È utile programmare ogni anno un esame del sangue che permetta di valutare il livello di PSA, a partire dai 45 anni, o dai 40 in presenza di familiarità al tumore alla prostata.
Che cos’è l’esame del PSA?
È un prelievo di sangue è eseguito per verificare il livello di PSA (Antigene Prostatico Specifico), una sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica e che serve a rendere fluido il liquido seminale. Una quantità di PSA è presente, anche, nel sangue in quantità generalmente bassa. La bontà del suo livello è il primo indice dello stato di benessere della prostata
Perché misurare il livello di PSA?
Tenere sotto controllo questo valore è molto utile perché il PSA è ritenuto un marcatore di potenziali problemi alla prostata. Quando la prostata riscontra delle alterazioni, infatti, la quantità di PSA che entra in circolo è maggiore ed i suoi livelli nelle analisi saranno elevati.
Un PSA alterato non è sempre sinonimo di tumore alla prostata, può essere dovuto a prostatite, Ipertrofia Prostatica Benigna oppure più semplicemente correlato all’età e alla pratica di determinati sport (ciclismo, moto, ecc). Livelli di PSA elevati, o crescenti nel tempo sono, però, da considerarsi un campanello di allarme, da monitorare o indagare.
“In caso si riscontrino elevati valori di PSA nel sangue, è consigliato eseguire una visita urologica per interpretarne il valore. L’urologo potrà accompagnare il paziente lungo il percorso diagnostico più adeguato che può prevedere l’osservazione, una terapia o l’esecuzione di approfondimenti quali la risonanza nucleare magnetica o, se necessario, la biopsia”, conclude il dottor Gianluigi Taverna, responsabile di Urologia di Humanitas Mater Domini.