Causa di carie, malattie gengivali e nemico numero uno della salute dentale, la placca è un accumulo di batteri su denti e gengive.
Se non rimossa accuratamente attraverso l’igiene orale quotidiana, questa può trasformarsi in tartaro, ossia in quei residui non più eliminabili con il solo uso di spazzolino o filo interdentale. A differenza della placca, per eliminare il tartaro è necessario ricorrere ad una pulizia dentale professionale.
Pulizia dentale professionale: come si svolge?
Conosciuta anche come ablazione del tartaro, la pulizia dentale professionale è un trattamento che dura pochi minuti e viene eseguito in 2 step dall’igienista:
1. Uso dell’ablatore
Per mantenere in salute denti, smalto e gengive, durante il trattamento viene utilizzato l’ablatore, ossia uno strumento vibrante che rimuove il tartaro dalle superfici dentali, soprattutto da quelle normalmente non raggiungibili con il semplice spazzolino.
2. Lucidatura
A seguito dell’ablatore ed a conclusione del trattamento, lo smalto dentale viene lucidato con un’apposita pasta a base di fluoro. L’azione combinata di spazzola e pasta, infatti, ha un duplice scopo: eliminare le piccole macchie dello smalto e piccole imperfezioni e ridare regolarità alla superficie dentale.
Prevenzione: l’arma vincente
La pulizia dentale professionale dovrebbe essere un appuntamento fisso con il proprio dentista, da rispettare una o due volte l’anno, a seconda delle necessità di ogni paziente.
Per poter vincere la battaglia contro il tartaro, oltre ad una costante igiene orale quotidiana, il principale strumento di prevenzione è la visita odontoiatrica di controllo: un appuntamento annuale o semestrale, da fissare fin dai 5-6 anni di età.
Il costante controllo dello stato di salute della bocca permette, infatti, di evidenziare per tempo l’insorgere di patologie del cavo orale, come carie, infezioni batteriche, infiammazioni delle gengive o, in casi più gravi, parodontiti.