Auricolari e cuffie sono accessori molto comuni: li usiamo per parlare al telefono e ascoltare la musica, dentro e fuori casa. Tuttavia, se utilizzati troppo di frequente e con volumi particolarmente alti, possono contribuire a danneggiare il nostro udito, già messo a dura prova dall’inquinamento acustico che spesso ci circonda: dal rumore delle strade a scorrimento veloce, ai clacson delle automobili, alla musica di negozi e locali.
Ne parliamo con la dottoressa Monica Ninchi, otorinolaringoiatra di Humanitas Mater Domini e dei Centri Medici Humanitas Medical Care.
Calo dell’udito: le cause
L’inquinamento acustico e l’abitudine di ascoltare la musica a volumi troppo alti possono aumentare il rischio di conseguenze negative sulla salute delle orecchie. In particolare, le persone che vivono nei centri delle città, molto più rumorosi rispetto alla provincia e alle zone più isolate, rischiano una riduzione dell’udito.
Il calo della soglia uditiva, infatti, è correlato ai rumori troppo forti e la continua trasmissione di musica a volumi elevati (per esempio attraverso cuffie o auricolari) comporta uno stress importante per le orecchie. Per prevenire danni all’udito, dunque, è utile sottoporsi regolarmente a una visita otorinolaringoiatrica.
Volume alto: uno stress per l’udito
Circondati da rumori come urla, clacson, rombi di motore, lavori in corso, tendiamo ad alzare il volume dell’audio dei supporti (cuffie e auricolari) arrivando talvolta anche a superare gli 80-100 decibel.
Si tratta di volumi molto alti, se si pensa che normalmente la voce non supera i 30-40 decibel e che suoni particolarmente forti e disturbanti, come quello di una motosega in funzione, arrivano a 110-120 decibel.
Insomma, quando alziamo eccessivamente il volume della musica che stiamo ascoltando sottoponiamo l’udito a uno stress importante.
Cuffie o auricolari: cosa scegliere?
La scelta è indifferente, l’importante è che il volume a cui sottoponiamo l’orecchio sia almeno inferiore a 80/70 decibel.