Il Carnevale si avvicina e non mancheranno di certo i peccati di gola. Le tentazioni golose di Carnevale sono molte, ma tra le più famose troviamo le chiacchiere, conosciute con nomi differenti a seconda della regione: Bugie in Piemonte e in Liguria, Cróstoli in Friuli Venezia Giulia e in Trentino, Frappe nel Lazio.
Per fare uno strappo alla regola “in tutta leggerezza”, alcune delle più classiche ricette di Carnevale possono essere preparare anche al forno.
Ricetta: le chiacchiere al forno
Per realizzare le chiacchiere al forno occorre all’incirca mezz’ora.
Ingredienti:
- 250g di farina 00
- 20g di zucchero semolato
- 2 uova
- 25g di burro
- 2 cucchiai di Marsala
- Lievito per dolci
- Mezzo baccello di vaniglia
- Succo di limone
- Sale
La procedura (per circa 40-50 chiacchiere):
In una terrina amalgamate 250 g di farina 00, mezza bustina di lievito per dolci, mezzo baccello di vaniglia, 20 g di zucchero semolato. Create un buco al centro e aggiungete il succo di mezzo limone, 2 uova, 25 g di burro, 2 cucchiai di Marsala e un pizzico di sale. Mescolate bene, formate un panetto e lasciatelo in frigo per mezz’ora avvolto nella pellicola. Stendete la pasta formando uno strato sottile, fate due tagli al centro ed infornate in forno già caldo a 180 °C per 15 minuti circa. Una volta pronte, potete aggiungere (a piacere) un po’ di zucchero a velo prima di servirle.
Anche altri dolci di Carnevale possono essere preparati al forno. Le classiche frittelle, ad esempio, che saranno ugualmente saporite e golose, ma con qualche caloria in meno.
“Nonostante questi dolci siano cotti al forno, quindi più leggeri, rimangono sempre alimenti ipercalorici. Occorre, dunque, mantenere un equilibrio: se non ci sono patologie importanti, non bisogna colpevolizzarsi per uno strappo alla regola. Se ben gestito, infatti, è una coccola da concedersi anche se si segue uno stile di vita sano, e può addirittura aiutare a staccare la mente dalla dieta. Ben vengano, quindi, le tradizioni culinarie a patto però di riprendere presto le sane abitudini”, conclude la dottoressa Barbara Frigerio, nutrizionista e biologa di Humanitas Mater Domini.