La menopausa porta con sé una serie di cambiamenti nel corpo della donna. Il calo di produzione degli estrogeni da parte delle ovaie, ad esempio, porta all’insorgenza di atrofia vulvovaginale.
“L’atrofia vulvovaginale interessa circa la metà della popolazione femminile in menopausa. È un disturbo cronico che avanza gradualmente ed è provocato dalla carenza di estrogeni della post-menopausa. Questo problema comporta cambiamenti fisici anche della vescica e dell’uretra, come l’incremento del pH e riduzione della vascolarizzazione, delle secrezioni, del contenuto di collagene e del tessuto muscolare. È definita come Sindrome Genitourinaria della Menopausa e comporta delle alterazioni che si ripercuotono sul benessere fisico e sessuale, tra cui il bruciore, la secchezza, il prurito e la dispareunia, cioè il dolore durante il rapporto testuale”, spiega la dottoressa Garofalo Greta, specialista in Ginecologia e Ostetricia di Humanitas Mater Domini.
Atrofia vulvovaginale: una nuova terapia
Il prasterone (deidroepiandrosterone – DHEA), ormone prodotto in parte dalla ghiandola surrenale e dall’ovaio, può essere un alleato per la cura dei sintomi legati alla Sindrome Genitourinaria ed ha anche importanti effetti migliorativi sulla sessualità. È somministrato per via vaginale e svolge un’azione ad effetto locale: i livelli circolanti sia del DHEA che dei suoi derivati (estrogeni e testosterone) rimangono nel range delle donne in menopausa e non aumentano in modo significativo. Gli effetti prodotti dalla sua somministrazione per via vaginale, quindi, sono da attribuire esclusivamente alla sua azione locale.
“Gli studi clinici di riferimento condotti in Canada e Stati Uniti su oltre di 500 pazienti in menopausa con Sindrome Genitourinaria in trattamento con dhea vaginale, hanno evidenziato effetti di miglioramento dell’idratazione, della vascolarizzazione della mucosa vaginale e della densità delle terminazioni nervose. Non sono mai stati riscontrati, invece, effetti collaterali di rilievo e nemmeno rilevati aumenti dell’incidenza delle tromboembolie venose, di tumore della mammella, dell’endometrio e dell’ovaio”, spiega la dottoressa.
Terapia con prasterone: esistono controindicazioni?
La terapia dovrebbe essere sospesa nel caso in cui si rilevi:
- Ittero o peggioramento della funzione epatica
- Aumento significativo della pressione arteriosa
- Cefalea emicranica
- Gravidanza
Non è raccomandata in concomitanza con la terapia ormonale sostitutiva sistemica (trattamento a base di estrogeni e/o di estro-progestinici o con androgeni) o con quella di estrogeni vaginali. Prima di intraprendere qualsiasi trattamento, è sempre consigliato rivolgersi al proprio ginecologo.
Informazioni Utili
Le visite ginecologiche sono erogate in regime privato e si eseguono presso:
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