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Premenopausa: come riconoscerla e affrontarla

La premenopausa, che inizia in media tra i 40 e i 45 anni, è il periodo che precede il momento della menopausa (che si attesta intorno ai 50 anni), con sintomi che possono manifestarsi infatti già 5-10 anni prima della stessa. 

Riconoscere i segnali della premenopausa è fondamentale per affrontarla con più serenità e maggiore vitalità.

Quali sono questi sintomi e quando rivolgersi al medico? Ne parla la dott.ssa Greta Garofalo, ginecologa di Humanitas Mater Domini.

Quali sono i cambiamenti del ciclo mestruale durante la premenopausa

Durante la premenopausa, le fluttuazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale diventano meno regolari. Questo periodo, chiamato anche “fertipausa”, è caratterizzato da un rapido calo della fertilità e conseguente difficoltà ad avere una gravidanza spontanea. Le alterazioni del ciclo possono variare da lievi a molto consistenti, sino a fastidiose. Il regolare equilibrio viene meno: le mestruazioni diventano più scarse oppure più abbondanti, possono anticipare il periodo dell’arrivo oppure ritardare e, infine, la durata del ciclo può diminuire o aumentare. 

I segnali più comuni della premenopausa possono includere:

  • Polimenorrea: cicli mestruali ravvicinati, con intervalli inferiori a 25 giorni, arrivando a portare due cicli nello stesso mese.
  • Oligomenorrea: cicli mestruali più distanti, oltre i 30 giorni, fino al punto di “saltare” uno o più mesi. Alcune donne sono abituate all’irregolarità mestruale anche durante il periodo fertile. Nel periodo di premenopausa è una caratteristica comune e l’oligomenorrea diventa costante.
  • Spotting: perdite ematiche leggere prima del flusso o tra un ciclo e l’altro, spesso legate all’ovulazione o ad un deficit ormonale (prevalentemente di progesterone)
  • Menorragia: flussi mestruali abbondanti e prolungati (fino a 10/15 giorni). La causa più frequente è il ciclo anovulatorio (cioè senza ovulazione). Il progesterone, che stabilizza l’endometrio e lo compatta permettendone una facile espulsione attraverso il flusso mestruale, viene secreto in quantità sufficiente solo se c’è l’ovulazione. Questo spiega perché. in assenza dell’ovulazione, si avrà un endometrio che sfalderà irregolarmente al momento della mestruazione provocando una abbondante perdita di sangue.
  • Amenorrea: assenza del ciclo mestruale per almeno 3 mesi che, in premenopausa, non sempre indica la fine delle ovulazioni. Pertanto, è opportuno non abbandonare le abituali prassi contraccettive.

A queste condizioni, possono aggiungersi anche altri segnali, quali: 

  • Vampate di calore e sudorazioni notturne: aumenti improvvisi di calore corporeo che si manifestano principalmente su viso, collo e torace e possono essere accompagnati da rossore, sudorazione (anche notturna), sensazione di ansia e/o agitazione.
  • Stanchezza, dolori muscolari e calo di energia: dovuti alla graduale carenza di estrogeni e di progesterone che sembrano essere collegati a una riduzione della massa muscolare (condurre una regolare attività fisica aiuta ad affrontare anche stanchezza e calo di energia).
  • Mal di testa, difficoltà di concentrazione e di memoria: la riduzione degli estrogeni e di progesterone sembrano causare sintomi neurologici (la drastica riduzione dei livelli di progesterone, in particolare, influenza i centri cerebrali adibiti alla memoria). Oltre alla grande stanchezza, si possono manifestare: maggiore difficoltà di attenzione e memoria, sensazione di confusione mentale e mal di testa frequenti.
  • Sbalzi di umore e sonno irregolare: quando presenti, possono essere condizionati anche dallo stile di vita della donna, sebbene una carenza di progesterone, l’ormone che lavora in sinergia con il neurotrasmettitore del buonumore, la serotonina, possa favorire una maggiore sensibilità allo stress, malumore e irregolarità nel ritmo del sonno-veglia.
  • Calo del desiderio sessuale: legato alla carenza ormonale e allo stress. 
  • Problemi urogenitali: in alcune donne possono manifestarsi sintomi come: secchezza vaginale, con conseguente dispareunia (dolore durante i rapporti) e frequenti infiammazioni genitali e vescicali.
  • Perdita di tono della pelle e capelli sottili: tende ad iniziare in modo leggero, ma alcune donne vedono una perdita di tono e cedimenti della pelle del volto, del collo, e delle braccia dovuto al fisiologico assottigliamento del tessuto cutaneo e degli strati profondi del derma. La pelle può iniziare a diventare secca e spenta, mentre i capelli possono iniziare a diventare più sottili, fragili e diradarsi leggermente.
  • Aumento di peso: legato al rallentamento del metabolismo fisiologico e alla riduzione degli estrogeni. Una regolare attività fisica, associata ad una sana alimentazione e ad un corretto controllo del peso corporeo, possono aiutare a non aumentare di peso.

Diagnosi e strategie terapeutiche della menopausa

La diagnosi di premenopausa si basa principalmente sui sintomi riportati e sull’anamnesi medica, oltre alla visita ginecologica e l’ecografia. Inoltre, possono essere eseguiti test ormonali quali il dosaggio degli estrogeni, progesterone, FSH e LH, per valutare lo stato ormonale e definire, così, il trattamento più adeguato. 

Tra i trattamenti possono esserci:

  • terapie ormonali specifiche
  • terapie naturali con fitoestrogeni (es. trifoglio rosso) o con estratti vegetali non fitoestrogeni (come cimicifuga, estratto di polline purificato, resveratrolo, zafferano con aggiunta eventualmente di magnesio e melatonina).

È importante mantenere anche uno stile di vita sano che comprende un attenzione alla dieta, povera di zuccheri e ricca di fibre, proteine, calcio e vitamina D per preservare il benessere delle ossa, abbondante idratazione, regolare attività fisica. Il consiglio è evitare alcol e fumo.

Fonti

SIGO (società italiana di ginecologia e ostetricia)

AIGE (associazione italiana ginecologia endocrinologica)

SIM (società italiana di menopausa)

Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240

Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44

Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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