mangiato velocemente o lentamente e questo influisce sul senso di sazietà
- Trascrivere lo stato emotivo, cercando di rispondere a queste domande: abbiamo consumato il pasto con senso di colpa o in totale tranquillità? Con appetito o forzatamente? Ci siamo sentiti sazi oppure ci siamo alzati da tavola ancora affamati?
Queste informazioni saranno fondamentali anche per lo specialista che potrà avere, così, un quadro clinico più completo.