Sempre più diffuso nell’ultimo decennio, lo stress da lavoro correlato può essere causa di situazioni di malessere fisico e psichico, equiparabili ad una vera e propria malattia. Ma cosa si intende davvero per stress? Ne parliamo con la dottoressa Alessandra Massironi, neuropsicologa e psicoterapeuta di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care Varese.
“Lo stress può avere una valenza positiva, l’eustress, cioè essere una forma di energia positiva e benefica che serve per affrontare le sfide quotidiane, oppure può avere una valenza negativa, il distress, quando provoca tensione, irritabilità, ansia e nervosismo” spiega la specialista.
Stress lavoro correlato: cos’è?
Lo stress da lavoro correlato (work related stress) è la condizione di disagio che si avverte nel momento in cui non ci si sente in grado di rispondere adeguatamente alle richieste e alle aspettative professionali, con conseguenze negative a livello fisico e psicologico. Soggette a stress, sono soprattutto le donne, che spesso devono trovare un equilibrio tra vita professionale e familiare.
Quali le cause?
“Ritmi di lavoro intensi, insoddisfazione e demotivazione, possono generare disorientamento e sofferenza nella persona. La forte competitività e precarietà del contesto lavorativo attuale, ha portato allo sviluppo di fattori che impattano negativamente sulla sfera personale. In particolare, l’eccessivo carico di lavoro, l’imprevedibilità del contesto lavorativo, l’assenza di supporto da parte di colleghi e superiori, la difficoltà di crescita professionale e le continue pressioni, sono fonti di stress che possono accentuare la fragilità della persona. Questo malessere, protratto nel tempo, può portare a stati di sofferenza cronica” spiega la dottoressa.
Quali i sintomi?
A precedere questo malessere, una serie di segnali differenti:
- Lavorativi: assenteismo, infortuni e conflittualità
- Comportamentali: insicurezza, disturbi alimentari e isolamento
- Fisici (psicosomatico): del sonno, dermatologico, cardiocircolatorio e sessuale
- Psicologici: stanchezza cronica, scarsa concentrazione, ansia e pessimismo.
Questi fattori derivano da difficoltà legate alla sfera lavorativa. Nel caso in cui le fonti di stress, non derivassero dal lavoro, questi segnali si attribuiscono a difficoltà extra-lavorative.
Impariamo a gestirlo
“Al di là degli accorgimenti virtuosi che l’azienda, per legge e per senso di responsabilità, dovrebbe mettere in campo, ciascuno di noi può avere un ruolo attivo nella sfida contro lo stress. La consapevolezza è determinante per poter affrontare la situazione. Ognuno ha una propria cassetta degli attrezzi per cercare di ritrovare la serenità. In generale, si possono alleviare i sintomi, stabilendo delle priorità sul lavoro e tenendo sempre a mente i propri obiettivi, senza mai scoraggiarsi. Sono da favorire, tutte le attività che generano stress positivo (eurostress), come lo sport o il dedicarsi a propri hobbie. Molto indicati, sono anche i training di rilassamento dei muscoli e della respirazione, lo yoga e le pratiche di meditazione (mindfullness)” conclude la specialista.
Informazioni utili
Le visite sono erogate in regime privato.
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