Che cos’è il mezzo di contrasto?
In TAC viene sostanzialmente utilizzato un mezzo di contrasto in forma liquida che contiene dello Iodio e che viene iniettato attraverso una vena dell’arto superiore (a volte a livello della piega del gomito, altre a livello della mano).
In alcuni casi il mezzo di contrasto iodato viene somministrato anche per bocca la paziente (ad esempio nella colonTAC o in alcuni studi dell’addome).
A cosa serve il mezzo di contrasto?
Il mezzo di contrasto iniettato percorre le vene e le arterie dell’organismo per finire anche negli organi e nei tessuti.
Grazie al suo contenuto di iodio (un elemento che assorbe le radiazioni) consente di evidenziare e differenziare arterie, vene, linfonodi ed impregnazioni anomale in genere (esempio le formazioni benigne o maligne).
Per poter effettuare esami con il mezzo di contrasto è necessario portare con sè il consenso informato compilato con il proprio medico.
Visualizza e stampa il consenso informato.
Domande Frequenti (F.A.Q.)
Per fare la TAC con il mezzo di contrasto devo eseguire delle analisi del sangue?
Sì, prima di somministrarlo occorre conoscere la funzionalità dei reni.
Gli esami del sangue richiesti da Humanitas Mater Domini includono l’analisi di: creatinina e urea.
In casi particolari, potrebbero inoltre essere richieste ulteriori analisi.
Per fare la TAC con il mezzo di contrasto devo rimanere a digiuno?
Sì, occorre un digiuno di almeno 6 ore.
Quali sono i rischi del mezzo di contrasto?
I rischi inerenti al farmaco sono essenzialmente legati all’insufficienza renale grave e all’allergia al medesimo.
Tutte queste situazioni e controindicazioni minori sono valutate attentamente dall’équipe radiologica.
Cosa succede se ho un’insufficienza renale importante?
Tale situazione è valutata direttamente dal medico radiologo che deciderà in base al grado di insufficienza specifica. Le soluzioni più frequentemente adottate sono: l’utilizzo di un particolare mezzo di contrasto, l’esecuzione dell’esame senza, l’esecuzione dello studio con altra metodica (es. ecografia o risonanza magnetica).
Cosa succede se sono un paziente potenzialmente allergico?
In questo caso la situazione viene valutata dall’équipe radiologica. Molto probabilmente verrà data una preparazione antiallergica da eseguire nei giorni precedente l’esame. In altri casi si preferisce eseguire l’esame senza mezzo di contrasto oppure di adottare altra metodica di studio (es. ecografia o risonanza magnetica).
Come si manifesta l’allergia e cosa devo segnalare al personale sanitario?
L’allergia al mezzo di contrasto si manifesta generalmente in forma lieve (prurito e nausea). Pazienti francamente allergici possono avvertire mancanza di respiro e senso di restringimento alla gola.
In tutti i casi avvertite immediatamente il personale sanitario che è formato per gestire gli effetti collaterali.
Quando mi iniettano il mezzo di contrasto “sento qualcosa”?
Qualche secondo dopo la somministrazione del farmaco un discreto numero di pazienti avverte una sensazione di calore (a volte anche intensa) che passa dal braccio, alla gola, alla testa, all’addome e alle gambe. Non c’è da preoccuparsi, perché tale sensazione scompare dopo circa 30-40 secondi.